Secondo i dati forniti da Cia Sicilia orientale, i mandorleti siciliani coprono circa 21mila ettari, con una produzione media annua che si aggira intorno ai 378mila quintali, corrispondenti a circa 63mila quintali di sgusciato.
Insieme alla Puglia, quella siciliana rappresenta la maggiore estensione nazionale e quasi il 10% del mercato mondiale. Un comparto importante per l'isola che sta puntando alla promozione di un prodotto con elevati standard qualitativi, sano e nutriente.
Nella stagione 2023/24, la preoccupazione maggiore è stata legata alla prolungata siccità che, sull'isola, ha messo in serie difficoltà molte aziende e, in maniera trasversale, tutti i comparti produttivi, mandorlicoltura compresa con perdite anche molto elevate. Eppure, in una regione così grande e variegata, la situazione non si è evoluta in maniera omogenea e c'è anche chi, alla fine dei conti, ha portato a casa risultati positivi.
Mandorla d'Avola: soddisfazione per produzione e prezzi
“Nell'areale della mandorla d'Avola, nel basso Siracusano, la raccolta 2024 è andata abbastanza bene in tutti i Comuni, con una produzione anche superiore alla media - dice a myfruit.it Giorgio Cappello, presidente del Consorzio mandorla di Avola - Molto cambia da azienda a azienda, ma posso dire che tendenzialmente abbiamo registrato buone performance”.
Ancora troppo prematuro ipotizzare l’andamento della prossima stagione, ma è facile prevedere una riduzione fisiologica. “L’albero ha dato tanto, adesso tenderà a riposare – spiega Cappello - A questo si aggiunge che, presumibilmente, i produttori ne approfitteranno per un’importante potatura. Ci sono condizioni oggettive e soggettive che fanno pensare a un prevedibile calo”.
Al momento, lo sviluppo vegetativo procede senza rilevamenti particolari, ma decisivi saranno i mesi che verranno. Certo è, invece, che la mandorla d’Avola ha chiuso l’anno con buoni riscontri anche sul mercato. “Siamo riusciti a ottenere quotazioni da 1,80 euro a 2 euro. Prezzi che, dopo anni di difficoltà, ci permettono di coprire i costi e andare avanti”.
Op La Mandorla: "La siccità ha influito su produzione e calibro"
Un calo, rispetto agli anni precedenti, invece è stato registrato nella zona fra Agrigento, Enna e Caltanissetta dove opera la Op La mandorla, associazione di produttori e agricoltori, con sede a Mazzarino, in provincia di Caltanissetta.
Circa 120 soci per un totale di 2.000 ettari coltivati a mandorlo, al centro di una zona vocata al comparto. Qui la siccità si è fatta sentire incidendo sia sui quantitativi che sul calibro della produzione 2024.
“A causa delle poche piogge, abbiamo avuto una riduzione di almeno il 30% con punte anche del 50% per alcune aziende", ci racconta il tecnico della cooperativa Gianluca Carmisciano. I risultati tuttavia sono molto vari a seconda della cultivar, della presenza o meno di impianti irrigui e della zona. Anche qui il futuro è tutto da scrivere. L'andamento meteorologico attuale appare più favorevole rispetto a quello dello scorso anno ma, con le piante ancora in fase dormiente, nulla ancora si può dire.
Cia chiede un incontro in assessorato e propone l'Igp
Di recente, Cia Sicilia orientale ha inviato una lettera all’assessore regionale all’Agricoltura e alle risorse naturali Salvatore Barbagallo, per sollecitare un incontro con una delegazione di produttori di mandorle al fine di approfondire criticità e potenzialità del settore proponendo anche l’istituzione di una Igp che, garantendo una maggiore tracciabilità e certificazione del prodotto, offrirebbe ulteriori garanzie di qualità ai consumatori.
“Tra tutte le misure promosse dalla Regione siciliana per far fronte alle perdite copiose della produzione agricola e zootecnica in questi lunghi mesi di siccità, non sono presenti interventi diretti sulle coltivazioni arboree, di cui la Sicilia è importante produttrice”, ha dichiarato il presidente Giosuè Catania. Per Cia, il calo ha toccato il 70%. Tra le provincie che hanno subito il danno maggiore Catania e Caltanissetta. Meglio invece per Messina e Siracusa.