Reparto ortofrutta

12 giugno 2025

Aldi: "Reparto ortofrutta compatto, stagionalità profonda"

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"Il reparto ortofrutta cresce, l'azienda è consapevole che nel ranking dei reparti che influenzano la scelta del supermercato preferito da parte dei clienti è in cima alla lista, i panel di settore indicano una rilevanza al 61 per cento. Di conseguenza è essenziale avere una filosofia ben precisa, la nostra contempla la qualità, la razionalità dell'assortimento, la trasparenza". 

E' quanto ha riferito a myfruit Simone Pikovic, director natoinal buying fresh produce di Aldi, in occasione dell'evento Aldi da vicino, un'esperienza immersiva che si è tenuta stamattina a Milano. 

Cambio di passo per Aldi

L'evento è stato l'occasione per fare il bilancio e affrontare il futuro del percorso di Aldi in Italia. Era il 2018 quando fu aperto il primo punto di vendita: oggi sono quasi 200, tutti concentrati in sei regioni del nord Italia. 

"Abbiamo vissuto sette anni di espansione rapida - ha ricordato Michael Gscheidlinger, country managing director Aldi Italia - Ora è il momento del cambio di passo, dunque del consolidamento e del rafforzamento".

Il che non vuol dire che l'espansione di Aldi si ferma, ma sarà all'insegna dell'efficienza: "Oggi si pone un traguardo ancora più ambizioso - ha sottolineato - Non solo dare una risposta efficace al carovita, ma anche sostegno al cliente, alla comunità, al territorio e costruendo relazioni durature e virtuose con fornitori di qualità". 

L’obiettivo primario - ha aggiunto - resta semplificare la vita dei clienti grazie a un assortimento compatto e completo che offra la miglior qualità al prezzo più basso possibile, in un contesto che vede l’Italia affrontare grandi sfide economiche e sociali. Aldi riafferma la sua presenza e vicinanza, non solo in termini di prossimità e crescente distribuzione dei nostri negozi, ma soprattutto in termini di impatto valoriale"

Ci saranno comunque nuove aperture, ma le parole d'ordine saranno efficacia ed efficienza. Quanto all'esplorazione di nuovi territori il messaggio di Aldi è chiaro: "Per ora ci concentriamo sulla linea Trieste-Torino, ma mai dire mai".

Reparto ortofrutta compatto, la stagionalità deve esplodere

Tornando al reparto ortofrutta, quello che contraddistingue Aldi è il numero contenuto di referenze. Un strategia ben ponderata, che Pokovic ha spiegato così: "Siamo l'azienda che ha forse il numero più basso di referenze ortofrutta, e siamo ben consapevoli che i nostri concorrenti stiano andando nella direzione opposta, aumentando l'offerta. Ma riteniamo che l'ampliamento non sia necessariamente utile al cliente, e soprattutto pensiamo che non sia efficiente, perché avere meno referenze aiuta a contenere i costi, a tutto vantaggio del consumatore finale". 

"Quello che è fondamentale - ha evidenziato il manager - è fare esplodere la stagionalità. Al cambio di stagione è importante avere un assortimento ampio e completo, perché è solo in questa fase che si riescono ad avere, al contempo, la qualità, il prezzo, la salubrità dei prodotti e il made in Italy". 

Prevale il made in Italy

A proposito di made in Italy, vale per tutti i reparti dei punti di vendita Aldi, ortofrutta compreso: l'obiettivo dell'insegna è dare spazio al prodotto italiano. "I nostri fornitori di frutta e verdura sono per il 98% aziende italiane - ha precisato Pikovic - Ovviamente tra questi ci sono anche gli importatori. Quanto al numero di referenze italiane, nell'arco dell'anno siamo a circa il 77%, il resto sono i prodotti esotici e i prodotti che servono per completare la gamma".

Bio in stand by

Quanto al biologico, non sembra essere un buon momento. "Il Covid - argomenta Simone Pikovic - ha stroncato il bio e la conseguente crisi economica che ne è derivata ha reso questi prodotti sempre più inaccessibili, perlomeno nella percezione del consumatore, che lo interpreta comunque come più costoso e pertanto se ne allontana. La scelta obbligata è stata quindi di ridurre l'offerta".

Non è però così all'estero: "Dal confronto con i colleghi, in Austria, Inghilterra e Germania il consumatore ha continuato a scegliere prodotti ortofrutticoli bio, molti dei quali arrivano da produttori italiani. Va però precisato che in Italia, la normativa riguardante la vendita dei prodotti bio è molto più restrittiva che altrove, il che complica ulteriormente le cose". 

Infine una riflessione sui prodotti a residuo zero: "Abbiamo deciso di non parlarne, si rischia di fare confusione, la comunicazione diventa complessa e il consumatore ne esce disorientato - conclude - Quello che invece stiamo facendo e continueremo a fare è elevare tutta la nostra offerta di prodotto convenzionale. I disciplinari dei nostri fornitori sono molto più restrittivi rispetto alla normativa, che in Italia e in Europa è già di per sé molto severa. In generale il prodotto italiano è sempre più pulito, questo è il messaggio che vogliamo far arrivare ai nostri clienti". 





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