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Trend e Mercati

La vetrina del made in Italy su Alibaba. Ecco helloITA

helloITA_Alibaba

Il primo caso al mondo di un accordo tra un ente governativo e Alibaba. Sono 80 le prime aziende presenti (gratuitamente), molte dell’universo wine & food

Un hub che parla e racconta il made in Italy ai cinesi sul marketplace più famoso al mondo, vale a dire Alibaba. È questo helloITA, on line da ieri e presentato a Milano all’interno di un’affollatissima conferenza stampa. “Il primo caso al mondo di un accordo tra un ente governativo e Alibaba”,  nato dalla partnership tra il gigante dell’e-commerce cinese e l’ICE, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. 

helloITA_Presentazione_Milano

Presentazione di helloITA a Milano

La Cina, d’altronde, è il mercato più importante al mondo per quanto riguarda l’e-commerce poiché lì  transita il 35% del business totale di questo canale ed è anche un’infinito bacino di possibili clienti, dotato di una middle-class in forte espansione, oggi composta da circa 300 milioni di consumatori, con i cosiddetti “millenials” a guidare un po’ tutti i principali fenomeni di consumo.

Insomma, digitalizzarsi, integrare le proprie strategie di vendita con il canale e-commerce e affrontare il grande continente cinese “non è opzione, ma una priorità imprescindibile” ha ribadito il presidente dell’Agenzia ICE Michele Scannavini. “L’Italia? Noi siamo molto arretrati nell’approffittare dell’e-commerce. Meno del 10% delle imprese italiane fattura on-line”. C’è, quindi, bisogno di recuperare, “e non è un’opzione, ma un percorso obbligato. Se pensiamo a lungo termine o noi acceleriamo a livello digitale o mano a mano che le nuove generazioni che comprano on-line si sostituiscono alle altre, perderemo anche nel fisico”.

Queste le premesse che hanno portato all’investimento in questa sorta di vetrina on line su Alibaba, “un brand hub arricchito di contenuti e che utilizza la novità di Uni Marketing, un sistema interno che consente di profilare dati che riguardano il comportamento dei consumatori su tutto l’ecosistema di Alibaba, anche quando compra nel canale fisico o quando vede un video” ha spiegato Piergiorgio Borgogelli, direttore generale dell’ICE. L’investimento in comunicazione stanziato dall’ICE per il primo anno è di 2,5 milioni di euro. “È uno strumento che usa risorse pubbliche per generare business per il privato. A costo zero per le aziende”. Aderire a helloITA è infatti gratuito per le aziende italiane già operative sul marketplace diretto Tmall e su quello cross-border Tmall Global. 

AlceNero_helloITA_AlibabaIl lancio ufficiale in Cina avverrà nel quartier generale dell’azienda di Jack Ma il 15 ottobre. Secondo il manager Rodrigo Cipriani Foresio, manager italiano che da tre anni rappresenta il Sud Europa e l’Italia per Alibaba, questa è un’ulteriore opportunità per le aziende italiane. “Andare in Cina non è semplice per tanti motivi, avere ora un supporto istituzionale è una grande cosa”.

Per farci un giro, vedere come funziona e chi vi ha aderito, bisogna prima scaricare l’app Taobao sullo smartphone e dopo aver acconsentito alla varie schermate di dialogo che si susseguono, bisogna digitare nella barra di ricerca in alto l’url https://brandhub.m.tmall.com/helloita. La visione su computer non è ottimale come quella su smartphone, ma d’altronde il sistema di navigazione ottimizzato e pensato per i device mobile.

Per ora, delle poco più di 200 aziende italiane già presenti su Alibaba hanno aderito a helloITA 80, provenienti da settori come moda (compresi accessori, calzature, pelletteria), cosmesi, home&design, lifestyle e naturalmente vino e agroalimentare.

Tra i brand del mondo alimentare si trovano nomi noti come Barilla, Caffarel, Granarolo, Fabbri, Lavazza, Venchi e Alce Nero, l’unico brand che ha un legame anche con il mondo ortofrutticolo e della frutta secca (Besana, presente su Alibaba, per ora non è presente nella lista di aziende che hanno aderito a helloITA). Niente ortofrutta italiana, ma d’altronde gli unici prodotti in questo momento che possono essere esportati qui sono kiwi e arance, per tutto il resto bisogna aspettare che le tante barriere fitosanitarie ancora presenti vengano tolte.

“Noi cresciamo del 48% ogni anno con il nostro negozio su Tmall da quando siamo partiti nel 2014” ha spiegato Andrea Illy, presidente del noto impero del caffé italiano nonché dell’organizzazione Altagamma. Ma al di là di questo, secondo l’imprenditore triestino, il vero valore aggiunto di Alibaba è l’essere “un acceleratore per il resto del business, perché l’e-commerce non è solo un canale di vendita, ma fa sinergia con il resto, lo ritengo imprescindibile per ogni azienda che voglia fare seriamente export”.

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