Ingrosso

04 novembre 2025

Dai mercati: carciofi fino a 1,50 euro come le zucchine

1848

Non si vende, ma si vendicchia ai mercati all'ingrosso. Iniziano a entrare nel vivo le campagne di alcuni prodotti importanti: sempre più colorate le clementine italiane che con la maggiore qualità riusciranno ad avere la meglio del prodotto spagnolo oggi ben presente nei mercati. E' tempo di carciofi, buone le quotazioni dello spinoso sardo nelle regioni del Nord: fino a 1,50 euro il capolino. Ampia l'offerta delle uve con prezzi sostenuti per il prodotto di qualità. Dal Sud anche i primi lamponi.

Ortomercato di Bergamo: vendite lente, ma alcune referenze tengono il prezzo

Federico Fapanni, operatore della ditta Ortobergamo attiva nel mercato all’ingrosso di Bergamo, offre a myfruit.it  uno spaccato sull’andamento delle vendite e sulle quotazioni di alcune referenze ortofrutticole. Il clima generale è di rallentamento: “Il mercato va un po’ lento con le vendite”, osserva Fapanni, evidenziando una domanda contenuta su diversi fronti.

Carciofi: lo spinoso vola, il Tema fatica

Splende il sole anche a Bergamo e non invoglia le persone ad accendere il forno, ma il carciofo spinoso va. "E' molto richiesto. La domanda è alta, ma la disponibilità è limitata, il che spinge i prezzi verso l’alto. Attualmente arriva dal Centro-Sud della Sardegna, in particolare da Villasor, mentre più avanti si attende l’arrivo da Valledoria, nel Nord dell'isola. Le quantità sono contenute. Il prezzo del carciofo spinoso si attesta tra 1,30 e 1,50 euro al pezzo. Il carciofo Tema, invece, fatica: la domanda è debole e la quotazione si ferma a circa 0,60 euro. Anche il Violetto si colloca su questo livello. “Ieri è finito subito lo spinoso, mi è rimasto  il Tema”, racconta Fapanni.

Clementine: qualità in evoluzione, c'è ancora Spagna

La campagna delle clementine sta entrando nel vivo. “Tutti i fornitori questa settimana sono partiti”, dice Fapanni. La Puglia è leggermente in ritardo, mentre la Calabria è quasi tutta operativa. Il clementino comune presenta una colorazione dell’80%. “La bontà non è male, ma deve migliorare”, aggiunge. Il prodotto italiano è affiancato da quello spagnolo, molto apprezzato per qualità. Le clementine si vendono tra 1 e 3 euro al chilo, una forbice ampia che dipende dal calibro. Con l'1X  si arriva ai 3 euro,  con il prodotto spagnolo lavoro i calibri centrali e si colloca tra 2 e 2,50 euro il chilo".

Fapanni sottolinea: “Vendo più italiano, ma anche tanto spagnolo in questo periodo, poi quando l'italiano darà il meglio sarà la fine per lo spagnolo"

L'uva extra si paga, fino a 3 euro il chilo

Ortobergamo ha un'ampia varietà di uve. "Nelle varietà con i semi la forbice di prezzo parte da 1 fino a 2,50 euro. L'uva Italia extra, ma deve essere buona, può arrivare ai 2,50 euro il chilo e sfiorare i 3. La Pizzutella si attesta tra 2 e 2,50 euro e un po' sotto la Black Pearl mentre la  Regina oscilla tra 1,30 e 1,50 euro. L’umidità in Sicilia sta influenzando la qualità dell’uva quindi si ha  una durata minore".

Le uve senza semi? "Sono  richieste e si vendono con quotazioni tra 3 e 4,50 euro il chilo. La Timco è quella che vende di più, la rosata senza semi è molto apprezzata - osserva Fapanni. Le confezioni standard contengono 8 grappoli per cassettina. Un buon successo, un buon seguito anche per l'Autumn Crips, poi commercializziamo anche Luisa, Crimson, Regal". 

