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02 luglio 2025

Apofruit chiude il bilancio 2024, +11,5%

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Va in archivio con risultati molto positivi il 2024 di Apofruit Italia, che segna di fatto una netta ripresa, specialmente sul fronte dei conferimenti dei soci, dopo un 2023 funestato da eventi climatici straordinari.

A fare il punto della situazione è il presidente, Mirco Zanotti, che spiega: “Il bilancio dell’ultimo anno, che sarà presentato nelle assemblee dedicate in programma nei giorni scorsi, evidenzia un valore distribuito ai soci pari a 140 milioni e 837 mila euro, in crescita dell’11,5% rispetto all’anno precedente. I conferimenti totali dei soci raggiungono 158.000 tonnellate, segnando un +16,5% rispetto al 2023 e confermando una sostanziale tenuta del valore riconosciuto ai produttori anche a fronte di un incremento produttivo". 

"Il valore complessivo della produzione della cooperativa, in termini di ricavi – prosegue Zanotti – passa dai 274 milioni del 2023 ai 298 nel 2024. A livello di gruppo, considerando anche le società controllate (Canova, Canova Spagna, Canova Francia, Vivi Toscano, Mediterraneo Group e Piraccini Secondo), il valore sale da 351 milioni a 378,5 milioni di euro. Questi risultati testimoniano la solidità del gruppo e la capacità di massimizzare la valorizzazione dei prodotti conferiti dai soci, anche in situazioni di mercato spesso molto complesse e sfidanti”.

Il punto sulla liquidazione invernale

Una delle componenti più consistenti del bilancio annuale della cooperativa è data sempre dalla liquidazione invernale, che il direttore generale, Ernesto Fornari, commenta sottolineando: “La liquidazione invernale rappresenta il momento più rilevante per la nostra Op e interessa oltre 89.800 tonnellate di prodotto conferito, con un controvalore di 73 milioni e 600mila euro, anch’esso in aumento dell’11,5% rispetto all’anno precedente". 

Questa liquidazione - continua - si distingue quindi per volumi e valori superiori alle attese iniziali, grazie anche alla politica di visione che da tempo si è data la cooperativa. Oltre a un’attenta gestione del prodotto conferito e alla partnership con le principali insegne della distribuzione organizzata, prosegue infatti una grande attività di ricerca e sviluppo di nuove varietà in diversi ambiti (ad esempio kiwi, agrumi, etc.) che ci permettono di mantenere elevato anche il livello di competitività, incontrando le esigenze del moderno consumatore”.

Mirco Zanelli, responsabile commerciale di Apofruit, è poi entrato nel dettaglio della liquidazione invernale, la più importante in termini di volumi e di valore di tutte le quattro previste durante l’anno (Apofruit Italia è una delle poche cooperative che programma ancora quattro liquidazioni anziché tre per i propri soci).

Il punto sul kiwi

Per quanto riguarda il kiwi Hayward, la campagna si è conclusa poco dopo la metà di maggio, dopo un andamento più complesso rispetto al 2023 ma che ha avuto un esito ugualmente positivo e al di sopra delle attese iniziali. A fronte di un’annata produttiva più abbondante per la cooperativa grazie all’ingresso di nuovi soci, i risultati economici si confermano solidi.

Il conferimento si è attestato infatti sui 13.400 tonnellate nel 2024 rispetto ai 120.000 del 2023. Le quotazioni medie liquidate sono: Emilia- Romagna 1,60 euro/chilo, Latina 1,50, Calabria 1,47, Veneto 1,57 e Metaponto 1,47. Per il biologico: Romagna 1,82, Latina e Calabria 1,77, Veneto 1,82 e Basilicata 1,77 euro/chilo. 

Il kiwi Dulcis, al secondo anno di commercializzazione, ha confermato risultati positivi: liquidazione media in Emilia-Romagna 1,85 euro/chilo, Lazio, Basilicata e Calabria a 1,75.

