Economia e costi

16 aprile 2025

Dazi Usa del 20% sui pomodori messicani e l'Italia?

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Gli Stati Uniti imporranno dazi con tariffe del 20,91% sulla gran parte dei pomodori messicani; la misura entrerà in vigore il 14 luglio. Il Dipartimento ha sottolineato che la misura consentirà ai produttori americani di competere lealmente

La notizia ha conquistato decine di siti giornalistici messicani e su autorevoli media internazionali come Reuters e Cnn. 

Proteggere i coltivatori di pomodori statunitensi: "Contro il dumping e i prezzi iniqui del prodotto messicano"

Un ripensamento sui dazi è stato annunciato, ma ora Trump sta ragionando per settori. Auto e pc per esempio restano fuori, se non per singole filiere come quella dei pomodori freschi. Il comunicato è chiaro: "L'accordo attuale non è riuscito a proteggere i coltivatori di pomodori statunitensi dalle importazioni messicane a prezzi iniqui, il Dipartimento del Commercio è stato inondato di commenti da parte loro che ne sollecitavano la risoluzione. Questa azione consentirà ai coltivatori di pomodori statunitensi di competere lealmente sul mercato".

Il concetto ricorrente è "commercio sleale" e anche "dumping". Insomma la misura è stata motivata con tutela della filiera Usa. "Il Dipartimento del commercio ha attualmente in essere 734 ordinanze antidumping e compensative che forniscono assistenza alle aziende e alle industrie americane colpite dal commercio sleale".

Stop a chi vende a prezzi sotto il costo di produzione 

Questa la filosofia: "Le aziende straniere che applicano prezzi dei loro prodotti sul mercato statunitense inferiori al costo di produzione o inferiori ai prezzi nei mercati nazionali sono soggette a dazi antidumping".

Si tratta di una controversia precedente che risale al 1996 poi quell'anno si è raggiunto un accordo con i produttori di pomodori messicani. Un patto con la prima amministrazione Trump per evitare un'indagine antidumping e porre fine a una controversia tariffaria. Sono passati sei anni e si torna al punto di partenza. C'è da capire se entro il 14 luglio ci sarà il solito passo indietro di Trump e si troverà un altro accordo.

Il mercato Usa il più importante per i pomodori messicani: 2,7 miliardi di dollari nel 2023

i giornali messicani danni i numeri dell'export: nel 2023 il Messico ha venduto pomodori negli Stati Uniti per un valore di 2,7 miliardi di dollari. La filiera del pomodoro è un affare di Stato per il Messico e ha portato all'intervento della presidentessa  Claudia Scheinbaum che prima nega il commercio a "prezzi iniqui" non sembra preoccupata dalla decisione. In poche parole: "Non c'è un sostituto" per il pomodoro messicano. Troppo alta la domanda per insalate e ketchup. 

Posizione rafforzata da Michael Strain, direttore degli studi di politica economica presso il think tank di Washington American Enterprise Institute,  che vede un effetto: l'aumento dello scontrino della spesa per gli americani. "È sorprendente che l'amministrazione Trump stia intenzionalmente cercando di rendere i pomodori più costosi", ha scritto sul social X.

Il ministro messicano il 60% del consumo dei pomodori è made in Messico

Il ministro dell'Agricoltura messicano Julio Berdegué ha dato i numeri: "È importante notare che il 90% dei pomodori importati dagli Stati Uniti e il 60% del consumo interno provengono dal Messico e non possono essere sostituiti". 

Pomodori messicani e conserve italiane

Probabilmente salirà la quota di produzione dei pomodori americani, come sottolineano soprattutto i governatori repubblicani, ma senza annientare l'export messicano. Una dinamica che si spera tocchi anche i pomodori trasformati italiani ovvero le conserve: gli Stati Uniti come pubblica oggi myfruit.it  rappresentano il primo mercato per l’export extra-europeo, con una quota del 15%. 

Giovanni De Angelis, direttore generale di Anicav, sottolinea: "Il mercato statunitense è per noi strategico e in forte crescita. L’introduzione dei nuovi dazi, che porterebbero il prelievo doganale complessivo fino al 32,5%, rischia di compromettere questa posizione e di incoraggiare fenomeni di italian sounding, che proprio in America spopolano". 

Ma se non sono  sostituibili i prodotti messicani, vista anche la produzione non sufficiente della filiera statunitense, non dovrebbero esserlo neanche quelli italiani, caratterizzati da una forte identità di prodotto, nonostante il primato mondiale della California sul pomodoro da industria come si legge nel report Ismea.  

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