Martin Pinzger, direttore generale di Vip, tra i maggiori player europei del settore mele, ha partecipato al Prognosfruit di Angers, in Francia (6-8 agosto). Ecco le aspettative del settore e del Consorzio delle cooperative ortofrutticole della Val Venosta in riferimento alla nuova campagna melicola 2025/26.
“Innanzitutto - avverte Pinzger - dobbiamo ricordare che siamo usciti da una campagna 2024/25 positiva, direi per l’intero settore e anche per noi. Abbiamo avuto un raccolto soddisfacente, fronteggiando tutti gli ostacoli che abbiamo incontrato, dagli eccessi climatici alle ridotte soluzioni disponibili per la difesa delle piante. I risultati di questa duplice sfida non sono scontati, richiedono una puntigliosa gestione di ogni singola unità produttiva e a questo ha contribuito in modo decisivo, qui in Val Venosta, il servizio tecnico fornito da VIP ai nostri produttori sia per quanto riguarda la produzione integrata che per quella bio, entrambe per noi strategicamente fondamentali”.
Le prime stime
A Prognosfruit la produzione Ue è stata indicata in 10,5 milioni di tonnellate, stabile rispetto alla precedente campagna, con l’Italia e due milioni 248mila tonnellate e l'Alto Adige che si conferma, come nei due anni precedenti, sopra il milione di tonnellate.
“Questi livelli produttivi non sono preoccupanti, anzi, potranno essere gestiti molto bene anche sul fronte commerciale e dei consumi - commenta Pinzger - Teniamo presente che i consumi stanno segnando un leggero aumento trainati dalle nuove varietà e dalla disponibilità di mele per tutto l’arco dell’anno. E questo comporta per noi un certo vantaggio sui concorrenti sia perché abbiamo raggiunto un assortimento varietale che può essere considerato ottimale sia perché la nostra gestione complessiva ci permette di rispondere al mercato per 12 mesi l’anno con efficienza. Un altro elemento a favore, da non trascurare sul piano commerciale, è che si conferma di anno in anno la tendenza ad una diminuzione delle importazioni dall’Emisfero Sud, dovuta anche alla presenza di prodotto europeo per tutto l’anno. Dunque abbiamo le carte in regola per una campagna positiva”.
Il peso delle nuove varietà
“Abbiamo sette nuove varietà nella produzione integrata più due nel biologico, con quantità che ci attendiamo rispondano alle necessità del mercato - riferisce - Un assortimento ricco, con Cosmic Crisp e Kanzi davvero performanti; ma tutte hanno i loro estimatori, a partire da envy, Ambrosia e SweeTango, e per il biologico Bonita e Natyra. Completano il quadro yello e Kissabel".
"Per quanto riguarda il biologico - aggiunge - esso rappresenta per noi il 15%, una percentuale che sale al 16 se consideriamo anche le mele che vanno all’industria. La produzione tiene, anzi registra un leggero aumento ed è disponibile sul mercato per 12 mesi. In Europa le superfici a bio sono in diminuzione, per noi questo rappresenta un’opportunità commerciale. Posso affermare che probabilmente siamo l’unica realtà in Europa che non perde superfici”.
“Complessivamente Vip conta su 5.300 ettari coltivati a melo, 4.150 destinati alla produzione integrata e 1.150 al biologico - precisa - Il punto di equilibrio tra i due sistemi produttivi va attentamente valutato se non di anno in anno almeno ogni cinque anni, tenendo conto che per un produttore passare da un sistema produttivo all’altro non è per niente banale. Ogni produttore programma infatti il proprio assortimento varietale che può essere modificato solo nel medio periodo, il tempo necessario alle piante per entrare in produzione, per cui se ha varietà che non sono adatte al bio o viceversa che non sono adatte alla produzione integrata, dovrà valutare per tempo il passaggio da un sistema all’altro. Oggi abbiamo un buon equilibrio, un’impostazione strategica forte basata su una programmazione varietale mirata. La produzione bio tira e tira anche la produzione integrata, ognuna con le sue strategie varietali”.
