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30 settembre 2025

Italiani a Madrid: "Portiamo un po' di Spagna in Italia"

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Cresce sempre più Fruit Attraction. Parlano i numeri: 2.460 aziende espositrici provenienti da 64 Paesi, che si traducono in un aumento dell'8,4% rispetto al 2024, su una superficie di oltre 78mila metri quadrati (+10% rispetto all'edizione precedente) e una presenza prevista di oltre 120mila  professionisti da 150 paesi. 

Tendenza chiara in una manifestazione che vede una grande presenza della filiera ortofrutticola italiana da nord a sud: dai produttori di ortofrutta, a quelli dei macchinari, dalle Regioni fino ai mercati all'ingrosso

Una presenza corposa. Nello spazio curato dall'agenzia Ice tante imprese italiane, ma non solo la presenza è diffusa tra i padiglioni. Oltre gli scambi cosa si può portare da questo progetto vincente in Italia e quali sono i punti di forza della fiera? Lo abbiamo chiesto ad alcuni imprenditori italiani.

Importiamo la loro filosofia, più unità nazionale 

Valentino Di Pisa, presidente nazionale Fedagro, ha seguito dai primi passi questa fiera. "E' cresciuta tantissimo. Hanno fatto una fiera nazionale ma con visione internazionale. Un evento nella capitale senza concorrenza nei territori che dimostra la visione strategica della filiera che valorizza gli interessi del Paese. Hanno poi scelto il momento giusto ovvero quello migliore per presentare le produzioni dagli ortaggi agli agrumi fino ai cachi mela". 

Va bene valorizzare le differenze, non manca anche qui il protagonismo regionale, ma senza mai perdere di vista l'orizzonte comune.

Cosa porterebbe dalla Spagna in Italia? "La loro filosofia. Penso al sistema di gestione dei mercati, sono una trentina quindi molto meno rispetto a quelli italiani, ma il problema non è tanto il numero ma la modalità di gestione che è unica, una regia centralizzata che si replica nei territori mentre da noi ci sono esperienze private, la gestione comunale oppure della camera di commercio. Una pluralità che non arriva alla sintesi come qui".

Un punto di forza? La relazione con il Sudamerica 

Uno dei punti di forza è la relazione storica del Paese con il Sudamerica, continente presente da sempre ma oggi ancor di più nel mercato europeo, pensiamo poi a cosa succederà con il Mercosur. Un dato positivo soprattutto per le aziende produttrici di macchinari dove l'Italia gioca un ruolo strategico. 

Lo conferma Il presidente di Unitec, Angelo Benedetti, che con le aziende latino-americane vanta una grande esperienza commerciale e tecnologica: "La relazione con la Spagna è forte per questi Paesi e la loro presenza è ben evidente e per noi è un vantaggio. Qui sono presenti le grandi aziende che chiedono innovazione e tecnologia". 

Non c'è dubbio come dimostrano tanti prodotti, non più solo le banane ma anche più deperibili, pensiamo alle uve, che solcano l'oceano per approdare nei nostri mercati. Insomma l'internazionalizzazione è un tema su cui spingere. 

Immancabile la presenza della politica italiana 

Il senatore Patrizio Giacomo La Pietra, sottosegretario all'Agricoltura, insieme all'ambasciatore d’Italia a Madrid, Giuseppe Buccino Grimaldi, ha fatto visita allo stand della collettiva di Cso Italy a Fruit Attraction 2025. I due rappresentanti istituzionali sono state accolti dalla direttrice, Elisa Macchi, e da alcui rappresentanti delle aziende socie di Cso Italy presenti nella Collettiva.


Bene la presenza  a Madrid, ma anche in questa occasione non si è mancato di parlare di alcune criticità a iniziare dalla "mancanza di principi attivi per la difesa delle colture e la revisione della Pac". 

Una fiera nazionale: il 52% degli espositori è spagnolo

Su un totale di 2.460 espositori, quest'anno la fiera aggiunge 317 nuove aziende. La partecipazione spagnola rappresenta il 52% della fiera. Non manca la consapevolezza della posizione internazionale della Spagna. Si legge bene nel comunicato stampa: "La significativa forza della Spagna come leader mondiale nel mercato ortofrutticolo è evidente nella sua rappresentatività, con la presenza di tutte le comunità autonome produttrici di frutta e verdura del Paese".

E dall'estero? 1.418 aziende. Quattordici nuovi paesi: Algeria, El Salvador, Etiopia, Georgia, Ungheria, Malta, Giordania, Mauritius, Senegal, Serbia, Uganda, Uzbekistan, Vietnam e Zimbabwe.

Naturalmente il settore del fresco è sempre dominante. L'area prodotti freschi rappresenta infatti quasi il 70% degli spazi della fiera, insieme all'area industrie ausiliarie e a fresh food logistics, uno spazio dedicato alla catena del freddo e alla logistica. 

Le nuove tendenze? Cresce l'area Innova&Tech, che include biotech attraction e smart agro, sta registrando una crescita significativa, con un incremento del 31% rispetto al 2024. dicono dalla fiera.

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