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Reparto Ortofrutta

Rossella Brenna (Unes): «Un reparto ortofrutta sempre più packaging free»

Reparto Ortofrutta Unes/U2

Imballi ridotti al minimo, anche nel reparto ortofrutta. Ce ne parla la direttrice vendite di Unes, tra i relatori del convegno organizzato a Bologna dall’Associazione nazionale Le Donne dell’Ortofrutta

Tra i momenti salienti che hanno caratterizzato oggi a Bologna il convegno dal titolo organizzato dall’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta dedicato al packaging (prossimamente ve ne parleremo più in dettaglio), anche una tavola rotonda con tanti protagonisti del settore per interrogarsi sulle future evoluzioni del mercato, sulle richieste della normativa europea alle quali tutti si dovranno adeguare e su quelle di un consumatore sempre più attento al tema della sostenibilità nei suoi acquisti.

Non a caso, negli ultimi anni, la maggior parte delle insegne della grande distribuzione organizzata e i loro fornitori stanno alzando l’asticella dell’attenzione quando si parla di sostenibilità degli imballaggi e al loro ruolo nella conservazione degli alimenti, a maggior ragione quando si tratta frutta e verdura.

RossellaBrenna_Unes

Rossella Brenna, direttore vendite dei supermercati Unes/U2

A latere del convegno ne abbiamo parlato con una delle relatrici dell’incontro, Rossella Brenna, direttrice vendite di Unes/U2,  insegna che da anni presenta un reparto ortofrutta che potremmo definire sempre più packaging free.

«Già a partire dall’allestimento abbiamo puntato sul prodotto, sulla sua bellezza e sulla semplicità: i nostri consumatori non trovano prodotti confezionati nei nostri reparti e posso scegliere anche un singolo prodotto e contribuire alla lotta contro lo spreco alimentare. Gli imballi sono ridotti al minimo e sono relativi solo a quarta e quinta gamma, oltre a qualche referenza del Viaggiator Goloso, dove nel packaging generalmente prevale il cartone per differenziare il prodotto nell’esposizione. Anche in questo caso, comunque, stiamo ripensando al packaging delle insalate pronte in busta e anche le zuppe verranno probabilmente proposte con plastica di seconda vita e un cartoncino sovrapposto che serve sia per rappresentare il prodotto, che per raccontarlo».

L’attenzione al packaging tocca un po’ tutti i reparti di Unes a 360° e persino una nuova linea di detergenti, in qualche modo, è un po’ legata al mondo dell’ortofrutta. «Abbiamo sviluppato una linea biologica dedicata alla pulizia della casa e dei tessili derivata dalla fermentazione della barbabietola da zucchero, quindi a basso impatto ambientale con contenitori di plastica di seconda vita”.

Nel 2016 Unes è sbarcata nel mondo dell’e-commerce grazie al famoso accordo con la piattaforma Amazon Prime Now, un canale attivo solo su Milano e provincia e che ha, per Unes, un volume di vendita più o meno pari a quello di un punto vendita di buone dimensioni. In questo caso tutti i prodotti, ovviamente, a partire anche dall’ortofrutta, vengono maneggiati non da esperti del settore e in questo caso il packaging è d’obbligo, anche per standard richiesti dal canale distributivo stesso. «Gli operatori che si occupano della preparazione della spesa non hanno competenze del reparto e in più devono essere molto veloci nel confezionamento e nel picking. Generalmente i nostri prodotti in questo canale presentano vaschette di cartone, perché sono prodotti per lo più biologici, con confezioni multipack, fatta eccezione per alcune referenze particolari, come il mango che è confezionato in singole buste». E a proposito di questo sempre più amato frutto tropicale,  è proprio il mango uno dei prodotti più richiesti online per Unes con 500/600 pezzi venduti a settimana.

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