Il 2024 si conferma un anno di straordinaria ripresa e rilancio per l’agroalimentare dell’Emilia Romagna. Dopo le difficoltà legate alle gelate primaverili e alle devastanti alluvioni del 2023, il settore ha registrato una performance mai raggiunta prima: oltre 6 miliardi di produzione lorda vendibile agricola, segnando un +13%rispetto all’anno precedente.
Qualche numero
L’export cresce del 7,6%, superando i 10,5 miliardi. Sul fronte occupazionale si conta un totale di 129mila addetti così suddivisi: 65mila nel settore agricolo (+3,8% rispetto al 2023) e 64mila nel settore dell’industria alimentare (+2,3% rispetto al 2023).
Sono i dati principali che emergono dal Rapporto 2024 sul sistema agroalimentare dell’Emilia Romagna, frutto della collaborazione tra Regione e Unioncamere regionale, presentato questa mattina nel corso di un convegno. Alla presentazione dello studio, sono intervenuti l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Valerio Veronesi, il responsabile agroalimentare di Nomisma, Denis Pantini e il vicesegretario generale Unioncamere Emilia Romagna, Guido Caselli.
Frutta protagonista
Il comparto delle colture vegetali è stato il traino della ripresa: +18% nel valore della produzione, grazie soprattutto alla frutticoltura (+57%), che ha recuperato terreno dopo le pesanti perdite del 2023. Il comparto orticolo ha segnato un +10%, con performance positive di patate e altri ortaggi. In crescita anche le piante industriali (+20,6%), trainate dalla soia. In calo, invece, il valore dei cereali (-8,5%), penalizzati dalla contrazione delle superfici coltivate.
Ls resilienza del comparto
“Il settore agroalimentare dell'Emilia Romagna ha dimostrato nel 2024 una straordinaria capacità di resilienza e reazione - sottolineano de Pascale e Mammi - confermandosi pilastro fondamentale della nostra economia. Dopo un anno difficile come il 2023, abbiamo assistito a una ripresa vigorosa e strutturale del settore, frutto del lavoro quotidiano delle imprese e del sostegno delle istituzioni. Abbiamo risposto alle crisi con scelte chiare e investimenti veri- ribadiscono presidente e assessore-:106 milioni di euro stanziati solo nel 2024, tra credito agevolato, sostegno all’innovazione, ammodernamento aziendale, insediamento dei giovani agricoltori e interventi per le emergenze, dalle alluvioni alla peste suina africana, fino al granchio blu. Oggi ci troviamo di fronte a un comparto che non rappresenta solo numeri – in termini di produzione, occupazione, export – ma che ha un valore sociale e territoriale fondamentale. È presidio dei nostri paesi, motore di coesione, garanzia di identità e qualità dell’Emilia Romagna nel mondo. Continueremo a sostenere il reddito delle imprese agricole e agroalimentari e a finanziare l’innovazione e la promozione dei nostri prodotti straordinari”.
“Le sfide che abbiamo davanti, transizione ecologica, cambiamenti climatici, incertezze geopolitiche e commerciali - concludono de Pascale e Mammi - sono complesse e non si affrontano da sole. Servono visione, strumenti adeguati, e alleanze forti tra istituzioni, imprese e comunità. La Regione continuerà a fare la sua parte per tenere insieme competitività e sostenibilità. Perché la tutela dell’ambiente deve accompagnarsi alla redditività per le imprese, e non c’è futuro per le aree rurali senza lavoro e opportunità per i giovani”.
Fonte: Regione Emilia Romagna