25 luglio 2023

Food systems summit, il ruolo cruciale dell’agroalimentare

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E’ in corso a Roma, da oggi fino al 26 luglio, alla sede della Fao, l’International coalition Resilient local food supply chains alliance promossa dall’Un Food system coordination hub. L’evento sarà ospitato dal Governo italiano, in collaborazione con le agenzie delle Nazioni Unite con sede a Roma (Fao, Ifad, Wfp), l’hub di coordinamento dei sistemi alimentari delle Nazioni Unite e il più ampio sistema delle Nazioni Unite.

Pichetto:”Cruciale trasformazione sistemi agroalimentari”

“La trasformazione dei sistemi agro-alimentari è cruciale per gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Servono scelte forti e innovative che rilancino e uniscano la diplomazia climatica con quella alimentare”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, intervenendo al secondo vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari sostenibili in corso nella sede della Fao a Roma.

Il Ministro ha ricordato che “l’agroalimentare è un’importante fonte di emissioni di gas serra”, essendo allo stesso tempo “sempre più vulnerabile e colpito dai cambiamenti climatici. Servirà investire molte più risorse, sia pubbliche che private per migliorare la sostenibilità climatica e ambientale e per rafforzare la capacità di trasformazione del settore agroalimentare”.

“Con l’aumento dell’impatto del cambiamento climatico – ha proseguito Pichetto – è sempre più urgente esplorare soluzioni innovative e tecnologiche che supportino la filiera agricola sia nella produzione che nei consumi, verso scelte che abbiano un impatto positivo sull’ambiente. “Nella sfida climatica anche i consumatori giocano un ruolo fondamentale”, perché “le nostre scelte alimentari condizionano fortemente sistemi produttivi. “Ogni consumatore deve poter avere accesso a cibo sano e sostenibile, ed essere in grado di sceglierlo proveniente da filiere corte, locali e tradizionali”.

I Distretti del cibo al summit

Anche la Consulta nazionale dei Distretti del cibo partecipa alla International coalition Resilient local food supply chains alliance. A rappresentare i Distretti del cibo al Summit è Piermichele La Sala, coordinatore del Comitato scientifico della Consulta. L’evento di alto livello si baserà sullo slancio del vertice sui sistemi alimentari del 2021 e creerà uno spazio favorevole per i paesi per rivedere i progressi sugli impegni di azione e identificare successi, colli di bottiglia duraturi e priorità al fine di colmare il divario di attuazione per la trasformazione dei sistemi alimentari.

“Nel contesto del Fss+2 – dichiara Angelo Barone, presidente Consulta nazionale dei Distretti del bibo – i Distretti del cibo e la Consulta nazionale rappresentano una best practice per lo sviluppo sostenibile e la valorizzazione dei sistemi locali del cibo nell’ambito del complesso di politiche nazionali per il cibo e per il territorio/paesaggio. Una storia di successo che testimonia la capacità dell’Italia di promuovere la resilienza dei sistemi alimentari, sostenere il loro adattamento ai cambiamenti climatici, garantire il contributo alla resilienza delle comunità alle crisi e, quindi, perseguire il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile di Agenda 2030″.

“Un ringraziamento in particolare – sottolinea il presidente Barone – rivolgo a Stefano Gatti, inviato speciale per la sicurezza alimentare del Maeci e a Giaime Berti, coordinatore del gruppo di lavoro sui sistemi locali del cibo per il lavoro svolto in preparazione del Summit”.

Coldiretti: “Cresce la fame nel mondo”

Volano i prezzi del cibo per la spesa delle famiglie ma ai contadini i prodotti agricoli vengono pagati il 21% in meno. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in occasione del Food Summit Onu a Roma sulla base delle quotazioni dell’indice Fao che a giugno 2023 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è sceso su valori più bassi dell’inizio della guerra in Ucraina, con cali del 22% per il latte alla stalla e del 24% per i cereali nei campi.

Se i prezzi pagati ai contadini sono crollati, nell’ultimo anno è cresciuta l’inflazione alimentare, con i prezzi del cibo che sono aumentati del +13,8% nell’Unione europea e, nello specifico, del +10,7% in Italia; la situazione più difficile si registra, però, nei Paesi poveri con balzi per fare la spesa alimentare che vanno dal +48% del Burundi al +49% del Pakistan fino al +52% del Ghana, secondo l’analisi della Coldiretti a giugno.

Il risultato è che la fame nel mondo nel 2022 ha colpito 122 milioni persone in più rispetto al 2019, per un numero stimato tra 691 e 783 milioni, pari a una media di 735 milioni di persone, secondo il rapporto Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo della Fao. Una situazione che rischia di allargare la fascia della povertà alimentare nel mondo dove l’insicurezza colpisce più chi vive nelle zone rurali.

Per combattere questa anomalia è nata la World Farmers Markets Coalition che è uno dei dieci programmi della Fao selezionati nell’ambito del progetto di Food Coalition con l’obiettivo di sostenere i mercati contadini nei diversi continenti per favorire reddito ed occupazione e combattere la fame. Le Organizzazioni fondatrici sono per l’Italia Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, la Fmc per gli Usa, Grønt Marked per la Danimarca, e Bondens Marked per la Norvegia. Tra i Paesi coinvolti e le cui associazioni con l’occasione aderiranno, ci sono gli Usa, l’Australia, il Giappone, il Canada, il Cile, il Ghana, l’Inghilterra, per citarne solo alcuni. Una realtà che coinvolge già 250mila agricoltori e famiglie.

Fonte: Mase – Distretti del cibo – Coldiretti

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