Frutta a guscio ed essiccata

21 giugno 2025

Pistacchi: l'onda Dubai, tra realtà e speculazione

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L'impatto del "Dubai Chocolate" sulla domanda di pistacchi è reale, ma la narrativa di una penuria globale è esagerata. La pressione sui prezzi, infatti, è dovuta a una combinazione di aumento della domanda, raccolto scarso negli Stati Uniti e speculazione mediatica. E l'aumento della domanda è significativo ma non quantificabile con precisione, probabilmente una frazione della produzione globale di pistacchi sgusciati. 

Nel breve termine, i prezzi rimarranno elevati, ma l'aumento della produzione in Turchia e Iran potrebbe stabilizzare il mercato entro il 2026. Nel lungo termine, la crescita della domanda di pistacchi come sapore premium continuerà, ma il fenomeno del Dubai Chocolate potrebbe attenuarsi. E le aziende dovranno adattarsi a queste dinamiche, possibilmente diversificando gli ingredienti o investendo in tecnologie predittive per gestire i picchi di domanda.

In questa intervista a 360 gradi, Carlo Mangini, consigliere di amministrazione con deleghe allo sviluppo commerciale e marketing di New Factor, orienta i lettori di myfruit.it nel mercato globale del pistacchio. Un'analisi che parte dal contesto storico dei trend nella frutta secca e disidratata per arrivare a una lucida disamina tra realtà, speculazione e proiezioni future.

La frutta secca ha già vissuto fenomeni di picchi di domanda legati a ingredienti specifici. Il Dubai Chocolate si inserisce in questa dinamica?

Assolutamente sì. La frutta secca e disidratata ha già sperimentato in passato fenomeni simili a quello che, in quest'ultimo anno, ha vivacizzato l'utilizzo del pistacchio sgusciato come ingrediente del Dubai Chocolate. Penso alla bevanda Kefir, che determinò una inconsueta richiesta di fichi disidratati, anche al di fuori della tipica stagionalità dei consumi, o al Gojiberry, che avviò il ciclo virtuoso della domanda dei cosiddetti superfood. 

Il fenomeno più recente del Dubai Chocolate, un prodotto a base di cioccolato ripieno di crema di pistacchio e pasta kataifi, ha effettivamente generato un impatto significativo sul mercato globale del pistacchio, come riportato da diverse fonti autorevoli. Tuttavia, la narrativa di una penuria mondiale di pistacchi è in parte reale e in parte amplificata da dinamiche speculative e mediatiche.


Entriamo nel dettaglio. Quanto c'è di reale e quanto di speculativo nella narrazione di una penuria mondiale di pistacchi?

C'è una chiara distinzione. Dal lato della realtà, l'aumento della domanda e la pressione sui prezzi sono evidenti. La popolarità del Dubai Chocolate, esplosa grazie a un video virale su TikTok nel dicembre 2023 (con oltre 120 milioni di visualizzazioni), ha innegabilmente incrementato la domanda di pistacchi, soprattutto quelli sgusciati (kernals) usati per creme e ripieni. 

I prezzi del pistacchio sono aumentati di circa il 35% nell'ultimo anno (da 7,65 a 10,30 dollari per libbra, ndr), come riportato da fonti autorevoli come il Financial Times. E questo sia per questa maggiore domanda, sia per una concomitante riduzione dell'offerta dovuta allo scarso raccolto del 2024 negli Stati Uniti (calo del 20%).

L'Iran, secondo produttore mondiale, ha aumentato le esportazioni verso gli Emirati Arabi Uniti e i Paesi del Far East del 40% nei sei mesi fino a marzo 2025 per fare fronte alla domanda regionale.

Intanto, alcuni rivenditori soprattutto in Europa e negli Emirati, hanno introdotto razionamenti sulla vendita di prodotti a base di pistacchio, mentre alcuni grandi produttori di cioccolato hanno faticato a soddisfare la domanda.

Sul fronte della speculazione, però, la narrativa di una penuria mondiale è in parte amplificata. Non tutti gli esperti concordano sul fatto che il Dubai chocolate abbia causato una vera e propria penuria globale. Secondo i principali osservatori, la carenza di pistacchi è più legata a un raccolto ridotto in California (nel 2024 tra i più bassi degli ultimi anni). La coincidenza temporale con l'hype del cioccolato di Dubai ha amplificato la percezione di una crisi.

