Sostenibilità

15 settembre 2025

Thailandia, stop all'uso di scimmie per raccogliere il cocco

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La Thailandia, leader mondiale nell’esportazione di noci di cocco, si è trovata per anni al centro di una bufera etica causata dall’antica pratica di impiegare macachi (le scimmie dalla tipica coda di maiale, ndr) per la raccolta dei frutti. 

Le indagini condotte da Peta (People for the ethical treatment of animals, vale a dire Persone per il trattamento etico degli animali, ndr) e da Wildlife Friends Foundation Thailand, con diffusione internazionale dal 2020 in poi, hanno mostrato condizioni estreme per migliaia di scimmie: costrette a lavorare ore sotto il sole, incatenate e addestrate a raccogliere fino a mille noci al giorno

La pressione di associazioni e consumatori ha portato alla sospensione di diversi marchi da parte di grandi rivenditori occidentali, generando un impatto economico valutato in decine di milioni di euro annui e accelerando una crisi di fiducia per tutto il settore.

E nel luglio 2025 è stata finalmente sottoscritta a Bangkok una storica intesa tra le associazioni dei produttori di cocco, il ministero dell’Agricoltura e la Wildlife Friends Foundation Thailand. Il Memorandum d’intesa prevede il divieto totale dell’uso di scimmie nelle piantagioni, la promozione di nuove varietà di palme più basse e la meccanizzazione della raccolta. La filiera dovrà inoltre adottare sistemi di tracciabilità e i macachi saranno affidati a strutture dove riceveranno cure e riabilitazione. 

Gli ultimi dati stimano il numero di animali coinvolti sceso da circa 15.000 a meno di 3.000 in 15 anni: una cifra ancora alta, ma in rapido calo. Le autorità e le Ong sostengono ora la transizione degli agricoltori e promettono controlli più rigidi sui luoghi di addestramento.

Le denunce di Peta e le testimonianze rilanciate dai media internazionali, insieme all’intervento di personalità come Mike White (regista, sceneggiatore e produttore statunitense creatore della serie TV The White Lotus, che ha documentato personalmente lo sfruttamento delle scimmie nelle piantagioni di cocco a Koh Samui, ndr), hanno conquistato l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale.

Con questo accordo, ora la Thailandia tenta di lasciarsi alle spalle una lunga stagione di controversie, puntando a rendere il suo cocco finalmente sostenibile e libero da sfruttamento animale.

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