09 settembre 2022

Ancora scioperi, lunedì la merce non vola

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Dalle dieci di mattina di lunedì 12 settembre, per 24 ore, i dipendenti aeroportuali di tutta Italia saranno in sciopero, il che causerà notevoli disagi anche alla merce che deve volare. Il tutto si inquadra in un periodo non facile per la logistica europea: secondo gli analisti del settore, nelle prossime settimane, ci saranno altri fermi.

A Malpensa sarà caos?

Sono quattro le sigle sindacali che hanno indetto lo sciopero nazionale: Flai, Cub Trasporti, Usb e Adl. Si tratta della seconda astensione dal lavoro dopo quella del 17 luglio, che già causò non pochi disagi.

I lavoratori chiedono l'aumento delle retribuzioni, ma anche un incremento dell’organico perché, scrivono, “quello attuale è sotto pressione”. Sul tavolo, poi, c’è il rinnovo del contratto nazionale.

Si prevede che lo sciopero – che coinvolgerà anche gli operatori che muovono a terra le merci aeree – avrà importanti ricadute nell'area cargocity di Malpensa.

La logistica europea soffre

Secondo un report della società intermodale Asstra la situazione geopolitica ed economica del Vecchio Continente starebbe causando una riconfigurazione dei flussi delle merci.

Di sicuro non aiuta l’inflazione galoppate nell’eurozona, che lo scorso giugno ha raggiunto il 9,6 per cento. I tassi di inflazione annuali più elevati sono stati registrati in Estonia (22%), in Lituania (20,5%) e in Lettonia (19,2%).

Gli analisti di Asstra ritengono che il costo elevato del carburante sia “la sfida principale che il mercato del trasporto merci su strada deve affrontare in Europa” e che “a causa del calo del consumo di prodotti petroliferi dalla Russia, i prezzi del gasolio sono destinati ad aumentare nel terzo trimestre del 2022”.

Porti fermi e autisti ucraini

Non va meglio al trasporto via mare. Di recente si sono infatti fermati i porti tedeschi di Amburgo, Bremerhaven, Brema, Wilhelmshaven ed Emden e quelli britannici di Felixstowe e di Liverpool, non si esclude che altri seguano l'esempio.

C'è poi il tema degli autisti ucraini impiegati dai vettori europei. “Se la situazione non si normalizzerà entro la fine dell'anno, 100mila lavoratori del trasporto internazionale su strada non avranno una documentazione adeguata, diverse migliaia di vettori rischieranno il fallimento e l'offerta di servizi di trasporto polacchi si ridurrà di un terzo – è scritto nel report – A ciò si aggiunge che oltre 30mila autisti di altri Paesi, tra cui la Bielorussia, attendono le decisioni sulla proroga del loro visto”.

L'autotrasporto pugliese sospende il fermo

Nel frattempo, dopo una settimana di sciopero, gli autotrasportatori pugliesi hanno sospeso la protesta. Va però precisato come la questione, nonostante l'incontro di mercoledì 7 settembre a cui hanno partecipato tutte le parti coinvolte, non sia ancora stata risolta in maniera definitiva. Un altro incontro sarà quindi convocato entro una decina di giorni.

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