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07 maggio 2025

Macfrut, Joinfruit e Rurall esplorano la digitalizzazione

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Come sarà l’agricoltura del domani? Questo è l’interrogativo cruciale che ha animato la tavola rotonda Ortofrutta Connect, organizzata oggi da Joinfruit e Rurall – Rural & Urban Digital Hub allo stand de La Grande Bellezza Italiana a Macfrut.

L’evento ha riunito player chiave del settore, per esplorare le sfide e le opportunità dell’agricoltura di precisione, aprendo un dialogo costruttivo sulle nuove frontiere dell’innovazione digitale nella filiera ortofrutticola. Per immaginare il futuro si è partiti dal presente, quindi dall’attuale impatto delle innovazioni digitali (di processo, infrastrutturali, applicative, hardware e software) sulla filiera agroalimentare italiana e non, attraverso i dati di ricerca dell’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano. 

I nuovi trend

“Siamo il punto di riferimento in Italia per capire quali sono i trend dell’innovazione nel settore dell’agroalimentare – ha riassunto Andrea Bianchi, ricercatore dell’Osservatorio Smart AgriFood, aggiungendo che “da quando abbiamo cominciato a stimare il mercato dell’agricoltura 4.0 in Italia c’è stata una crescita costante, e a doppia cifra, dal 2017 in avanti. In particolare, nell’ultimo anno abbiamo osservato una grande crescita delle tecnologie AI, che abilitano il 33% delle soluzioni comparse nell’ultimo anno, così come un grande aumento delle tecnologie geospaziali (45% delle soluzioni sul mercato), dell’image processing (19%) e della robotica (7%)".

"Oltre il 40% delle aziende agricole adotta soluzioni digitali 4.0 - ha proseguito - e l’aggregazione favorisce la digitalizzazione (55% delle Op contro il 38% delle aziende semplici). Tra le soluzioni più adottate: sistemi di monitoraggio (64%), macchinari connessi (62%), soluzioni di mappatura e telemetria (rispettivamente 49% e 45%). Infine, diventa sempre più importante per le aziende migliorare le capacità previsionali, e i trend ci dicono che nel futuro i principali ambiti applicativi riguardano il monitoraggio delle colture, l’automazione e la riduzione dei carichi di lavoro, la gestione delle risorse idriche, la protezione delle colture e la tracciabilità”. 

L'esperienza reale 

Dopo la visione d’insieme offerta dall’Osservatorio, l’attenzione si è focalizzata sull’esperienza concreta di Joinfruit: l’Op di Verzuolo ha avviato un percorso di digitalizzazione agronomica con il partner Diagram Group, affiancato da Rurall e Oròbix per l’implementazione di soluzioni particolarmente innovative di campo e conferimento, nell’ottica di una sinergia strategica tra i vari partner che potesse soddisfare tutte le esigenze, anche quelle più all’avanguardia. Infatti, il progetto Ortofrutta Connect, realizzato da Joinfruit nell’ambito del Programma operativo 2024-2026, è incentrato sulla sperimentazione di soluzioni per il controllo qualità dei prodotti in campo basate sull’Intelligenza Artificiale.

“Per noi – ha sottolineato Bruno Sacchi, direttore di Joinfruit – la digitalizzazione in agricoltura è la chiave per unire la sostenibilità ambientale a quella economica. L’obiettivo di Joinfruit è implementare soluzioni innovative, pratiche e facilmente utilizzabili nella pratica quotidiana delle nostre aziende che, attraverso una migliore programmazione degli interventi colturali e una pianificazione efficiente della fase di conferimento, generino maggiore valore per i nostri produttori e offrano ai consumatori una garanzia di tracciabilità affidabile”.

Matteo Villa, technical sales Rurall, ha toccato la tematica del dato, sottolineando come si tratti di un aspetto fondamentale “perché i dati ci aiutano ad arrivare a un risultato sempre più preciso: combinando quelli provenienti da diverse tecnologie possiamo comprendere le condizioni che causano un determinato problema. Rurall sostiene le aziende nella raccolta dati con soluzioni tecnologiche semplici, ma i dati rimangono un asset delle aziende che li producono”.

I frutteti intelligenti

Il Ceo di Oròbix, Pietro Rota, ha parlato invece di frutteti intelligenti, ovvero di come l’AI possa affiancare gli agronomi nella gestione quotidiana delle fasi fenologiche della pianta: dalla stima del carico floreale, alla conta dei frutti e all’analisi del colore, fino alla stima della resa e alla valutazione del calibro e della qualità in fase di maturazione e pre-raccolta. “Oggi, gli agricoltori si trovano di fronte a nuove sfide: aumento della competitività, variabilità climatica, necessità di ottimizzare le risorse e ridurre l’impatto ambientale. In questo contesto, l'Intelligenza Artificiale emerge come un alleato fondamentale per rendere più efficienti e sostenibili i processi agricoli”.

A chiudere l’interessante confronto sulle potenzialità della tecnologia per migliorare la produttività, la sostenibilità e la redditività in agricoltura, Aurora Cavallo, direttrice Condifesa Cuneoche ha spiegato come “la polizza assicurativa del futuro non si limiterà a garantire soltanto risarcimenti economici, ma dovrà prevedere e rispondere alle esigenze degli assicurati. La tecnologia svolge un ruolo fondamentale nel predisporre soluzioni su misura. Insurtech, un termine che combina assicurazione e tecnologia, sta emergendo come una forza significativa per guidare l'innovazione nel settore. Anche l’uso dei Big Data rappresenta una grande opportunità per il settore assicurativo: questi grandi volumi di informazioni possono essere utilizzati per comprendere meglio i rischi, ottimizzare le polizze e migliorare la gestione delle risorse”.

“Questa esperienza - ha concluso Sacchi – è partita con un focus sulle mele, primo prodotto dell’Op, ma ci immaginiamo un ulteriore sviluppo nel prossimo futuro su altre colture strategiche per la nostra organizzazione. Ci tengo anche a sottolineare che il dato è un patrimonio che non deve essere rinchiuso nel perimetro aziendale, ma usato per far crescere tutto il sistema”.

Fonte: Joinfruit

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