Il kiwi giallo G3 Zespri, con un conferimento complessivo di oltre 17.300 tonnellate, ha subito una leggera contrazione rispetto ai 187.000 quintali del 2023, dovuta a condizioni climatiche sfavorevoli avute in primavera. Tuttavia, la qualità è stata elevata, con una percentuale di frutti di prima categoria pari all’84%, in aumento del 2 % rispetto al 2023, e i buoni risultati ottenuti hanno fatto sì che le liquidazioni ai produttori si siano attestate tra le più alte registrate dai soci su questo prodotto: in Emilia-Romagna 2,27 euro/chilo, nell’areale di Latina 2,20, in Veneto 2,25, in Basilicata 2,10 e in Calabria 2,12. 

Per il biologico, l’areale calabrese è stato liquidato a 2,36 euro/kg, Latina a 2,30 e Scanzano (Basilicata) a 2,28 euro/chilo. Il kiwi giallo Soreli, coltivato principalmente in Calabria in regime biologico, è stato liquidato a 1,55 euro/chilo.

La situazione mele

Sul fronte delle mele, il mercato ha mantenuto un buon equilibrio. Nonostante le difficoltà climatica durante la raccolta in alcuni importanti areali di produzione, le performance della categoria prima si sono allineate a quelle del 2023. Le principali varietà del gruppo presentano le seguenti liquidazioni: Rosy Glow (Pink Lady) 0,74 euro/chilo in convenzionale e 1,30 per il biologico, Cripps Red (Joya) rispettivamente a 0,54 e 1,00 euro/chilo, RegalYuo-Candine a 0,64 per il convenzionale e 0,75 euro/chilo per il biologico, Granny Smith a 0,48 euro/kg in convenzionale, Golden a 0,43 euro/chilo in convenzionale e 0,70 euro/chilo per il bio, Fuji a 0,60 euro/chilo in convenzionale.

Volumi interessanti per le pere

Le pere, dopo un 2023 disastroso, sono tornate su volumi interessanti: 5.100 tonnellate contro le 1.900 dell’anno precedente. Tuttavia, l’aumento dell’offerta ha determinato un ridimensionamento delle quotazioni. Per la varietà Abate 55+, le liquidazioni sono state di 1,28 euro/chilo per il convenzionale e di 1,57 per il bio; le Kaiser 60+ si sono posizionate rispettivamente a 0,75 e 0,93 euro/chilo; le Conference 55+ a 0,73 e 0,95. La nuova varietà Pera Fred, solo convenzionale, è stata liquidata a 1,19 euro/chilo.

Bene patate e cipolle

Per le patate, l’Emilia Romagna resta il principale areale produttivo insieme a Veneto e Abruzzo. Anche in questo caso, nonostante l’incremento delle produzioni (i volumi complessivi sono stati pari a 19.000 tonnellate, in aumento rispetto ai 16mila del 2023), il mercato ha mantenuto una buona stabilità. 

La valorizzazione della Dop Selenella e la collaborazione con Coltor hanno contribuito al buon esito commerciale: le Primura Dop sono state liquidate  mediamente a 0,57 euro/chilo, altre varietà tardive a 0,50 euro/chilo in Emilia-Romagna e a 0,46 euro/chilo in Abruzzo. Nel biologico, i valori si alzano a 0,65 euro/chilo in Emilia Romagna e a 0,60 euro/chilo in Abruzzo.

Anche le cipolle hanno mostrato un forte incremento produttivo, con oltre 8.300 tonnellate nel 2024 contro le 4.300 del 2023. Nel convenzionale, la cipolla rossa è stata liquidata a 0,32 euro/chilo, la bianca a 0,30, la dorata a 0,25; nel biologico, rossa e bianca sono state liquidate a 0,55 euro/chilo e la gialla a 0,45.

Agrumi in crescita

Per quanto riguarda gli agrumi, con una produzione concentrata sul biologico, sono stati conferiti 8mila tonnellate di clementine, mandarini, arance e limoni, in aumento rispetto alle 7mila del 2023. I prezzi si sono mantenuti su livelli soddisfacenti, anche grazie all’estensione della campagna tramite l’impiego di varietà tardive e alla differenziazione territoriale. 

La presenza di un mix varietale diversificato e la capacità di presidiare più areali, dal Trentino alla Sicilia, si confermano elementi distintivi della strategia Apofruit, che garantiscono resilienza e valorizzazione lungo tutta la filiera. 


Fonte: Apofruit

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