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Politiche agricole

De Castro, fondi Ue: “Serve co-finanziamento statale, occasione da non perdere”

Alla presentazione di Comagri Report 2020 le novità del Next Generation Eu. Soffia aria green e sulla Brexit novità nel fine settimana

Gli aiuti straordinari per affrontare le conseguenze del Covid sono stati approvati e, su 10 miliardi di euro a disposizione, 1,22 sono per l’Italia. Sono risorse per tutelare la filiera agricola, ma serve il co-finanziamento statale per aumentare l’efficacia degli interventi. Questo il messaggio lanciato dall’europarlamentare Paolo De Castro durante la presentazione, in un webinar on-line, del Comagri Report 2020.  Un’occasione per fare il punto sulle ultime novità legislative del Next Generation Eu per lo sviluppo rurale e la riforma della Politica agricola comune (Pac).

De Castro: “Sarebbe un’occasione persa, sono soldi che si spendono subito”

Ci sono notizie positive, i fondi anticipati da Bruxelles ma per incidere con maggiore forza, sottolinea De Castro, coordinatore S&D alla commissione agricoltura del parlamento europeo, è fondamentale il contributo statale attraverso il meccanismo del co-finanziamento nazionale. C’è il sospetto che a Roma intendano sottrarsi alla contribuzione: “L’ idea di non co-finanziare i 2,4 miliardi  da parte del ministero sarebbe un’occasione persa, sono soldi che si possono spendere subito”.

Aiuti sì, ma soprattutto green

Il braccio di ferro tra parlamento e consiglio europeo ha portato secondo l’europarlamentare: “A un passo avanti rispetto alla proposta della commissione del 2018, la nostra è stata approvata e il 30% degli aiuti sono ancorati alla valorizzazione dei sistemi ecologici. Non sono completamente d’accordo gli ambientalisti. Ma almeno il 50% delle risorse sono di natura ecologica come, per esempio, la riduzione delle emissioni nocive e  il 37% per rafforzare le iniziative agro ecologiche”.

Oltre la sostenibilità ecologica quella economica

Nel dibattito on-line sono stati numerosi gli interventi e in particolare i rappresentanti delle imprese agricole hanno ribadito la necessità dell’aumento della competitività e della produttività. De Castro ha sottolineato che servono gli studi sugli impatti di questi interventi per la transizione verde: “Siamo d’accordo sui principi ma come ci arriviamo? Questa è una pagina ancora da scrivere per dare risposte concrete sui traguardi  nella riduzione dell’uso dei farmaci, della chimica e delle emissioni”.

Via Trump si spera su Biden,  sulla Brexit novità a breve

joe biden

Il nuovo presidente USA Joe Biden

Vanno bene, anzi benissimo gli incentivi economici ma per la transizione ecologica è fondamentale la politica internazionale. Massima attenzione alla geopolitica. Via Trump, si cita Biden e quindi: “Sul clima si prenderà una piega diversa, hanno annunciato il ritorno all’accordo di Parigi e il nuovo ministro all’Agricoltura è più in linea con la politica europea”. Sul fronte Brexit De Castro annuncia: “Arriveranno presto notizie importanti. Ricordiamo che il Regno Unito rappresenta e vale tre miliardi e mezzo per l’export nazionale”.

E in Italia attenzione alle Regioni

La proroga della Pac con i 10 miliardi è notizia positiva, ma attenzione alla capacità di spesa e visto che in questi giorni si parla tanto di come spendere gli oltre 200 miliardi di euro del Ricovery Plan arriva la domanda su come si procederà sui fondi Ue. De Castro risponde: ”Sarà un impegno rilevante per le nostre Regioni che sono in affanno. Serve un forte coordinamento per poter spendere  i 2,4 miliardi per il nostro Paese”.

Nutri-Score  la battaglia continua

Non poteva mancare un riferimento al confronto europeo sull’etichettatura ovvero il Nutri-Score e l’etichetta a semaforo. “Dobbiamo  lavorare per far capire che abbiamo ragione noi; la gran parte dell’industria europea è contraria, qui non si informa ma si condiziona il consumatore. Sarebbe un danno per tutta la filiera  della dieta mediterranea”.

Dal parlamento italiano: “Fermi sul biologico”

Mino Taricco capogruppo dei democratici al Senato

Se De Castro ha presentato le novità in arrivo dall’Europa i parlamentari italiani del Pd hanno rappresentato lo stato dell’arte nazionale. “Il regolamento ci impedisce di riunirci su temi che non siano legati al Covid, quindi sono incagliati gli iter per la concorrenza sleale e siamo fermi sul biologico dove eravamo molto avanti. Ora siamo in ritardo di un anno”. Sintesi di Mino Taricco, capogruppo dei democratici al Senato.

Antonella Incerti capogruppo Pd alla Camera dei deputati

La collega Antonella Incerti,  capogruppo dei parlamentari Pd alla Camera: “In Europa si è fatto un passo importante verso la transizione ecologica, molto bene. Bisogna puntare sugli investimenti nella banda larga per le aree rurali, la promozione dell’agricoltura 4.0 e riconoscere l’importanza dell’agricoltura di precisione che assicura una maggiore sostenibilità e qualità dei prodotti, ma anche una resa migliore. Poi potenziare l’efficienza energetica e le infrastrutture logistiche, oltre quelle digitali, che permettono di valorizzare l’export”.

Il sottosegretario L’Abbate chiede sostenibilità economica

Giuseppe L’Abbate, sottosegretario al ministero delle politiche agricole

Nel suo intervento Giuseppe L’Abbate, sottosegretario del ministero delle Politiche agricole, ha rassicurato sull’impegno della ministra Teresa Bellanova sul Nutri-Score: “Noi difendiamo la dieta mediterranea e non possiamo pensare a una riduzione di complessità con i colori. Sulla transizione è necessario che la sostenibilità non sia solo ecologica ma anche sociale ed ambientale perché se le aziende non riescono a stare sul mercato si abbandonano i campi e, quindi,  non si ottiene la ricaduta ricercata”.

Più unione per dare più forza alla filiera

La gestione delle risorse europee deve fare i conti con la frammentazione del tessuto aziendale nazionale, ma per De Castro: ”Non è un problema solo italiano, lavoriamo come anche Ismea per un accorpamento, ma non necessariamente di proprietà. Si deve puntare sul commerciale e su questo tema la Ue aiuta, pensiamo ai meleti del Trentino dove ci sono migliaia di piccolissimi produttori, ma sono tutti uniti e così i consorzi possono spendere un grande potere contrattuale”.

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