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Aziende

Tesco prepara il suo ingresso nel mondo discount

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A settembre il gigante della Gdo britannica potrebbe aprire i primi discount con il nome di “Jack” per contrastare Aldi e Lidl

Sembra giunta l’ora per Tesco di combattere Aldi e Lidl sul loro stesso campo di battaglia. È quanto starebbe pianificando, ed anche con una certa velocità, il leader del mercato della grande distribuzione britannica secondo quanto riporta The Guardian, notizia poi ripresa anche da altre testate. Ci sarebbe già anche il nome: “Jack“, chiaro riferimento al fondatore dell’insegna Jack Cohen.

Uno degli annunci di lavoro pubblicati sul sito di Tesco

I primi 60 negozi potrebbero cominciare ad aprire già a partire da settembre in località come Immingham nel Lincolnshire, Chatteris nel Cambridgeshire e Wandsworth, quartiere a sud-ovest di Londra. Ed in effetti, tutto lascia presupporre che l’operazione sia già a buon punto tanto che gli ultimi annunci di lavoro pubblicati sul sito di Tesco – che per ora preferisce non commentare – cercano proprio in una di queste località figure come quelle di “Store Manager”, “Assistant Manager” o ancora “Customer Assistant” per un non precisato “New Store Format” che avrà un’operatività completamente distinta da quella di Tesco.

Una mossa, quella di Tesco, che come riporta sempre il The Guardian sembra quasi obbligata considerando che, secondo i dati di Kantar Worldpanel, i due discounter tedeschi Aldi e Lidl oggi sono arrivati insieme ad avere quasi il 13% di quota di mercato, rispetto al 9% di quattro anni fa, con vendite che aumentano di oltre 8 punti all’anno, mentre quelle dei cosiddetti Big Four – Tesco, Sainsbury’s, Asda e Morrisons – riescono a fatica a stare al passo con l’inflazione dei generi alimentari.

Tesco aveva già provato l’avventura nel mondo discount negli anni ’80 con il marchio Victor Value, abbandonato dopo 4 anni per il timore che potesse intaccare la notorietà del brand principale. Evidentemente, come affermano anche alcuni analisti, oggi le cose sono cambiate, i consumatori non pensano più di essere considerati di serie B se fanno la spesa in questi store dai prezzi decisamente più bassi e che, d’altronde, anche in Italia, si fatica sempre più a considerarli dei discount vecchia maniera quanto dei normali supermercati particolarmente convenienti.

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