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Politiche agricole

Agrivoltaico: decreto approvato, presto gli incentivi

Previsti contributi fino al 40% dei costi ammissibili più una tariffa incentivante per l’energia elettrica immessa in rete

Un passo alla volta sull’agrivoltaico. Dopo l’approvazione della Commissione europea e della Corte dei Conti ieri è stato pubblicato, sul sito del ministero dell’Ambiente, il decreto che promuove la realizzazione di sistemi agrivoltaici innovativi di natura sperimentale. Ci siamo quasi. Per far partire gli incentivi si deve attendere qualche settimana. Questa la cronologia: entro 15 giorni il ministero dovrà approvare la proposta del Gse (gestore servizi energetici) sulle regole operative che dovranno disciplinare le modalità e le tempistiche di riconoscimento degli incentivi. In altri termini lo schema d’azione. Dopo quest’ultimo timbro entro 30 giorni il Gse emanerà un primo avviso pubblico.

Contributi al 40% per le aziende agricole

Se tutto fila liscio le risorse del Pnrr  saranno messe a bando prima dell’estate. Rilevante l’obiettivo:  la realizzazione di almeno 1,04 gigawatt di nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Rispetto al fotovoltaico realizzato con impianti a terra questa soluzione dovrebbe permettere la coesistenza di produzione di energia pulita e attività agricola. In alcuni casi, si parla di frutteti 4.0, queste strutture vengono considerate funzionali, grazie all’ombreggiatura, alla produzione ottimale di alcune colture.

La misura prevede l’erogazione di un contributo a fondo perduto, finanziato dal Pnrr, nella misura massima del 40% dei costi ammissibili, abbinato a una tariffa incentivante a valere sulla quota di energia elettrica netta immessa in rete.

Il ministro

“Con questo decreto – spiega il ministro Gilberto Pichetto – aggiungiamo un altro tassello alla nostra strategia energetica, valorizzando in questo caso la grande potenzialità del settore agricolo impegnato nella transizione. Il doppio binario incentivante che abbiamo predisposto, in un costruttivo contatto con la Commissione europea – conclude il ministro – può essere una bella opportunità per decarbonizzare, migliorando la redditività dei suoli: un modo, insomma, per far convergere l’affermazione della qualità agricola italiana, unica nel mondo, con la spinta agli obiettivi climatici”.

Economia ed ecologia

La logica alla base di questi provvedimenti è di unire la sostenibilità economica con quella ecologica. La produzione di rinnovabili può garantire una riduzione dei costi di conduzione dell’azienda, permettere di gestire un flusso di cassa in entrata grazie alla vendita dell’energia e ridurre le emissioni nocive sia locali che globali.

Come si partecipa ai bandi

L’accesso al sistema degli incentivi  è garantito attraverso l’iscrizione in appositi registri o con la partecipazione a procedure competitive. Le procedure di registro, per un contingente complessivo di 300 megawatt sono riservate ad impianti di potenza fino a 1 megawatt realizzati da imprenditori agricoli anche aggregati,  le procedure competitive, per un contingente complessivo di 740 megawatt, sono riservate a impianti di qualsiasi potenza realizzati da imprenditori agricoli o associazioni temporanee di impresa con almeno un imprenditore agricolo.

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