Frutta a guscio ed essiccata

22 aprile 2025

Pistacchio, cresce la difficoltà di trovare la materia prima

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Semilavorati, granelle, farine, creme dolci e salate: è varia la produzione di Mastro Pistacchio, azienda con sede a Bronte (Catania) che si occupa di produzione, lavorazione e commercializzazione di prodotti a base di pistacchio. 

E' nata nel 1977 come costruttrice di macchinari per la lavorazione della frutta secca, ma nel 2001 le buone prospettive di mercato hanno spinto Giancarlo D’Aquino, oggi amministratore unico di Mastro Pistacchio, a avviare la lavorazione della materia prima. 

La Mastro Pistacchio è stata fondata nel 2017 e, da un anno, è diventata una srl in modo da dividere le due aziende e separare i bilanci. Il marchio segue un doppio canale: produce semilavorati per pasticcerie, gelaterie, grossisti e industrie, ma dialoga anche con il consumatore finale sia attraverso lo showroom che l’e-commerce. Da 50 ai 100mila quintali il prodotto lavorato ogni anno. 

Forte la richiesta, ma difficile reperire la materia prima

Una visione dunque a 360 gradi su un mercato che sta vivendo un momento molto particolare. Da un lato una forte richiesta di prodotto e dall’altro, sul fronte produttivo, la difficoltà a reperire la materia prima necessaria. 

“Il pistacchio ormai è consumato in vari modi e è usato in tutte le pietanze, dal pesce al dolce. Se ne consuma così tanto che trovare le forniture sta diventando sempre più complesso. Ad aggravare la situazione il fatto che parte di quello in arrivo dall’estero, viene mandato indietro perché, al momento delle analisi di controllo, non è ritenuto idoneo", spiega a myfruit.it D'Aquino

A questo, ovviamente, si lega l’aumento dei costi: fin dai primi mesi dell’anno, il prezzo delle materie prime ha registrato un incremento notevole, superiore al 50%. “La sfida maggiore tuttavia, in questo momento, è smaltire gli ordini. Ci sono aziende che si ritrovano a non poter soddisfare le richieste”, sottolinea l'amministratore unico. 

Alla luce di ciò, anche in Sicilia molte aziende produttrici stanno lavorando per ampliare la produzione, ma ci vorrà tempo prima che i nuovi pistacchieti entrino in produzione. “La speranza è che si sblocchino mercati e porti”, aggiunge D'Aquino.

Il mercato: attesa la bella stagione

Per la crescita del comparto, le prospettive sono tuttavia ottimali. Il mercato italiano legato alle gelaterie, per D’Aquino, è ancora esitante, a causa del tempo incerto. Nel frattempo però l’azienda lavora molto con l’export: Croazia, Bulgaria, Romania, Germania. 

“Dopo gli anni della pandemia e l’incertezza che ne è derivata, il 2025 potrebbe essere l’anno della svolta, del ritorno alla normalità. Dobbiamo solo aspettare la bella stagione. Gli ordini dovrebbero partire a breve”, osserva.

Ampliata, nel frattempo, anche la gamma dei prodotti con l’introduzione di una nuova pasta pura grezza. “È ottenuta da una lavorazione meccanica con granulometria a 10 micron per renderla simile al burro di arachidi e adatta a diverse ricette dolci e salate. Sarà il nostro prodotto di punta nelle prossime fiere”, anticipa a myfruit.it D’Aquino che sta adesso puntando a promuoverla il più possibile.  

Sul fronte della vendita al dettaglio, D’Aquino si sofferma sulla vendita on line: “Il mercato è saturo. Ogni giorno nasce un’azienda nuova. Solo chi è più strutturato, chi lavora sulla comunicazione e, soprattutto, è in grado di garantire il prodotto, riesce a fare i giusti numeri”.

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