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Il gemellaggio tra il Radicchio di Chioggia e il Pomodoro di Pachino entra nel vivo

Autore Fabio Beggi

Una delegazione del Consorzio di Tutela del Radicchio di Chioggia Igp in visita per 4 giorni in Sicilia

Dopo il gemellaggio siglato durante l’ultima edizione di Fruit Logistica (vedi qui) la collaborazione vera e propria tra il Consorzio di Tutela del Radicchio di Chioggia Igp e il Consorzio del Pomodoro di Pachino Igp entra nel vivo. Dal 20 ottebre, infatti, per quattro giorni una delegazione del Consorzio veneto, guidata dal presidente Giuseppe Boscolo Palo, si recherà in Sicilia per visitare la realtà produttiva del territorio del Pomodoro di Pachino.

“Grazie alla collaborazione del vicepresidente dell’Igp Pachino, Massimo Pavan, che è nostro compaesano e la cui azienda è anche socia del nostro Consorzio, questo progetto comune prende concreto avvio” spiega il presidente Boscolo in una nota. Obiettivo: studiare i processi di trasformazione e conservazione. “Vogliamo stimolare anche da noi la produzione di specialità a base di Radicchio di Chioggia che abbiano una durabilità nel tempo e che possano divenire una sorta di souvenir del nostro territorio“.

La delegazione visiterà aziende di produzione (l’azienda Fortunato del presidente del Consorzio), di confezionamento (PEF di Massimo Pavan, ad Ispica) , di produzione di conserve ed essiccati di pomodoro (tra le quali l’Agriblea) e punti vendita di specialità gastronomiche sempre a base dell’oro rosso di Pachino.

Mercoledì 21, presso il Palmento Rudinì di Marzamemi, ci sarà l’incontro tra il sindaco di Pachino Roberto Bruno e il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson. «Siamo grati al sindaco Casson di aver accolto il nostro invito – conclude Giuseppe Boscolo Palo – che rafforza il significato di questa missione del Consorzio in Sicilia ed è un significativo segnale che le nostre istituzioni locali, in primis quella che dà il nome al nostro radicchio, finalmente ci sono vicine e mostrano di aver compreso la valenza economica del nostro ortaggio, che va ben oltre ai numeri delle produzioni sui campi e dell’attuale commercializzazione, avendo la potenzialità di portare nel mondo il nome di Chioggia assieme a tutto il territorio circostante, dalla Laguna fino al Delta del Po».

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