I primi lamponi dal sud, fragole oltre i 20 euro a collo e limoni italiani da Rocca Imperiale, da 2,50 a 2,80 euro il chilo

La stagione dei lamponi è partita con la varietà Shani venduta a 19-20 euro per cassetta da due chili. "Le fragole superano i 20 euro al collo. Lavoro con il Trentino, le temperature stanno calando e c'è meno prodotto e quindi disponibilità. Anche se la domanda non è altissima, giornate con il sole fanno salire il prezzo grazie a una richiesta maggiore, anche di pasticcerie e ristoranti”..

I limoni italiani? "Lavoro con Rocca Imperiale e  varietà  Interdonato si vendono tra 2,50 e 2,80 euro il chilo.  Un prodotto di qualità,  con buccia edibile e molto apprezzato".

Le quotazioni delle uve al mercato di Torino: l'Italia extra sopra i 2 euro

Il mercato ortofrutticolo di Torino registra una situazione stabile per l’uva da tavola, con quotazioni che riflettono la qualità e la tipologia del prodotto. La varietà bianca Italia mostra una netta differenza tra le categorie: la selezione extra monostrato spunta prezzi compresi tra 2 e 2,20 euro il chilo, mentre la prima categoria si attesta tra 1,40 e 1,50 euro. Più contenute le quotazioni della seconda che oscilla tra 0,90 e 1,10 euro al chilo.

Anche la Pizzutella pugliese mantiene buoni livelli: l' extra si colloca tra 1,80 e 2 euro il chilo, mentre la prima si muove tra 1,40 e 1,60 euro. L’uva bianca senza semi in monostrato, è tra le più apprezzate dal mercato, con quotazioni comprese tra 2,30 e 2,50 euro il chilo.  Sul fronte delle uve colorate, la nera Michele Palieri, origine Puglia, si posiziona tra 1,40 e 1,60 euro il chilo. La rosata Red Globe,  registra prezzi tra 1,20 e 1,40 euro. Spicca infine la rosata senza semi, che raggiunge le stesse quotazioni della bianca senza semi, tra 2,30 e 2,50 euro il chilo, confermando il trend favorevole verso le varietà seedless.

Prendono quota le arance navaline italiane 

Le arance Navelina di calibro 64-73 (8), di prima categoria, confezionate a più strati e provenienti dalla Sicilia, si collocano in una fascia compresa tra 1,20 e 1,30 euro il chilo. Più sostenute le quotazioni per il calibro 70-80 (6), sempre siciliano e in confezione a più strati, che raggiunge valori tra 1,40 e 1,60 euro il chilo. Lo stesso calibro, ma di origine sudafricana, si attesta leggermente più in basso, tra 1,30 e 1,40 euro, segno di una preferenza del mercato per il prodotto nazionale. Interessante anche la proposta italiana di Navelina alla rinfusa con foglie, che si posiziona tra 1,10 e 1,20 euro il chilo. Q Il bergamotto calabrese, di prima categoria e confezionato in monostrato, mantiene una quotazione tra 2 e 2,20 euro il chilo

Limoni: ancora Sudafrica, il Primo Fiore siciliano sui 2 euro, meno costoso lo spagnolo  

I limoni varietà Eureka di prima categoria, confezionati a più strati e provenienti dal Sud Africa, si collocano tra 1,60 e 1,70 euro il chilo. Una proposta competitiva, ma che non riesce a superare il prodotto europeo. I limoni Primo Fiore siciliani, sempre di prima categoria e confezionati a più strati, spuntano quotazioni più elevate, tra 2 e 2,20 euro il chilo, segno di una forte preferenza del mercato per l’origine nazionale. Anche la Spagna è presente con il Primo Fiore, che si posiziona leggermente più in basso, tra 1,80 e 2 euro il chilo.