La produzione mondiale di pistacchi in-shell per il 2024/25 è stimata a 1,16 milioni di tonnellate, il volume più alto dell'ultimo decennio, ben sopra la media di 750mila tonnellate degli ultimi dieci anni. Questo suggerisce che, nonostante la pressione locale, l'offerta globale non è collassata.

La speculazione sui prezzi è stata alimentata anche dalla frenesia mediatica e dalla corsa dei produttori a capitalizzare sul trend, con marchi come Lindt, Läderach e persino catene come Costco che hanno lanciato versioni proprie del cioccolato di Dubai, aumentando ulteriormente la domanda di pistacchi.

È possibile quantificare l'aumento della domanda legato al Dubai Chocolate rispetto alla produzione mondiale?

Non esistono dati precisi che quantifichino l'aumento della domanda attribuibile esclusivamente al Dubai Chocolate, ma ci sono indicazioni significative. Secondo l'International Nut & Dried Fruit Council, la produzione globale di pistacchi in-shell per il 2024/25 è, dicevamo, circa 1,16 milioni di tonnellate, con gli Stati Uniti che contribuiscono per circa 500mila tonnellate, l'Iran per 307.866 tonnellate e la Turchia per 176mila tonnellate. 

L'aumento del 40% delle esportazioni iraniane verso gli Emirati è un chiaro indicatore della pressione regionale

In Turchia, le esportazioni nei primi sei mesi del 2024 (circa 12mila tonnellate) hanno quasi eguagliato l'intero anno 2023, anche a causa del cioccolato di Dubai. 

Negli Stati Uniti, la riduzione del 20% della produzione (corca 100mila tonnellate in meno sul 2023) ha coinciso con una preferenza per la vendita di pistacchi sgusciati, limitando la disponibilità. 

Sebbene non quantificabile con precisione, l'aumento della domanda per i pistacchi sgusciati potrebbe rappresentare una frazione significativa (forse il 5-10%) della produzione globale di kernals, considerando che solo una parte della produzione totale è destinata a creme e ripieni. La pressione è più evidente nei mercati locali (Emirati, Europa) e meno a livello globale.


Quali sono le previsioni future per il mercato del pistacchio, a breve e lungo termine?

Nel breve termine (2025-2026), i prezzi del pistacchio probabilmente rimarranno elevati fino al prossimo raccolto significativo (settembre 2025), a causa delle scorte sotto pressione e della domanda crescente di prodotti a base di pistacchio.

Tuttavia, la Turchia prevede un raccolto record per il 2024/25 (385-400mila tonnellate), che potrebbe alleviare la situazione. Inoltre, alcuni agricoltori in California stanno convertendo le coltivazioni di mandorle in pistacchi, ma i nuovi alberi non produrranno fino al 2026 o oltre.

C'è poi il rischio che il trend del Dubai Chocolate si saturi, come molti fenomeni virali. Il pistacchio però, come sapore premium, è in crescita da anni, suggerendo una domanda sostenuta anche senza il cioccolato di Dubai.

Nel lungo termine (2027 e oltre), con l'aumento della produzione in Turchia e Iran e la graduale entrata in produzione di nuovi frutteti in California, l'offerta globale dovrebbe stabilizzarsi, riducendo potenzialmente i prezzi se la domanda non crescerà proporzionalmente. 

I produttori di cioccolato potrebbero diversificare, usando alternative al pistacchio (come creme di nocciole o mandorle). Va poi considerato l'impatto del clima (siccità in California) e della geopolitica (sanzioni sull'Iran), che possono influenzare la stabilità dei prezzi e dell'offerta.

Infine, la capacità di piattaforme come TikTok di generare picchi di domanda improvvisa rimarrà un fattore chiave. Le aziende che utilizzeranno l'Intelligenza artificiale per prevedere le tendenze (come suggerito da Forbes, ndr) potrebbero gestire meglio le fluttuazioni della domanda.

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