Ingrosso

27 maggio 2025

Dai mercati: in calo le pesche, male i pomodori

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Nei mercati all'ingrosso gli ortaggi sono ancora giù, vuol dire quotazioni spesso sotto l'euro, e visto che la primavera appare a sprazzi non decolla il consumo della frutta estiva che si vendicchia. C'è voglia di cambiare ma le temperature frenano i consumi di ciliegie, pesche, albicocche, meloni e angurie

L'andamento al mercato di Treviso   

Al mercato di Treviso Sebastiano Vendramin, venditore dell’azienda Agricola Lusia Group Treviso, scatta la fotografia degli andamenti di mercato per myfruit.it  "Negli ultimi dieci giorni stanno scendendo leggermente i quantitativi di vendita.  Il prodotto primaverile fa fatica andare per via del clima. La stagione turistica, complice il tempo, non è ancora partita lungo la costa da Venezia a Grado, per le località montane siamo in attesa  della stagione estiva mentre per residenti e clientela locale si vendicchia, ma con andamento in flessione". Queste le dinamiche dal mercato ortofrutticolo all'ingrosso verso il mondo della distribuzione. 

 Le ciliegie selezionate dai 5 agli 8 euro il chilo 

"Le quotazioni delle ciliegie stanno tenendo, anche a causa della poca offerta.  I prezzi presentano la forbice dai 5 agli 8 euro per i prodotti selezionati, ma c'è anche merce da 4/5 euro. La  varietà Ferrovia con calibri sostenuti arriva sui 10 euro. Un prodotto italiano buono  come le ciliegie veronesi con calibro 26/28  quotano sui 7/8 euro".


 Il venditore sottolinea come sia molto cambiata la tendenza e lo stile di consumo: "Nel nostro territorio il negoziante vuole prodotto buono, con buon calibro".  

Prezzi in calo per pesche, nettarine e albicocche 

Nella sua ultima Borsa della spesa Bmti dava in calo le pesche del 14% e l'andamento calante è confermato da Sebastiano Vendramin: "Cresce l'arrivo di prodotto dal Sud Italia e i prezzi stanno scendendo, c'è dall'albicocca buona da mangiare". 

Dal nostro controllo dai mercuriali ora si hanno quotazioni sotto i 2 euro - a partire da 1,50 euro - poi il buon prodotto, origine sia italiana che spagnola, supera anche i 3 euro il chilo. La platicarpa spagnola può arrivare ai 4 euro. La forbice di prezzo per le pesche si ripete per le nettarine, sempre con grande presenza del prodotto spagnolo. 

Sulle albicocche sui mercati italiani si nota una grande presenza di varietà. La Pricia quota dai 2,30 ai 4 euro conforme alla qualità come anche il Tipo Cot. 

Meloni mantovani sopra i 3 euro per il prodotto firmato

Vendramin sul capitolo meloni a Treviso sottolinea: "La stagione non  è bellissima, si stanno sommando tutte le produzioni ma il tempo non aiuta visto il maggio altalenante. Si vende ma con fatica rispetto alle aspettative. L'origine mantovana con i marchi riconosciuti si attesta sui 3/3,20 euro il chilo, il prodotto buono ma meno conosciuto si ferma a 2/2,50. Il siciliano si vende da 1 a 1,80 euro a seconda di calibro e qualità. In generale i prezzi tendono a scendere per scarsa domanda". 


"Si stanno vendendo poco anche le angurie. Ma rispetto al passato sono prodotti che pur risentendo delle conseguenze delle temperature si vendono in più mesi. Probabilmente anche per via di una composizione culturale diversa, le persone dell'Est Europa le mangiano spesso anche in questo periodo".    

I pomodori sotto l'euro tra Bari e Treviso 

A Treviso il venditore di Agricola Lusia Group Treviso parla del pomodoro a grappolo olandese venduto a 0,90 euro "ma il prezzo sta salendo e si stima arriverà a 1,20/1,30 nel fine settimana". A Bari l'imprenditore Pino Lucatorto, presidente di Fedagro Bariconferma sia l'andamento a passo felpato, "una settimana iniziata in sordina", sia i prezzi bassi dei pomodori siciliani "il Datterino rosso  a 1 euro come il Ciliegino mentre il Grappolo si ferma a 70/80 cent il chilo". 

