Il tema dei costi logistici resta attuale. Complice la momentanea riduzione dei dazi tra Stati Uniti e Cina, anche i collegamenti tra Oriente e Mediterraneo si preparano a un’ondata di aumenti nei costi di trasporto container via mare. Diversi operatori del settore hanno annunciato rincari significativi che scatteranno già dal prossimo mese di giugno, segnando un possibile nuovo punto di svolta per il mercato dei noli marittimi.
Per quantificare con dei numeri: secondo gli ultimi aggiornamenti del Drewry World Container Index del 15 maggio, la rotta Shanghai–Genova registrava tariffe spot per container da 40 piedi intorno ai 2.742 dollari, sostanzialmente stabili rispetto alla settimana precedente (-1%).
Tuttavia, dati più recenti di Xeneta mostrano una realtà già in movimento: nelle analisi del 16 maggio, il market update segnala una media spot di 3.152 dollari per container da 40 piedi tra Far East e Mediterraneo, con picchi nel 75esimo percentile che raggiungono i 3.436 dollari.
Ma vediamo caso per caso, come si stanno comportando le compagnie marittime.
Msc apre la stagione dei rialzi
La compagnia svizzera Msc è tra le prime ad aver ufficializzato le nuove tariffe. A partire dal primo giugno (e fino al 14 giugno, salvo proroghe), entreranno in vigore nuovi noli per spedizioni in partenza dall’Estremo Oriente verso Mediterraneo, Europa, Nord Africa e Mar Nero. Il costo per trasportare un container da 20 piedi verso porti del Mediterraneo occidentale o orientale sarà pari a 3.500 dollari.
Va precisato che le tariffe includono già i Global Fuel Surcharge e i costi legati alle Emission Control Areas. Contestualmente, Msc ha annunciato anche i nuovi listini per il traffico in senso inverso, cioè da Mediterraneo verso il Far East. Per fare un esempio pratico, un container da 20 piedi spedito da La Spezia a Shanghai costerà 500 dollari, esclusi sovrapprezzi.
Cma Cgm punta sul Nord Europa e Nord America
Sebbene al momento non abbia comunicato aumenti sulle tratte tra Far-East e Mediterraneo, il gruppo francese Cma Cgm ha reso noto l’introduzione di rincari verso il Nord Europa e il Nord America. A partire dal 15 giugno, entreranno in vigore sovrapprezzi da peak season sulle spedizioni dal Mediterraneo, inclusi i porti italiani, verso la costa est degli Stati Uniti e il Golfo del Messico, pari a 500 dollari per container. In direzione del Canada orientale, gli aumenti saranno di 250 dollari per container da 20 piedi e di 500 per quelli da 40, 40 High Cube o 45 piedi.
Inoltre, dal primo giugno, la compagnia applicherà nuove tariffe spot sulle rotte da Mediterraneo, Mar Nero e Adriatico verso il Far East: 530 dollari per container da 20 piedi e 980 dollari per box da 40 piedi, nel caso di partenza da porti del Mediterraneo occidentale.
Hapag Lloyd aggiorna i listini
Anche Hapag Lloyd ha reso noti i nuovi noli spot validi dal primo giugno, già comprensivi del Marine Fuel Recovery. Le nuove tariffe per spedizioni verso porti del Mediterraneo occidentale saranno pari a 3.100 dollari per container da 20 piedi e a 4.300 per quelli da 40 piedi.
In attesa di Maersk
Ancora nessun annuncio ufficiale, invece, da parte di Maersk, che resta silente per ora sul fronte degli aumenti. Tuttavia, in un contesto di mercato così dinamico e in forte tensione, è probabile che anche il colosso danese non tarderà ad aggiornare i propri listini.
Un'estate calda?
L’improvvisa convergenza di aumenti su più direttrici lascia intravedere un’estate calda per il trasporto marittimo containerizzato. Tra ripresa della domanda, congestioni portuali e logiche speculative legate alla peak season, il mercato si sta preparando a una nuova fase espansiva dei noli. Uno scenario da monitorare attentamente, con effetti potenziali su costi logistici, prezzi finali e catene di fornitura globali.