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Aziende

Noberasco: azienda al lavoro per superare la crisi di liquidità

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Autore Redazione

E’ partita la cassa integrazione per 76 dipendenti ed è stato richiesto aiuto a fondi di private equity

Il combinato disposto di emergenza covid, guerra in Ucraina, aumenti energetici, stanno mettendo in crisi anche grandi realtà nel campo della frutta secca ed essiccata come Noberasco, che in questi giorni è alle prese con uno dei momenti probabilmente più difficili della propria storia aziendale.

A riferire della situazione, tra gli altri, è il quotidiano Il Mattino, che scrive tra l’altro riguardo all’azienda: “ha chiuso il 2022 con 110 milioni di ricavi e una perdita di 500mila euro, dopo un trend di crescita sproporzionato che aveva portato in dieci anni il fatturato da 50 a 140 milioni”.

Sempre Il Mattino, aggiunge poi sui motivi della crisi e su come si sta muovendo l’azienda: “Sullo stato di salute di Noberasco spa continua a pesare l’investimento di 55 milioni di euro per costruire il nuovo stabilimento a Carcare, piccolo centro del Savonese che rappresenta una cattedrale nel deserto. Le banche esposte per circa 84 milioni, di cui 12 milioni ipotecari, hanno rotto gli indugi incalzando l’ad Mattia Noberasco, esponente della quarta generazione: in prima fila Bper che ha 37 milioni comprensivi dei prestiti di Carige, Popolare Sondrio 10 milioni, Intesa Sanpaolo 8 milioni, Banca Alba 7 milioni, Mps 5 milioni. Di recente è stato insediato Antonio Cellie che è anche alla guida di Fiera di Parma come chief restructuring officer. Il manager è al lavoro per efficientare la gestione, tagliare i costi, rivedere le politiche commerciali, dismettere qualche immobile non funzionale per 4-5 milioni. Ma per far fronte alle necessità di cassa impellenti, sarebbe necessario un intervento di nuova finanza di 15-20 milioni. E siccome gli istituti tradizionali non vogliono aprire il rubinetto, la liquidità è stata chiesta a Dea Capital Alternative Funds, Clessidra restructuring, Illimity, Kryalos”.

Intanto, dal 23 gennaio scorso, è partita anche la cassa integrazione straordinaria, che coinvolgerà un massimo di 76 lavoratori, di cui 72 a Carcare e 4 a Bergamo, dove l’azienda nel 2020 ha aperto uno stabilimento dedicato alla produzioni di prodotti tostati e salati. Questa misura, avrà una durata complessiva di 12 mesi.

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