Ortaggi a poco prezzo: "Le melanzane si fermano a 50/60 cent mentre le zucchine locali tengono il prezzo e si tengono  intorno all'euro". L'andamento della frutta a Bari: "Le pesche hanno un calibro piccolo e quotano 1,80/2 euro ma i quantitativi non sono grossi, con la nettarina si scende. Le albicocche a seconda  delle varietà  variano dai 2 ai 3 euro il chilo. Anche qui piccole quote". 

Le quotazioni degli agrumi a Torino, arance da Sicilia, Spagna e Sicilia

Al mercato ortofrutticolo di Torino, le quotazioni degli agrumi mostrano una certa variabilità a seconda della tipologia e della provenienza. Sempre più estera in questo periodo dove la campagna italiana è ormai quasi finita.  Le arance Navel Powell di calibro 6 provenienti dalla Spagna si collocano su una fascia di prezzo compresa tra 1,50 e 1,60 euro il chilo, con una media di circa 1,55 euro.

Le arance ovali di pari calibro, ma coltivate in Sicilia, registrano prezzi più alti, oscillando tra 1,80 e 2 euro il chilo, con una media intorno a 1,90.

Le arance Valencia Late sono presenti sia in versione importata che nazionale: quelle provenienti dall’Egitto sono tra le più economiche, con quotazioni comprese tra 1 e 1,10 euro il chilo, mentre le Valencia siciliane si allineano ai prezzi delle ovali locali, attestandosi tra 1,80 e 2 euro.

Limoni sul finire la Sicilia, sempre più Verna dalla Spagna 

Passando ai limoni, la varietà primo fiore di calibro 4 dalla Sicilia viene scambiata tra 1,50 e 1,70 euro al chilo. Si sale con il limone sfusato della Costa d’Amalfi Igp, con foglie e disposto in monostrato, che registra quotazioni comprese tra 2,20 e 2,40 euro il chilo.

I limoni Verna dalla Spagna si collocano invece su una fascia intermedia, con prezzi tra 1,70 e 1,90 euro il chilo.

Infine, i pompelmi provenienti dal Sudafrica, sia nella varietà gialla che in quella rosata, presentano quotazioni simili, comprese tra 1,30 e 1,50 euro il chilo, con una media stabile di circa 1,40 euro.

L’uva ancora da emisfero sud e Sicilia 

L’uva da tavola continua a registrare una significativa presenza di prodotto proveniente dall’emisfero sud, in particolare da Perù e Sud Africa. Le uve bianche senza semi, confezionate in monostrato, mostrano prezzi omogenei sia per la produzione peruviana che sudafricana, con quotazioni comprese tra 4 e 4,50 euro il chilo, e una media stabile di 4,30 euro.

Anche l’uva rosata Red Globe, proveniente dal Perù e commercializzata in colli da 4,5 kg, si posiziona su una fascia di prezzo leggermente inferiore, oscillando tra 4 e 4,20 euro il chilo.

In parallelo  la primizia siciliana registra un primo calo nei prezzi. L’uva bianca Vittoria ha perso qualche cent con quotazioni attuali comprese tra 4,50 e 5 euro il chilo. L'uva nera Black Magic, sempre dalla Sicilia, presenta prezzi simili. 

Tengono il prezzo le fragole

Le fragole  tengono il prezzo, differenziate in base alla varietà e all’origine. Le fragole  confezionate in vaschette e di calibro 30-40 provenienti dalla Basilicata e da altre aree d'Italia mostrano quotazioni allineate, comprese tra 3 e 3,50 euro il chilo, con una media di circa 3,30 euro.

Più alte le quotazioni per le varietà selezionate. Le fragole Inspire, dalla Basilicata si presentano con prezzi che variano tra 3,50 e 4  euro il chilo, e una media intorno ai 3,80 euro. Anche le fragole Sabrosa, nome commerciale Candonga e anch’esse di provenienza Basilicata, si posizionano su una fascia di prezzo stabile tra 3 e 3,50 euro il chilo.


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