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Prodotti

Coop Aurora: “Esplosione smisurata dell’e-commerce”

Giurdanella,: “Ottima la qualità e buoni anche i prezzi dei pomodori. Grande successo per i prodotti trasformati, comodi e di nicchia”

Luca Giurdanella, responsabile vendite della cooperativa Aurora di Pachino (Siracusa)

“Mi hanno fatto letteralmente impazzire“. Con queste parole Luca Giurdanella, responsabile vendite della cooperativa Aurora di Pachino (Siracusa) – 45 soci produttori e 100 ettari di pomodori sotto serra, operativa dal 1976 – descrive la corsa al canale e-commerce che si è registrata in pieno lockdown. Corsa che continua, segno che le vendite online hanno un futuro concreto anche nella “normalità”. A quanto racconta, a fine maggio gli ordini avevano equiparato quelli dell’intero 2019: “Tutto quello che abbiamo venduto a giugno, inizio luglio, e tutto quello che venderemo nei prossimi mesi, è in più”. Certo, causa contenimento, una contrazione delle vendite si è registrata presso il punto vendita della cooperativa, mentre il mercato legato alla grande distribuzione ha seguito il solito clichédettato dall’incontro tra domanda e offerta: fino ad aprile prezzi remunerativi, poi il decremento dovuto all’aumento dell’offerta di pomodoro.

Primizie, serre e l’incontro tra i due mari

“Noi andiamo forte con le primizie – spiega Giurdanella – D’altro canto Pachino è il paese più soleggiato d’Europa, dunque riusciamo a lavorare per quasi tutto l’anno, iniziamo a ottobre e finiamo a luglio. Quest’anno la qualità del prodotto è ottima e, fino ad aprile i prezzi sono stati buoni. Poi, come ogni anno, sui banchi della grande distribuzione arrivano i pomodori di altre regioni e, pertanto, il prezzo inizia a scendere“.

Quest’anno, con l’emergenza sanitaria, è arrivato meno prodotto estero, il che complessivamente è stato un bene poiché, come fa notare il manager, oggi la concorrenza arriva da ovunque: “Il pomodoro è l’ortaggio più venduto al mondo – racconta – e anche i paesi del nord hanno imparato a produrlo sotto serra“. Certo loro devono aiutare la produzione con la luce a led e con gli impianti fotovoltaici, mentre a Pachino, la città che sorge nella parte sud-orientale della provincia di Siracusa, dove si incontrano il Mar Mediterraneo e il Mar Ionio, è tutto naturale: “Qui da noi si ha il fortunato mix di quattro elementi indispensabili per la produzione di pomodori – puntualizza – E a dirlo non sono io, ma l’Europa: abbiamo il sole, il clima mite, i terreni sabbiosi e di medio impasto e, infine, abbiamo l’acqua irrigua salmastra, ideale per irrigare il pomodoro”.

Il riferimento all’Europa naturalmente è relativo all’ottenimento dell’Indicazione geografica protetta: il pomodoro di Pachino è Igp dal 2002.

Quanto alla emergenza sanitaria, la forte ricaduta è stata sopratutto in termini di boom dell’e-commerce, il canale di vendita messo a punto cinque anni fa, ma che ora sta vivendo un momento di grandissimo successo. E ottimistiche sono anche le previsioni per il futuro.

Forni ad aria calda ed e-commerce: vola il pomodorino secco

Come racconta Luca, nel 2014 è stato fatto un grosso investimento: anticipando quelli che dal 2017 sono i dettami dell’Unione europea, la quale non ritiene adatta dal punto di vista igienico-sanitario l’essiccazione dei pomodorini al sole, è stato messo a punto un laboratorio di trasformazione.

In questo trovano alloggio forni ad aria calda per l’essiccazione dei pomodori, i quali permettono il processo nel pieno rispetto della normativa: temperatura  55 gradi, umidità del 20%, il che impedisce che si sviluppino muffe, batteri, e quant’altro di nocivo. Inoltre, il prodotto risulta poco salato: “L’essiccazione fuori forni richiede parecchio sale – spiega Giurdanella – Noi ne usiamo pochissimo, il 4-5%”. Tale processo, in linea con la normativa europea, ha permesso di poter apporre l’indicazione di origine anche sul prodotto secco: “Questi prodotti, insieme ad altri, possono essere solo acquistati nel nostro punto vendita oppure tramite il canale e-commerce: sono prodotti di nicchia, non avremmo i quantitativi per la grande distribuzione”. Ed è proprio il canale e-commerce a essere il fiore all’occhiello del momento: “Con il lockdown e con il passaparola – racconta – gli ordini online hanno avuto un’esplosione smisurata: mi hanno fatto letteralmente impazzire”. A essere venduti, anche gli insaporitori a base di trito pomodoro e spezie e le salse di ciliegino, di datterino e, anche, di costoluto: “Tramite il canale online – conclude – vendiamo anche prodotto trasformato, cerchiamo di andare incontro alle esigenze del consumatore, che chiede prodotti comodi, pratici e veloci. L’esplosione dell’online non si è arrestata: credo che si imporrà ancor di più nel futuro”.

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