Consumi e consumatori

07 luglio 2025

Il frutto dell’estate? E' il mango, parola di de Bortoli

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Il frutto dell’estate 2025 è il mango. Lo dicono i dati più aggiornati della Grande distribuzione organizzata, i quali parlano chiaro: rispetto allo stesso periodo del 2024, le vendite sono cresciute del 116% in volume e dell’81,2% a valore. Numeri sorprendenti che stanno cambiando il reparto ortofrutta e che dicono molto circa le nuove abitudini alimentari degli italiani.

L’argomento è arrivato anche sulle colonne del Corriere della Sera, nella rubrica Frammenti, con un articolo firmato da Ferruccio de Bortoli. Un intervento che va oltre la cronaca del consumo, e che tocca le corde più profonde del rapporto consumatore, cibo, terra, clima. Il mango e l’avocado, spiega de Bortoli, non sono solo simbolo di nuove mode alimentari, sono anche il segno concreto di un’Italia che cambia, nei gusti e nel clima.

I frutti di stagione soffrono 

Sì, perché oltre al boom del mango – e al buon andamento dell’avocado, altro protagonista dell’estate – c’è l’altra faccia della medaglia: le difficoltà delle produzioni italiane di frutta estiva, messe a dura prova da fioriture precoci, siccità e fenomeni meteo estremi. I raccolti di ciliegie, specie in Puglia, e di pesche e albicocche - in particolare in Emilia Romagna - risultano fortemente ridimensionati. 

E pure i dati di vendita riflettono la situazione, anche per via del conseguente aumento dei prezzi. A tenere sono solo le mele e anche questo è un aspetto che merita un'ulteriore analisi: piacciono le nuove club, più adatte al consumo estivo? Oppure è una questione di prezzo, maggiormente accessibile rispetto ad altre referenze, un esempio per tutti le ciliegie?

I gusti e le coltivazioni si tropicalizzano 

In ogni caso, il risultato è un’Italia che diventa sempre più tropicale nei consumi, ma anche nelle coltivazioni. Se nel 2004 la superficie coltivata a mango si fermava a una decina di ettari, oggi siamo arrivati a oltre 1.200 ettari, distribuiti tra Sicilia, Calabria e Puglia. Un dato eloquente, che va letto insieme alla crescita dell’avocado italiano: come osserva il giornalista del Corriere, frutti un tempo impensabili nelle nostre campagne, oggi sono parte di un’agricoltura che sa reinventarsi. 

Le aziende agricole italiane, infatti, stanno dimostrando una capacità di adattamento e resilienza, affrontando condizioni climatiche sempre più difficili e una domanda sempre più orientata verso l’esotico e il salutistico. Mango e avocado sono frutti ricchi di vitamine, minerali, fibre e antiossidanti: caratteristiche che li rendono alleati perfetti per una dieta estiva e al passo con i tempi. 

Nostalgia per la tradizione

Eppure, sottolinea de Bortoli, rimane un senso di nostalgia per la frutta di una volta, quella che chiudeva con semplicità – ma anche con gusto e freschezza – i pasti in tutta Italia. Un tempo non troppo lontano in cui bastava una pesca, una fetta di melone o un grappolo d’uva per concludere un pranzo con genuinità.

Quella frutta oggi rischia di diventare un bene raro, e non solo per ragioni economiche. Il cambiamento climatico, che molti ancora si ostinano a minimizzare, sta modificando in profondità i cicli produttivi, i calendari agricoli e i territori. E questo non può che avere un impatto anche sulle abitudini alimentari.

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