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Aziende

Donne dell’Ortofrutta: una riunione di contenuto

L’8 marzo con Simona Caselli e Maura Latini. Presentate le candidature per il nuovo Cda. E un ulteriore cambio di passo

Alla vigilia del rinnovo delle cariche, e all’indomani dell’approvazione del nuovo statuto associativo, Le Donne dell’Ortofrutta l’8 marzo si sono riunite a Bologna per fare il punto su ciò che è stato e ciò che sarà.

A sei anni dalla fondazione, Da dove si è partite e dove si vuole arrivare è stato definito in maniera precisa e consapevole da tutte le socie, mentre al microfono si alternavano alcune delle consigliere uscenti – la presidente Alessandra Ravaioli, Serena Pittella (vicepresidente), Nuccia Alboni, Anna Parello e Raffaella Quadretti – e quelle confermate per il secondo mandato (Alessandra Damiani, Carola Gullino e Silvia Salvi).

A prendere la parola anche alcune delle candidate per il nuovo cda, tra queste: Claudia Ferreyra, Raffaella Fuitem, Valentina Mellano, Anna Maria Minguzzi, Giulia Montanaro, Gabriela Stoilova, Linda Vivan.

Non è una questione di genere, si lavora insieme

Quando è nata l’associazione le fondatrici rivendicavano una visione al femminile del settore, che si concentrasse su una comunicazione più empatica verso il consumatore, puntando in particolare sullo storytelling dei prodotti offerti. Via via che le esperienze si incrociavano, il confronto si accendeva e la rete di professioniste della filiera si rafforzava è stata evidente la necessità di ampliare l’orizzonte, dando la possibilità di associarsi a tutti coloro che condividono i valori associativi, di qualsiasi genere essi siano.

Il motivo di questa importante scelta è chiaro: l’Associazione nazionale Le Donne dell’Ortofrutta dovrà sempre di più ritagliarsi un ruolo strategico ed essere da traino a un cambiamento nel settore, con una visione innovativa sulla filiera che tenga conto dei grandi temi che guideranno le strategie future in Italia ed in Europa come quello della sostenibilità ambientale e sociale, e quello del valore della produzione.

Di questi temi ha parlato anche la presidente di Areflh Simona Caselli (socia onoraria dai tempi della sua carica di assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna, ndr) nel suo intervento, evidenziando l’importanza di affrontarli con capacità tecnica e senza preclusioni ideologiche, andando a fondo sulle possibilità che si aprono all’orizzonte anche per l’imprenditoria femminile. “Empowerment femminile, formazione, lavoro delle donne in ortofrutta, maggiore dialogo in Europa“, alcune delle direzioni indicate da Simona Caselli.

Il valore della rete e della solidarietà tra donne è stato sottolineato anche da un’altra autorevole socia onoraria, Maura Latini, Ad di Coop Italia, che ha messo in evidenza come sia sempre più importante “uscire dagli stereotipi di genere, gestendo con coraggio e competenza la propria professionalità senza alcun filtro”. E, sul futuro, Latini ha aggiunto: “Dobbiamo ridurre le ingiustizie e lavorare per la sostenibilità, che significa garantire la giustizia verso le persone e l’ambiente, cambiando un modello che, evidentemente, ancora non vogliamo cambiare”.

Un grande valore per tutti

La presidente Alessandra Ravaioli ha ricordato come l’associazione sia nata il 6 dicembre 2017 perché “i tempi erano maturi per far emergere l’energia di tante donne, ultra competenti e piene di idee per il settore. In pochissimo tempo abbiamo costruito una comunità, un network formidabile a supporto di ciascuna. Abbiamo acquisito notorietà, come fossimo un brand, e abbiamo costruito identità. Mi fa molto piacere dire che siamo uniche in Europa”.

Il nuovo Cda e la nuova presidente saranno nominati ad aprile 2023 dopo elezioni online. Il nuovo statuto infatti prevede un ricambio ai vertici ogni due mandati. “Questi – ha concluso Alessandra Ravaioli – sono gli ultimi giorni di presidenza per me. Sono veramente orgogliosa di quello che abbiamo fatto in questi anni, conquistando spazio, visibilità e apprezzamento da parte del settore. Siamo passate da 30 socie fondatrici a 135 in tutta Italia, abbiamo raggiunto oltre 5 milioni di contatti con la nostra comunicazione, tutti organici, non sponsorizzati, ma soprattutto abbiamo creato una rete solidale tra donne e credo che questo sia un grande valore per tutti“.

Fonte: Le Donne dell’Ortofrutta

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