17 novembre 2021

Pinoli: l’incognita di quest’anno si chiama cimicione canadese

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E’ iniziata nei giorni scorsi e andrà avanti fino alla prossima primavera la campagna 2021/22 dei pinoli, in particolare del pinolo mediterraneo. Numerose le incognite all’orizzonte che, quest’anno, riguardano anche la qualità.

Interpellato da myfruit.it per fare un breve punto della situazione a stagione appena cominciata è Federico Grassini, titolare di Grassini Pinoli, che a Campo di San Giuliano Terme (Pisa) porta avanti da cinque generazioni la produzione di pinoli, raccolti all’interno del Parco naturale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli.

“E’ impossibile, al momento, dire se la nuova stagione sarà migliore o peggiore rispetto a quella dello scorso anno – spiega Grassini – La campagna infatti è appena iniziata e proseguiremo fino al prossimo marzo. Tra circa un mese, comunque, si potranno tirare le prime somme”.

Tuttavia, non manca un po’ di apprensione per questa campagna. “Una delle grandi incognite – prosegue Grassini – riguarda la qualità. Ancora non sappiamo quali siano stati i danni del cimicione canadese, che già negli anni scorsi ha fatto scendere la produzione del pinolo mediterraneo ai minimi storici”.

Come ha confermato ancora Grassini, i prezzi continuano invece a mantenersi elevati e quindi soddisfacenti. Molto della campagna 2021/22 verte quindi sul cimicione canadese, che provoca anche un netto calo della produttività della pianta. Prima dell'avvento di questo insetto un quintale di pigne dava infatti circa 4 chili di pinoli sgusciati; post cimicione, si arriva a 1/1,2 chilogrammi. Altri paesi europei (Spagna, Portogallo e Francia in primis), già da tempo, hanno introdotto l’insetto antagonista. L’Italia, invece, si è attenuta al momento alle disposizioni Ue.

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