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Prodotti

I legumi? Bene ma non quelli da lavorare

Emanuele Rovetta (Exica) spiega l’andamento del prodotto: “Vendite in calo anche per i tempi lunghi di cottura”

Cresce l’interesse per i legumi, interesse trainato e spinto dalle tendenze salutistiche, ma c’è un ma: devono essere facili da preparare e pronti da mangiare. Non entusiasmano, quindi, tempi lunghi di cottura o tenerli in ammollo per più giorni.

Criticità condivisa da diverse verdure che richiedono lavoro e ore di preparazione. Troppo impegno. “Queste caratteristiche hanno portato a una forte riduzione delle vendite dei legumi secchi”. Parole di uno specialista del settore: Emanuele Rovetta del brand Exica, azienda piemontese con due punti di vendita, e-commerce e box al Caat di Torino, il mercato all’ingrosso del capoluogo regionale. Una storia lunga 115 anni.

Le referenze più vendute

Vediamo quali sono le referenze più vendute con origine e quotazione. “Abbiamo le fave decorticate dal Nord Egitto a 2/2,20 euro il chilo”. Dall’estero all’eccellenza locale con i fagioli borlotti piemontesi: “Oltre la vendita locale c’è una grande attenzione fuori dai confini regionali, perché è un prodotto molto rinomato e non c’è concorrenza. Lo vendiamo a 2,40 euro il kg  anche ad altri mercati all’ingrosso nazionali”.

Ceci, cannellini e lenticchie

Capitolo ceci: “Abbiamo i crudi messicani – continua Rovetta – Un prodotto molto richiesto con un competitor italiano ma quello nazionale è molto più piccolo quindi il confronto estetico non regge. Il messicano lo vendiamo a 2/2,40 quello tricolore con una quotazione inferiore del 10%. I fagioli cannellini vengono dall’Argentina e si vendono a 1,20/1,60 euro il kg”. Si parla tanto delle lenticchie: “Noi lavoriamo soprattutto prodotto estero rispetto all’italiano che costa il 40% in più. E’ fuori mercato, per noi rappresenta un ventesimo delle vendite. Non è un problema di qualità ma di prezzo”.

Questi i prodotti più importanti. La clientela? “Fruttivendoli, ambulanti, supermercati e poi abbiamo un e-commerce e due punti di vendita a Torino e Pinerolo”. Come vanno le vendite online? “Non è un’attività in perdita, ma deve decollare perché la gente è ancora molto restia”.

Legumi etnici? “La nostra clientela è soprattutto nazionale. In Piemonte abbiamo ancora tanti ambulanti e sono soprattutto italiani, registriamo una situazione diversa rispetto ad altre città e regioni”, conclude Emanuele Rovetta.

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