Ingrosso

10 giugno 2025

Dai mercati: boom e buoni prezzi per meloni e angurie

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Il caldo finalmente fa aumentare i consumi di frutta estiva - dai meloni alle angurie -  che tengono il prezzo mentre gli ortaggi vista l'esplosione delle produzioni locali vedano ancora quotazioni basse per via della sovraproduzione. Sempre alte le quotazioni delle albicocche che scontano la mancanza di prodotto, tengono bene le quotazioni le ciliegie dove c'è ampia forbice di prezzo a seconda del calibro e della qualità. Le fragole vedono la presenza del prodotto Trentino che supera anche i 6 euro il chilo e il finale della produzione del sud. 

A Pescara: “Boom di angurie e meloni, ma gli ortaggi crollano” 

L'analisi è di  Piero Galasso, imprenditore e presidente locale di Fedagro, che dal centro agroalimentare La Valle di Pescara allarga lo sguardo alla città.  “Già da ora la città è piena di turisti,” racconta Piero Galasso,“gli stabilimenti balneari non sono ancora al completo,  ma  si ripete la buona tendenza dell’anno scorso. E si respira un clima di ottimismo sulle prenotazioni”.

Ottima la settimana scorsa poi il calo per l'esplosione delle produzioni locali 

Fino alla scorsa settimana si è lavorato molto bene: “Si galoppava con le vendite, ma c’era poca produzione locale - spiega Galasso – Ora è esplosa, l’offerta si è impennata, soprattutto per ortaggi come pomodori, zucchine, cetrioli, melanzane”. Il risultato? "Un calo dei prezzi  e noi lavoriamo meno".

“In pochi giorni, con l’arrivo massiccio della produzione locale, i prezzi delle zucchine sono crollate. Oggi si vendono  1-1,10 euro il chilo,” osserva Galasso. “Il pomodoro ‘Pera d’Abruzzo  buono e saporito, si vende intorno a 1,30-1,40 euro per le partite migliori, mentre la massa del prodotto è intorno a 1,10-1,20 euro. È un peccato, potrebbe essere valorizzato meglio, ma qui in Abruzzo si sta puntando tutto su olio e vino: l’ortofrutta resta poco organizzata”. Una eccellenza del territorio che meriterebbe di più, ma la presenza di tanti piccoli produttori non permettere di ottimizzare le energie imprenditoriale. 

Meloni e angurie: boom e margini

Tutt’altra storia per meloni e angurie, che stanno vivendo un vero e proprio boom. "Confermo il buon andamento della domanda e delle vendite e con buone quotazioni - sottolinea Galasso -. Il prodotto non è ancora quello locale. Capitolo angurie: "Oscillano da 1,30 fino a 1,70/1,80 euro il chilo. Il prodotto di Marsala tiene il prezzo più alto mentre l’origine Lecce si vende a 1,30 euro il chilo. Arriva anche prodotto dalla Romagna”.

Il prodotto locale? “ Devo ancora arrivare, da noi le aziende coprono tutto il bacino regionale grazie anche a realtà importanti come Agricola Cantoro e tante altre medie e piccole. Si lavora anche con il top di qualità, e questo permette di mantenere margini interessanti”. Soddisfazione per i prezzi dei meloni : “Sotto 1,50 euro il chilo non si trova". 

Frutta estiva tra buone quotazioni e danni da gelate

Per pesche e nettarine, il cuore della produzione abruzzese in Val di Sangro non è ancora partito: “Quando arriveranno, il mercato scenderà per noi grossisti ma salirà per i produttori locali,” anticipa Galasso.

Attualmente si trovano le drupacee emiliano-romagnole a 1,60-1,70 euro, ma per i prodotti top si arriva anche a 2,60-2,70 euro il chilo. “I tre euro ormai ce li dimentichiamo,” commenta Galasso. Le albicocche, danneggiate dalle gelate, partono invece da 3 euro il chilo.


Capitolo a parte le ciliegie: “Ho quelle dell’azienda Coniglio, pezzatura 30+, ancora a 11-12 euro al chilo. Le locali invece sono intorno ai 5-6 euro, la seconda categoria a 4 euro”.

In Abruzzo la filiera ortofrutticola vede tanti piccoli produttori locali. “Servirebbe una maggiore organizzazione per sostenere e valorizzare l’intera filiera ortofrutticola abruzzese”. Oggi, rispetto a olivo e vite, l’ortofrutta è ancora troppo fragile. 

Le quotazioni delle arance al mercato di Torino

Le Navellina di origine spagnola si attestano su prezzi compresi tra 1,10 e 1,30 euro il chilo, con una quotazione media di 1,20 euro. Più alte le quotazioni per le arance di provenienza siciliana, le ovali,  che spuntano un prezzo medio di 1,45 euro/kg, con un range tra 1,40 e 1,50 euro/kg. Tuttavia, per le pezzature maggiori si registrano punte fino a 1,60-1,70 euro/chilo.

Anche la Grecia si inserisce nel mercato con la varietà Valencia, con prezzi oscillanti tra 1,30 e 1,50 euro/kg. 

Cedro, lime e limoni da Siclia e Sudamerica

Nel mercato veronese sono presenti i cedri nazionali con quotazioni comprese tra 2 e 2,50 euro il chilo. Più contenuti i prezzi per il lime dal Brasile, che oscilla tra 1,60 e 1,70 euro il chilo. 

Ampia la varietà  per i limoni. La  Bianchetto siciliana, confezionata in doppio, si attesta su un prezzo medio di 1,75 euro il chilo.  Dal Sud America arrivano invece i limoni Eureka, confezionati in cartoni, con un prezzo compreso tra 2 e 2,20 euro il chilo.

La Spagna propone limoni Verna di prima categoria tra 1,80 e 2 euro il chilo, mentre la seconda categoria scende a 1,40 euro il chilo, risultando competitiva per la grande distribuzione e l’industria. Chiude il quadro il pompelmo rosa, proveniente dal Sud Africa e confezionato in doppio, con quotazioni comprese tra 1,30 e 1,50 euro il chilo, media 1,40 euro al chilo. 

Fragole del Trentino sopra i 6 euro

Verso il finale la produzione meridionale per il troppo caldo, la produzione si sposta più nord. Le fragole del Trentino sono entrate nei mercati e superano i 6  euro il chilo. 

L'uva Vittoria dalla Sicilia anche a 6 euro il chilo

Al mercato l'uva Vittoria siciliana oscilla tra i 4 e i 6 euro il chilo secondo la qualità. Meno oscillazione nei mercati di Firenze e Milano dove comunque il prezzo supera i 4 euro. Valori simili per la Black Magic sempre siciliana. Resiste e con prezzi tra 4 e 5 euro l'uva dell'emisfero sud con la bianca senza semi che si presenta con queste quotazioni. Costa un po' meno la Red Globe sempre dal Perù. 

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