Lo Sfusato della Costa d’Amalfi Igp, confezionato in monostrato con foglie e di prima categoria, che raggiunge le quotazioni più alte del listino: da 2,80 fino a 3 il chilo. 

Pomodori: Grappolo a 1,70, Datterini  a 2,80

Al mercato ortofrutticolo di Torino, i pomodori datterini e cuore di bue verdi extra dal Piemonte guidano le quotazioni, con prezzi tra 2,50 e 2,80 euro il chilo. Bene anche il cuore di bue verde di prima categoria, tra 2 e 2,50 euro, e i costoluti verdi italiani, tra 2,30 e 2,50 euro.

Il  Piccadilly si mantiene tra 1,40 e 1,60 euro, mentre i tondi lisci rossi italiani a grappolo oscillano tra 1,50 e 1,70 euro, leggermente sotto quelli olandesi. I tondi lisci rossi dal Marocco restano più bassi, tra 1,20 e 1,40 euro. I verdi monostrato italiani chiudono tra 1,40 e 1,60 euro.

Zucchine chiare  tra 1,60/1,80 euro il chilo

Le zucchine chiare lunghe italiane di prima categoria, confezionate a più strati e di calibro 14-21 cm, raggiungono quotazioni tra 1,60 e 1,80 euro il chilo. Le zucchine scure lunghe, nella stessa fascia di calibro e confezione, si mantengono più basse, tra 1 e 1,30 euro. Le scure lunghe di calibro maggiore (21-28 cm) ovvero lo zuccone, sempre di prima categoria e a più strati, si attestano tra 0,70 e 0,80 euro il chilo. Le scure piccole monostrato da 7-14 cm quotano tra 1,40 e 1,60 euro il chilo.

Cipolle intorno a 1 euro 

Le cipolle tonde bianche, di calibro 60-80, di prima categoria e vendute alla rinfusa in casse, si attestano tra 0,90 e 1 euro il chilo. Le tonde dorate, sempre di calibro 60-80 e di prima categoria, mantengono quotazioni leggermente inferiori, tra 0,80 e 0,90 euro, sia nella versione in casse che in sacchi, senza variazioni significative tra i due formati mentre le  tonde rosse, anch’esse di calibro 60-80 e di prima categoria, vendute alla rinfusa in casse, mostrano una leggera crescita, con prezzi compresi tra 0,90 e 1,10 euro il chilo.

I cipollotti bianchi, di prima categoria e confezionati in mazzi, si collocano nella fascia alta del listino, tra 2 e 2,20 euro il chilo. Si tratta di un prodotto fresco e molto richiesto, soprattutto per il consumo diretto e per la ristorazione. Infine le cipolle rosse di Tropea, di prima categoria e confezionate in trecce, provenienti dalla Calabria, si posizionano tra 1,80 e 2 euro il chilo, confermandosi come prodotto di fascia alta.

Patate da 0,50 a 0,70 euro il chilo 

Le patate a pasta gialla di calibro 40-80, di prima categoria e vendute alla rinfusa in casse di origine italiana, si collocano tra 0,55 e 0,60 euro il chilo. La stessa varietà, sempre di prima categoria ma confezionata in sacchi, mostra una leggera flessione, con quotazioni comprese tra 0,50 e 0,55 euro il chilo. Le patate a pasta gialla provenienti dall’Olanda, anch’esse in sacchi, si posizionano leggermente più in basso, tra 0,45 e 0,50 euro il chilo, mentre il prodotto tedesco, sempre in sacchi e di prima categoria, si attesta tra 0,25 e 0,35 euro il chilo, risultando la proposta più economica del listino.

Sul fronte delle patate rosse, il prodotto italiano di prima categoria, confezionato in casse e di calibro 40-80, registra le quotazioni più alte del comparto, tra 0,60 e 0,70 euro il chilo. Si tratta di una varietà apprezzata per la sua consistenza e versatilità in cucina, che mantiene una buona tenuta sul mercato.

Potrebbe interessarti anche