Le temperature miti prolungano il consumo di frutta estiva, ma sui mercati c'è già domanda dei primi agrumi, a parte arance e limoni presenti 12 mesi l'anno, con le clementine dall'emisfero sud e le miyagawa dal Sud Italia. L'autunno prima dell'estate ha il colore marrone delle castagne a quotazioni minori rispetto alla campagna precedente. E' tempo di uva, i prezzi cambiano notevolmente a seconda delle varietà e della qualità, ma per i grossisti non c'è troppa domanda.
Al mercato di Torino si continuano a vendere (poco) le pesche, prime clementine
Al Caat, il sito del capoluogo torinese Giacomo Cavaglià grossista della ditta Flli Cavaglià offre a myfruit.it l'andamento del mercato. I prodotti più venduti? "Le pesche si continuano a vendere ma non supportate da una grande richiesta, parliamo di una stagione a prezzi alti ora però la campagna finisce male con prezzi bassi, stesso discorso per le tabacchiere". Con le quotazioni si varia da 1,20 a 1,80 euro il chilo.
Il cambio stagione è rappresentato dagli agrumi. "Stiamo iniziando con le clementine di importazione da Perù e Sudafrica prima di iniziare la nostra campagna nazionale". Le clementine d'importazione in Italia oscillano da 1,50/1,70 per il prodotto sudafricano e fino ai 2,20 per l'origine spagnola.
Uva tiene il prezzo, ma non c'è grande richiesta
L'uva? "Siamo in piena campagna, ma non registriamo una grande richiesta. Il prodotto normale va a 1 a 1,30 euro il chilo, per l'extra la forbice è ampia: da 1,50 a 2,50 e con le senza semi di buona partita a partire dai 2 euro". Abbiamo elaborato una tabella, pubblicata qui sotto, con le diverse varietà e prezzi.
Quotazioni del Caat di Torino, elaborazione myfruit.it
Castagne a prezzi più bassi, mele estive e le prime Golden
"Nonostante il clima brioso stiamo iniziando a lavorare le castagne e sono meno care in partenza di stagione rispetto all'anno scorso". Parliamo di circa 4,50 euro il chilo. Prodotti che sanno d'autunno. Cambio di stagione anche per le mele: "Abbiamo quelle estive come le Royal Gala, si vedono poche partite di Golden nuove e si lavora ancora con il prodotto già presente".
Sostenute le zucchine, fino a 2 euro
Capitolo ortaggi. "Le zucchine sono in calo rispetto alla settimana scorsa, sono da 1,50/2 euro con il fiore mentre senza intorno all'euro". La forbice è ampia si va da 1 a 2 euro. Capitolo pomodori: "Sta mancando il pomodoro Cuore di Bue, una prima scelta si vende sui 2 euro il chilo, finita invece la campagna del pomodoro da salsa, poi Pixel e Piccadilly da Fondi quotano su 1,80/2 euro mentre i Datterini sui 4 euro il chilo".
Si vendono ancora le angurie da 25 cent a 1 euro
Le angurie si presentano in tre principali formati. Le più grandi, da 12 a 16 kg, vendute alla rinfusa in bins, mostrano un prezzo tra 0,25 e 0,35 euro il chilo. Le angurie apirene, prive di semi e dal peso più contenuto (5-8 kg), sono confezionate in monostrato e si collocano su una fascia di prezzo più alta, tra 0,80 e 1 euro il chilo. Le baby, infine, con pezzature tra i 2 e i 3 kg, si attestano tra 0,60 e 0,70 euro il chilo.
I meloni gialli sotto l'euro, i mantovani ben sopra
Anche i meloni offrono una gamma ampia. I gialli invernali, dal peso tra 1.250 e 1.600 grammi, si mantengono su una fascia economica, tra 0,60 e 0,80 euro il chilo, confermando la loro presenza costante nei banchi. I meloni lisci mantovani e con pezzature tra 1.000 e 1.250 grammi, si posizionano invece su una fascia più alta, tra 1,30 e 1,60 euro il chilo. I retati mostrano una doppia provenienza: quelli italiani si collocano tra 0,80 e 1 euro il chilo, mentre quelli lombardi salgono fino a 1,40 euro.
