Nell’ultimo numero del Notiziario Bestack, Meri Desideri pone al centro della sua analisi il concetto phygital come chiave di evoluzione per il settore ortofrutticolo.
Come spiega Desideri, infatti, “il consumatore non compra più solo un prodotto, ma cerca un’esperienza”. E per questo il modello phygital – fusione fra fisico e digitale – risulta oggi decisivo: packaging, eventi e comunicazione diventano strumenti capaci di creare legami autentici.
Il packaging diventa media phygital
Per Meri Desideri, poi, il packaging in cartone ondulato è il terreno naturale del phygital, perché unisce la materialità della confezione con il potenziale interattivo del digitale.
La confezione non si limita più a proteggere e presentare il prodotto, ma diventa un touchpoint che trasmette valori, storie e informazioni, persino attraverso QR code, campagne social e ricette: così, “un packaging ben progettato permette di oltrepassare la cassetta, generando dialogo e coinvolgimento”.
Ascolto attivo per innovare il settore
L’innovazione, sottolinea ancora Desideri, nasce dall’ascolto attivo del consumatore. Il contest Best Fruit & Veg Box promosso da Bestack, Cso Italy e myfruit.it lo testimonia: la voce degli utenti web e social diventa parte della giuria, così la percezione estetica, la chiarezza comunicativa e l’esperienza quotidiana diventano reali parametri di valutazione.
“È un esempio concreto - spiega Desideri - di come il sondaggio da strumento di marketing possa trasformarsi in strategia di innovazione, rendendo il consumatore coprotagonista”.
Per Meri Desideri il packaging ortofrutticolo diventa così media phygital, raccogliendo feedback e interazioni che aiutano a perfezionare il design, il linguaggio e persino le dimensioni. Una semplice cassetta di ortofrutta può accompagnare il consumatore davanti allo scaffale e continuare il dialogo a casa, se concepita come strumento esperienziale e interattivo.
Insomma, il futuro del settore consiste sempre più nel fare innovazione restando saldi nella qualità e aprendosi a nuove forme di relazione: così l’ortofrutta supera la logica del prodotto e diventa racconto, esperienza e appartenenza condivisa.
In collaborazione con Bestack
