Logistica e Trasporti

22 maggio 2025

Logistica, al porto di Venezia al via la congestion fee

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Si allunga la lista dei porti in cui le imprese di autotrasporto applicano la cosiddetta congestion fee, la tassa per fronteggiare il problema della congestione agli scali. Dopo Genova, La Spezia, Vado Ligure e, forse, Livorno anche Venezia avrà un sovrapprezzo per l’autotrasporto di container da e per il porto. 

Si parte il 3 giugno

A comunicarlo sono le associazioni venete degli autotrasportatori Fai, Cna e Confartigianato Trasporti Veneto, che hanno annunciato l’entrata in vigore della tariffa a partire dal 3 giugno 2025. Al momento non è ancora stato reso noto l’importo del contributo, che sarà comunque a carico dei committenti dei trasporti.

Il sovrapprezzo viene motivato dalle associazioni come una forma di ristoro economico per i maggiori costi sostenuti dalle imprese di trasporto stradale, legati a inefficienze strutturali dei porti e non imputabili ai vettori stessi. In particolare, viene indicata come causa principale “l’insostenibile situazione delle attese per carico e scarico”, che si traducono in ore perse e in un aggravio economico difficilmente sostenibile per le aziende del settore.

L’annuncio veneziano arriva dopo quello dei porti Liguri. In particolare, a La Spezia, a inizio maggio è stata introdotta una congestion fee per tutti i viaggi che transitano attraverso il varco degli Stagnoni. Il provvedimento nasce da una situazione definita già complessa, poiché caratterizzata da frequenti rallentamenti, attese prolungate e congestioni infrastrutturali che compromettono la fluidità operativa dei trasporti.

Anche in questo caso, la finalità dichiarata è quella di sollecitare una maggiore responsabilizzazione della committenza, invitata a “compartecipare agli extra costi subiti dalle aziende di autotrasporto”. La protesta degli autotrasportatori ha già raccolto l’adesione di altri soggetti della filiera logistica, come spedizionieri e doganalisti, preoccupati per il rischio di perdita di competitività del porto.

Tensioni a Ravenna

A Ravenna, intanto, la tensione è in crescita. Il 12 maggio, il Comitato unitario dell’autotrasporto ha minacciato il blocco dell’accesso al terminal container, esasperato dalle attese che possono arrivare fino a due ore per la consegna o il ritiro dei carichi. Anche in questo caso, le imprese chiedono un potenziamento del personale e un miglioramento complessivo della gestione operativa da parte della società terminalista. Il malcontento è condiviso da altri attori della catena logistica locale, che temono effetti negativi sulla reputazione e sull’attrattività dello scalo.

Il quadro che emerge è quello di una tensione crescente nei principali porti italiani, dove gli autotrasportatori denunciano una condizione lavorativa sempre più difficile e chiedono interventi urgenti. Il ricorso a sovrapprezzi segna un cambio di approccio: non più solo richieste di dialogo, ma misure concrete per spostare parte del peso economico delle inefficienze su chi beneficia del servizio di trasporto.

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