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Prodotti

Covid sugli alimenti, a rischio broccoli e lamponi

La buccia delle mele invece è una barriera naturale. A dirlo uno studio inglese commissionato dalla Food standards agency

Su broccoli e lamponi resiste, molto meno sulle mele. Secondo uno studio commissionato dalla Food standards agency (Fsa) all’Università di Southampton (Regno Unito), il Covid resta per giorni su alcuni alimenti.

Lo studio in sintesi

Per giungere ai risultati i ricercatori inglesi hanno contaminato di proposito imballaggi e prodotti alimentari con il coronavirus. La concentrazione è stata dosata per rendere la situazione verosimile: in pratica i ricercatori hanno simulato quanto potrebbe accadere se una persona infetta tossisse o starnutisse nelle vicinanze di un alimento.

Sono stati testati frutta, ortaggi, formaggi, salumi, dolci e bevande. Di proposito sono stati scelti alimenti che possono essere consumati crudi; inoltre il team ha selezionato cibi che vengono venduti sfusi come mele, peperoni, formaggio, pane e croissant. Sono stati sottoposti ai test anche gli imballaggi di tutti i tipi, plastica, vetro, cartoni e lattine.

Broccoli e lamponi a rischio

Gli studiosi hanno rilevato che per la maggior parte dei prodotti testati si verifica un calo significativo dei livelli di virus nelle prime 24 ore dalla contaminazione. Ma in alcuni casi persiste per circa una settimana.

In generale, il virus rimane più a lungo sugli alimenti con superficie irregolare – per esempio broccoli e lamponi – mentre su quelli lisci come le mele dura di meno. Per queste ultime, i ricercatori hanno ipotizzato che siano le sostanze chimiche naturali contenute nella buccia ad abbattere la carica di coronavirus in poco tempo.

Su alcuni peperoni freschi refrigerati, però, nonostante la superficie liscia, il virus è stato rilevato anche una settimana dopo il primo test. E sugli altri alimenti? Sui dolci il virus scompare dopo poche ore, mentre su formaggi e salumi, probabilmente per via dell’alto contenuto di proteine e grassi, il virus sopravvive per giorni, anche una settimana.

Sugli imballaggi il Covid persiste

Per quanto riguarda gli imballaggi, dallo studio inglese emerge che il Covid può sopravvivere fino a una settimana sulle superfici di plastica e sui cartoni. Sulle lattine di alluminio, invece, è assente dopo poche ore.

Come proteggersi

A conclusione dello studio i ricercatori inglesi invitano alla calma. Per proteggersi da eventuali contagi, dicono, è sufficiente lavarsi le mani prima di preparare e mangiare il cibo, nonché sciacquare i prodotti freschi per rimuovere qualsiasi contaminazione dalla superficie. “La probabilità di contrarre il  Covid attraverso il cibo – concludono – è molto bassa“.

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