Ingrosso

19 giugno 2025

Livorno: stop al nuovo mercato, sempre meno grossisti

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In poco più di dieci anni è cambiato il mondo e pure l'ingrosso. Il commercio ortofrutticolo soffre, il futuro è incerto e si bloccano gli investimenti. Succede a Livorno, ma il problema pur con proporzioni diverse si presenta in diverse realtà italiane, dove l'amministrazione comunale si è "ripresa" gli 8 milioni destinati alla nuova sede del centro agroalimentare. Saranno dedicati alla realizzazione di altre opere pubbliche. Chiaro che il mercato perde la centralità del passato. 

Cancellata dall'amministrazione guidata dal sindaco Luca Salvetti la destinazione a Porta a Terra. Un progetto riposto nel cassetto come si legge sul quotidiano Il Tirreno: "Un’operazione di cui si parlava da quasi dieci anni e che prevedeva il trasferimento degli operatori (i pochi rimasti) da Fiorentina all’area attigua al PalaModigliani". Insomma ci sono sempre meno imprese che si dedicano al settore.

Dalla ricostruzione della stampa locale sono diverse le criticità, dall'individuazione dell'area alla sostenibilità economica dell'intervento. Si parla del  canone annuo da 70mila euro che negli ultimi anni  non si pagano più al Comune. "Fino ad arrivare a mezzo milione di debito verso l’amministrazione comunale, cifra che scende a 220mila euro se si scomputano lavori effettuati a Fiorentina dai concessionari per 270mila euro".

Grossisti in via di estinzione

Interessanti le parole del sindaco, quasi un trattato sociologo sul futuro della categoria professionale: "Vogliamo evitare di costruire una cattedrale nel deserto, i nostri interlocutori si trovano in una situazione difficoltosa e da buon padre di famiglia e amministratore che deve gestire gli investimenti pubblici abbiamo deciso che il nuovo mercato non s’ha da fare. Questo è un investimento che richiede garanzie che al momento non ci sono e non vogliamo fare un salto nel buio".

Il sindaco: "Il modello di mercato ortofrutticolo è obsoleto"

Il sindaco prosegue:  "Inoltre il modello del mercato ortofrutticolo già adesso ma ancora di più nei prossimi anni risulta obsoleto e non dimensionato alle reali esigenze visto il cambiamento dell’impianto logistico della distribuzione delle merci. Per questo abbiamo deciso di cambiare strategia riservando le ingenti risorse in parte ad altre progettualità e iniziando subito un percorso condiviso con i tre operatori presenti per garantire l’attività economica e il lavoro degli addetti".  Eppure nel 2022 avevamo scritto di un nuovo futuro per l'ingrosso cittadino

Per le tre società si pensa a soluzioni alternative mentre l'amministrazione investirà su nuove opere, non si esclude "un piccolo palasport". Ricorda il campo da padel al mercato di Giugliano. Senza dimenticare la fine di Novara con i grossisti che hanno poi scelto magazzini privati. 

E i grandi mercati? Per fortuna c'è l'Unione europea che ha messo a disposizione quasi 300 milioni per investimenti sulla transizione energetica e digitale. Investimenti, anche per diversi piccoli mercati, per non soccombere davanti a nuove e agguerrite modalità di distribuzione e commercializzazione di frutta e verdura. 

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