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Politiche agricole

Sicilia assetata: invasi semivuoti e costi esorbitanti

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Autore Redazione

Cia sezione orientale dell’isola chiede l’intervento della Regione

“Il disegno di legge sulla riforma dei consorzi di bonifica esitato dopo 28 anni di commissariamenti dalla giunta di governo regionale non può che essere accolto con favore, considerato che abbiamo sempre sostenuto la necessità del governo unitario del territorio, in mano agli agricoltori in un bacino imbrifero delimitato, volta a costruire un moderno concetto di bonifica e di irrigazione”. È quanto dichiarano Francesco Favata e Giosuè Catania rispettivamente presidente e coordinatore di giunta della Cia Sicilia Orientale.

L’efficienza degli enti di bonifica

“Riteniamo condivisibile la scelta sui quattro consorzi in Sicilia – commentano Giosuè Catania e Francesco Favata – anche se il problema vero rimane l’efficienza degli enti di bonifica, che nel corso degli anni si sono distinti per aver accumulato debiti, disservizi e ritardi nelle opere di manutenzione, facendo venir meno una razionale conservazione e distribuzione delle risorse idriche”. Ora bisogna avere la certezza che i consorzi di bonifica liberi da incrostazioni e passività – proseguono – vengano assegnati alla gestione democratica degli agricoltori e favorire una nuova fase di riordino per garantire capacità di invasamento delle acque, lotta agli sprechi, manutenzione delle reti ed abbattimento dei costi secondo il principio che il servizio si paga se si riceve”.

Iter legislativo in corso

“Auspichiamo – sottolineano – un iter legislativo proficuo con un confronto che riteniamo importante su alcuni capisaldi della legge, che pur delineando su grandi linee la visione futura, dovrà approfondire diversi aspetti relativi alla definizione dello statuto, ai piani di classifica, all’ufficio interconsortile, alle fasce di contribuenza, ed avere un’idea su una pianta organica rispondente ai nuovi bisogni della bonifica rispetto alle misure previste dalle normative comunitarie sulla sostenibilità ambientale, lotta al dissesto, utilizzo di energie alternative”.

“Bisogna intervenire subito per scongiurare la difficile condizione di migliaia di aziende agricole – aggiungono Francesco Favata e Giosuè Catania – che non riceveranno alcun servizio perché le dighe sono semivuote, o come in alcune zone, prive di condotte o con reti fatiscenti sino a tal punto che da anni diventa un sogno veicolare l’acqua per le colture”.

Acqua che non arriva nei campi

“L’ennesimo paradosso dell’invaso di Lentini che, nonostante abbia accumulato acqua a sufficienza, non si riesce a sollevarla per il disuso totale di tutti gli impianti di sollevamento senza che si sia intervenuto a tempo debito, con i conti pignorati e gare sui lavori di manutenzione che vanno deserte per crediti accumulati dalle ditte e non pagate”. L’invaso di Pozzillo con una insufficiente disponibilità di acqua e l’Ogliastro quasi vuoto rendono complessa e difficile la stessa stagione irrigua”.

“Chiediamo un intervento urgente dell’assessore all’agricoltura per disporre dei finanziamenti necessari e determinare l’operatività dei consorzi di bonifica – evidenziano – mesi fa avevamo chiesto un piano di emergenza che oltre ad una verifica puntuale dello stato dell’arte, individuasse gli interventi urgenti da effettuare per incrementare le risorse idriche, razionalizzarne l’uso ed accelerare allo scopo le opere di manutenzione necessarie al collegamento tra le reti”.

L’incertezza sulla nuova campagna irrigua ormai reale, preoccupa fortemente le aziende agrumicole ed, in particolare, le aziende orticole. Ciò per colture importanti del nostro territorio significherà mancanza di reddito e diffusa disoccupazione di mano d’opera oltre che impoverimento del tessuto economico – preoccupati, Favata e Catania – La riforma affronta nei suoi aspetti generali il riordino degli enti di bonifica, la individuazione dei compiti e delle responsabilità, i temi della difesa del territorio e i servizi, l’ordinamento e la governance. Ma gli aspetti preliminari e gestionali vanno affrontati con urgenza e trasparenza, perché nessuna gestione democratica potrà sopperire un passato di pessima gestione se non si affronta con determinazione lo stato attuale dei consorzi di bonifica in tutte le sue sfaccettature.

“Il governo regionale sia all’altezza del compito – concludono Francesco Favata e Giosuè Catania – per far sì che possa generarsi nel campo della bonifica un cambio di passo che gli agricoltori aspettano con pazienza da alcuni decenni”.

Fonte: Cia Sicilia Orientale

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