La strategia per la Golden
“In un decennio la Golden è passata in Val Venosta da 3mila a 2mila ettari - sottolinea - Questa evoluzione è stata necessaria e utile ma per il futuro prevediamo sarà molto meno accentuata, sia perché il bio si è tutto sommato assestato sia perché le nuove varietà oggi vanno programmate con attenzione in relazione ai feedback del mercato. Sulla Golden va ribadito che abbiamo un posizionamento forte, una specializzazione che con la Val Venosta solo la Val di Non e una piccola realtà in Francia possono vantare in ambito europeo. Il mercato c’è ancora per la Golden un po’ in tutta la Ue con la quota decisamente più grande nella parte meridionale, che si spartisce tra Italia e Spagna. Avremo per questa varietà un leggero aumento e una posizione commerciale favorevole dovuta anche ad un esaurimento delle scorte in grado di favorire da subito l’immissione nel mercato delle mele nuove. Ovviamente avere la Golden nell’assortimento rappresenta ancora per noi un imprescindibile punto di forza”.
“Dopo anni di forte rinnovamento abbiamo raggiunto un equilibrio che ci permette di guardare al futuro con fiducia e impostare le nostre strategie nella maniera più appropriata - conclude - Dobbiamo preservare la qualità delle nostre mele e dei nostri servizi al mercato con la consapevolezza che l’obiettivo finale resta la difesa del valore del prodotto a beneficio di tutti i nostri associati”.
Bene anche il cavolfiore di montagna Val Venosta
Prosegue con successo la stagione di uno dei prodotti più pregiati del ricco ventaglio di eccellenze Vip: il cavolfiore di montagna Val Venosta, ortaggio che coniuga gusto, territorio e sostenibilità, grazie al perfetto equilibrio tra natura, metodo e competenza dei circa 100 produttori.
La differenza con altri cavolfiori sta nella stagionalità atipica: mentre questo ortaggio è tradizionalmente associato all’autunno e all’inverno, il cavolfiore Val Venosta offre freschezza e qualità in piena estate, da giugno fino a fine settembre e oltre, una peculiarità che lo rende unico e riconoscibile sul territorio.

Per il 2025 è prevista una produzione di circa 3mila tonnellate, un risultato che conferma Vip come leader nella produzione del cavolfiore estivo, reso possibile dal microclima d’alta quota. L’ambiente unico della Val Venosta, caratterizzato da aria asciutta, escursioni termiche elevate e presenza dei ghiacciai, crea un microclima straordinario che dà vita a cavolfiori con infiorescenze compatte, bianchissime e croccanti.
A queste peculiarità tattili e visive si affianca un profilo organolettico di grande rilievo: il cavolfiore Val Venosta è ricco di vitamina C, calcio e potassio, leggero, ipocalorico, dal sapore aromatico ma discreto, e, elemento distintivo, caratterizzato da un odore poco intenso durante la cottura, qualità apprezzata sia a tavola che in cucina.
“Il cavolfiore di montagna della Val Venosta rappresenta un perfetto equilibrio tra natura e lavoro umano. Grazie ai nostri soci riusciamo a garantire qualità costante e disponibilità regolare per il mercato, offrendo un prodotto fresco, sano e con caratteristiche organolettiche uniche", dichiara Reinhard Ladurner, responsabile vendite orticole Vip.
Impegno per la qualità
Il valore aggiunto del cavolfiore risiede anche nella cura e nella professionalità delle persone che lo coltivano e raccolgono. I collaboratori Vip garantiscono una raccolta tempestiva e accurata, effettuata nelle prime ore mattutine, e una capillare distribuzione, così da preservare freschezza e integrità del prodotto.
Grazie all’impegno costante dei soci, Vip assicura non solo la qualità, ma anche una continuità nella produzione e nella fornitura di cavolfiore fresco, destinato alla Gdo, ai mercati all’ingrosso e nei punti di vendita al dettaglio in tutta Italia.
Applepairing, anche il cavolfiore protagonista
A testimonianza della continua ricerca di sapori innovativi, il cavolfiore di montagna Val Venosta trova spazio anche nel progetto Applepairing, che esplora in chiave salutare e raffinata l’abbinamento tra la mela e ingredienti di eccellenza. In questa direzione si inserisce la collaborazione con la nutrizionista e divulgatrice di medicina culinaria Chiara Manzi, che valorizza i prodotti Vip all’interno di ricette capaci di coniugare gusto e benessere.
Un esempio è la reinterpretazione della tradizionale cacio e pepe, arricchita con chips di mela Val Venosta, dove il foodpairing tra cavolfiore e pecorino romano apre nuove possibilità culinarie. Un piatto simbolo della cucina italiana che, attraverso l’innovazione e la ricerca, si trasforma in una proposta più salutare senza rinunciare al piacere del gusto.
Fonte: Vip