La Grande Bellezza Italiana crede nelle nuove generazioni e per questo oggi ha lasciato che sotto i riflettori del suo frequentato stand stessero alcuni giovani talenti pronti a raccontare le proprie esperienze nel difficile e amatissimo settore dell'ortofrutta.
Ha aperto i lavori Andrea Michele Amoroso, Ceo di Generazione vincente Academy - agenzia che offre corsi di formazione professionale in ambito sicurezza, ICT, marketing, comunicazione, amministrazione e molto altro - che ha ricordato l'importanza di un approccio manageriale, anche in un'ottica di internazionalizzazione aziendale, e della sfida tecnologica, forse non così difficile per i nativi digitali.
Luca Mazzoni, una laurea in lettere in tasca, ha ricordato il suo ingresso nel Gruppo Mazzoni, settore vivaismo, e il grande impegno quotidiano che vede indistintamente nei giovani e meno giovani produttori. Poi, la controtendenza: "In alcune regioni del sud, per esempio la Basilicata, la maggioranza dei produttori (di fragole, ndr) ha una età inferiore ai 40 anni. "I giovani sono pronti a entrare nel nostro settore", ha detto.
Una passione che si è rivelata da subito, invece, è quella che ha raccontato Antonio Zani, di Granfrutta Zani, già da piccolo nei frutteti dell'azienda di famiglia. Grazie anche a due mentori come Raffaele Buccella e Alfredo Errani. "Lavoriamo a Latina, in Campania e Basilicata ed è vero che forse in Emilia Romagna i giovani faticano di più a trovare spazio. Per il futuro dobbiamo puntare su progetti ad ampio raggio, su prodotti a marchio, protetti e riconoscibili".
E figlie d'arte sono anche Marzia Di Pastina (San Lidano Group), Giulia Ingino (presidente Consorzio Castagna di Serino Igp) e Camilla Turrina (strategy manager La Grande Bellezza Italiana), ognuna con un differente ingresso nel mondo dell'ortofrutta: per Marzia l'esempio del padre a farle da guida, per Giulia la perdita del padre e, per Camilla, al contrario, nessun incoraggiamento da parte della famiglia. Eppure tutte e tre determinate, appassionate e piene di idee.
Tanto che l'ortofrutta è ritenuta da Di Pastina "un settore per giovani e più recentemente, anche per giovani donne", perché "la presenza dei giovani avanza grazie a idee innovative, capacità di pensare in termini di filiera e di fare rete", le ha fatto eco Turrina.
E proprio sull'importanza dell'aggregazione si è soffermata anche Ingino, che ha confermato come i progetti abbiano successo quando l'individualità fa un passo indietro.
Vincenzo Fusco, product manager ortofrutta Multicedi, ha offerto la propria visione su giovani fornitori, non solo del futuro ma anche del presente: "Il fornitore ideale della Gdo deve sapere coniugare tradizione, innovazione, diversificazione dell'offerta, esclusività. E, se serve, ben vengano anche i prodotti a marchio".
Poi, una battuta finale sui giovani consumatori: "Le nuove generazioni sono più informate e più attente alla sostenibilità, alla sicurezza e alla qualità. Pertanto, in reparto come sui social e sui volantini, è fondamentale fare informazione e non usare solo la leva prezzo".
Moderava Raffaella Quadretti, di myfruit.it, che oggi ha tirato un sospiro di sollievo: per il settore c'è speranza.