Ingrosso

19 dicembre 2025

Ingrosso frutta secca: bene pistacchi Usa e anacardi

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Fermo totale” esordisce così Marco Zaniboni - operatore al Caab, il mercato all’ingrosso di Bologna e della ditta Giorgio Laffi - descrivendo un mercato che vive una fase di rallentamento. La domanda è al rallentatore e solo alcuni prodotti riescono a salvarsi, come il pistacchio statunitense e gli anacardi, sebbene "con volumi inferiori rispetto ai mesi passati".

A rilento le arachidi, in calo anche noci e fichi 

"Le arachidi, frutto della tradizione, procedono a rilento. Le noci non trovano spazio, complice un’offerta eccessiva da ogni provenienza. I fichi, sempre più cari, registrano un calo di richieste, mentre le albicocche sono praticamente introvabili e i prezzi schizzano alle stelle. I datteri si muovono lentamente, nonostante una produzione abbondante che non trova corrispondenza nella domanda". Un elenco ragionato sulle dinamiche di mercato delle diverse referenze. 

Prezzi alti per le nocciole

Zaniboni sottolinea come "le gelate primaverili in Turchia e in altri Paesi abbiano fatto saltare il mercato delle nocciole: i prezzi sono molto alti e la clientela, spesso, rinuncia all’acquisto. Anche il comparto del disidratato soffre: la reperibilità è difficile e la merce arriva con lentezza dai Paesi di origine, senza garantire continuità.

L'aumento di cacao e zucchero blocca anche i trasformati 

“Un tempo, nel periodo delle festività, erano molto richiesti i prodotti dolciari tipici, le praline e la merce al cioccolato. Oggi, invece, sono considerati desueti: costano troppo a causa della lavorazione e dell’aumento dei prezzi di zucchero e cacao, e vengono penalizzati anche dal giudizio negativo sul loro apporto calorico. Sono crollati nelle preferenze”, osserva Zaniboni.

Andamento positivo per i prodotti più salutari 

Qualche movimento si registra per le "castagne secche, i legumi, le mandorle, i semi di zucca e per tutto ciò che non viene demonizzato dalle diete". Questa l'analisi che poggia sulla dimensione economica e commerciale. 

Non si valorizzano le eccellenze 

L’operatore denuncia anche "una perdita di professionalità nella gestione della frutta e dei suoi trasformati da parte dei nuovi commercianti, negozianti, conferenti, agenti e brokers. All’apparenza tutto sembra uguale, ma non si riescono più a valorizzare le eccellenze o a vendere la merce per quello che vale. Le fasce qualitative e di prezzo sono sempre esistite, ma oggi non vengono più riconosciute”.

Infine, Zaniboni richiama l’attenzione su un problema molto sentito: "I continui furti e ammanchi, i colli mancanti ad ogni scarico. La merce arriva spesso disastrata, malmessa, ripallettizzata una tantum”, conclude con ammarezza. 

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