Fragole, fichi e fichi d'india
In questo periodo le fragole arrivano dal Trentino e quotano tra i 7 e gli 8 euro il chilo. Al mercato di Torino, i fichi presentano quotazioni vivaci. I fichi neri e verdi si attestano su valori compresi tra 3,50 e 4,50 euro il chilo, con leggere variazioni legate al tipo di confezionamento. Sul fronte dei fichi d’India, l’offerta proveniente dalla Sicilia mostra una gamma di prezzi che si riduce progressivamente con la pezzatura: si parte dai 2,20 euro il chilo per i calibri più grandi, fino ad arrivare a 1 euro per quelli di calibro 18. I frutti più piccoli, confezionati in vaschette, si collocano attorno ai 0,95 euro.
Il listino esotico: avocado, mango, ananas
L’avocado, frutto simbolo del benessere, si presenta in diverse varianti. Quello comune si attesta su un prezzo di 2 euro il chilo. L’Hass proveniente dal Perù oscilla tra i 3,80 e i 4 euro per confezione monostrato da dodici pezzi, mentre il Pinkerton sudafricano si colloca tra i 3,40 e i 3,60. La differenza di prezzo riflette non solo la varietà, ma anche le caratteristiche organolettiche e la richiesta sul mercato.
L’ananas, altro protagonista tropicale, offre un ventaglio di opzioni. Le versioni Gold da sei pezzi provenienti dalla Costa Rica partono da 1,40 euro e arrivano fino a 1,60. Se maturate in pianta, le stesse confezioni salgono a un prezzo compreso tra i 2 e i 2,20 euro, segno di una maggiore qualità. Ancora più alto il costo per le spedizioni via aerea: le confezioni da sette pezzi raggiungono i 4,20 euro, evidenziando come la rapidità del trasporto incida sul valore commerciale.
Il mango si distingue per varietà e provenienza. I frutti brasiliani e spagnoli si mantengono su una fascia tra i 2,30 e i 2,50 euro. I manghi messicani trasportati via aerea, invece, raggiungono i 7 euro, superati di poco dai Kent siciliani, che si posizionano tra i 6 e i 6,50 euro. È interessante notare come il prodotto siciliano riesca a competere con le importazioni via aerea, segno di una crescente fiducia nella produzione nazionale e nella sua capacità di offrire qualità.
Tra gli altri frutti esotici, spicca il frutto della passione colombiano, venduto alla rinfusa a prezzi che variano tra i 10 e i 12 euro. Il lime brasiliano si mantiene su valori più contenuti, tra i 2 e i 2,50 euro, mentre la papaia, sia nella versione standard che Formosa, si attesta intorno ai 4 euro, con leggere variazioni.
Stabili patate e cipolle
Le quotazioni di patate e cipolle si mantengono stabili, con leggere variazioni legate alla provenienza e al confezionamento. Le patate a pasta gialla italiane, calibro 40-80, si vendono tra 0,55 e 0,65 euro il chilo se confezionate in casse, mentre quelle in sacchi oscillano tra 0,50 e 0,65 euro. Le omologhe olandesi, sempre in sacchi, si posizionano leggermente più in alto, con prezzi tra 0,60 e 0,65 euro. Le patate rosse italiane, anch’esse alla rinfusa in casse, raggiungono valori compresi tra 0,60 e 0,70 euro il chilo.
Sul fronte delle cipolle, le rosse di Tropea calabresi, proposte in trecce, si collocano tra 1,80 e 2,00 euro il chilo, confermandosi tra le più pregiate. Le cipolle tonde bianche italiane, confezionate in casse, si attestano su prezzi tra 1 e 1,10 euro, mentre le dorate si fermano tra 0,80 e 0,90 euro. Le tonde rosse, sempre italiane, spuntano valori leggermente superiori, tra 1,10 e 1,20 euro. I cipollotti bianchi, venduti in mazzi, raggiungono le quotazioni più alte del comparto, con prezzi tra 2 e 2,20 euro il chilo.