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23 settembre 2025

Verdure IV e V gamma, un successo tutto italiano

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Una vera rivoluzione verde. Portata avanti dai consumatori italiani, nel nome di uno smart food sano, semplice e sostenibile che travalica i confini classici di quello fast o slow. L’ortofrutta di IV e V gamma è la star del momento e il suo successo, complice le nuove generazioni, è destinato a crescere in maniera esponenziale. Questo quanto emerge dallo studio di AstraRicerche, condotto su un campione di mille consumatori tra i 18 e i 65 anni, realizzato per il Gruppo prodotti ortofrutticoli di IV e V gamma di Unione Italiana Food e presentato a Roma. 

In ufficio e a casa

Teatro della sommossa vegetale il consumo fuori casa (e la pausa pranzo in ufficio): in occasione del quale ben l’82,5% degli intervistati sceglie le insalate pronte al consumo, con quasi la metà di questi, e cioè il 49,7%, che le preferisce abitualmente, optando di consumarle da una a tre volte ogni dieci pranzi. 

Ma il trend rivoluzionario finisce per approdare anche sulle tavole di casa: visto che il 36,6% dichiara di aver coinvolto l’intera famiglia nella nuova abitudine di consumo. Al punto che il 36% di bambini e ragazzi le apprezza, dimostrando che la scelta del "mangiare sano" non è più appannaggio esclusivo del mondo adulto.

Secondo la ricerca, incredibili performance anche per la V gamma (comprendente le verdure cotte, confezionate e pronte al consumo): le zuppe infatti, emblema un tempo di fumose e lunghe preparazioni domenicali, sono scelte oggi dal 73,2% degli italiani quando pranza fuori casa, trasformandola in un alleato del benessere quotidiano, con il 49,5% che le consuma regolarmente, optando per questo tipo di pasto almeno una volta ogni dieci pasti consumati fuori casa.

Non è un ripiego

Scelte di ripiego per semplificare le pause pranzo nell’ambito di giornate frenetiche? Assolutamente no. Perché all’insegna di benessere, sostenibilità e piacere del palato, il 44,5% e il 41,4% degli intervistati considera, rispettivamente, insalate IV gamma e zuppe V gamma dei veri comfort food, che aiutano a coccolarsi, specie in questa fase di transizione di rientro dalle vacanze. Con il 55,1% che considera questi prodotti “come pasti che aiutano a prendersi cura di sé, rientrando in una alimentazione sana ed equilibrata". La rivoluzione si fa quindi, oltre che verde, anche culturale. Visto che il concetto di comfort food, spesso associato a eccessi liberatori di junk food, si abbina qui ad un consumo salutare e (più) consapevole. 

“Le cifre sono tutte in crescita e testimoniano il grande successo del settore", spiega Simone Zerbinati, presidente del Gruppo prodotti ortofrutticoli di IV e V Gamma di Unione Italiana Food, associazione che raggruppa l’80% delle imprese nazionali del comparto (e cioè Bonduelle, La Linea Verde, Zerbinati, Ortoromi, Sanlidano, Riverfrut, Spreafico, Planet Farms, Agribologna e Euroverde). 

Cifre importanti 

“In un anno il mercato italiano di verdure IV gamma, il più grande d’Europa, ha registrato un fatturato di un miliardo e 50 milioni di euro, mentre la V gamma ha raggiunto i 170 milioni di euro. E questo a mio parere è il settore più performante, con una crescita che si attesta intorno al 2% annuo: destinato a toccare, con il progressivo cambio generazionale, i 250 milioni l’anno”. Numeri in salita anche per la frutta fresca già taglia e selezionata, ultimo tabù a cadere nell’alimentazione italica: viene acquistata dal 46,3% dagli intervistati in quanto perfetta per il consumo fuori casa, grazie anche alla sua porzionatura che ricuce drasticamente gli sprechi. Comparto che ha registrato lo scorso anno i 63 milioni di euro. 

Le sfide per il futuro

“Il lavoro più difficile è seguire i nuovi trend - aggiunge Zerbinati - “Il consumatore è cambiato tantissimo negli ultimi anni: è aumentata la cadenza di acquisto nel punto vendita (anche del 20%) ma si comprano meno prodotti. In particolare per le insalate IV gamma la prossima sfida è aumentare la frequenza di acquisto: le confezioni di insalata hanno una durata limitata ed è difficile ne vengano acquistate due lo stesso giorno. Oggi la media dei consumatori che acquista IV gamma almeno una volta l’anno è dell’84%: bisogna quindi incentivare la frequenza degli acquisti”. 

Via libera dunque alla ricerca di nuovi momenti di consumo o di nuove ricette, anche nella V gamma?

“Non sempre occorre inventare cose nuove - precisa Zerbinati - A volte basta rispolverare proposte che in un primo momento, per mix e ingredientistica, non avevano avuto grande riscontro di pubblico. Ad esempio la quinoa ci ha messo un pochino a venire fuori, mentre le lenticchie stanno avendo un successo incredibile: e questo grazie alle sue proprietà illustrate da media e nutrizionisti. Una volta, va detto, si acquistava un prodotto in quanto novità, oggi si sceglie perché piace e fa bene”.

Ma come fare a capire quando un’insalata in busta, una volta aperta e conservata in frigorifero, non si può più consumare? 

“Come diceva mio padre, l’insalata non scade, si vede subito quando non si può più mangiare - conclude - In genere questo avviene dopo un giorno dall’apertura. Le insalate adulte però e cioè la riccia, il radicchio e la scarola durano di più, mentre le tenui come il songino molto meno”.


Fonte: Efa News 

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