Politiche agricole

16 luglio 2025

Agricoltura, gli stakeholder: "Pac a rischio"

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Con manifestazioni, dichiarazioni e nuovi confronti gli stakeholder del settore primario italiano continuano a ribadire con fermezza il no al fondo unico europeo. 

Coldiretti: "Senza agricoltura non c'è futuro"

Coldiretti ha dato vita ad un’azione coordinata da Bruxelles a Roma, un’iniziativa che ha coinvolto centinaia di giovani agricoltori di Coldiretti, che hanno esposto striscioni raffiguranti Ursula Von der Leyen nella sua Vonderland accompagnati da messaggi chiari come “non spegnere la democrazia”, "non spegnere la salute”; "non spegnere l'agricoltura". Gli striscioni, oltre ad essere stati esposti dal palazzo di Farm Europe a Bruxelles a pochi passi da quello di Berlaymont sede della Commissione europea, sono stati alzati in cielo anche in alcuni luoghi iconici di Roma come il Colosseo, Fontana di Trevi e Piazza Navona, e con valore anche politico come il Senato.

“Siamo scesi in piazza perché è in gioco molto più del nostro futuro – ha dichiarato da Bruxelles il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini –  è in gioco la democrazia e la stessa idea di Europa di fronte all’arroganza di una burocrazia europea che, sotto la guida della presidente Von der Leyen, calpesta ogni giorno il lavoro degli agricoltori e ignora sistematicamente la volontà dei cittadini. Un’Europa che toglie risorse alla produzione di cibo per destinarle al riarmo, che apre le porte a prodotti stranieri privi di garanzie, che firma accordi senza reciprocità e impone regolamenti scollegati dalla realtà agricola". 

"Questa non è l’Europa che vogliamo - ha proseguito - Un'Europa che in questo momento si ritrova a trattare con la minaccia di dazi Usa al 30% figli di un'incapacità della Von der Leyen di negoziare in prima persona e di difendere la nostra economia. Ennesimo tassello di una politica economica e produttiva totalmente fallimentare, che sta facendo chiudere interi settori europei, avvantaggiando paesi come la Cina. Oggi gli agricoltori non chiedono privilegi, ma rispetto: per chi ogni giorno garantisce sicurezza alimentare, tutela dell’ambiente e presidio del territorio. Non accetteremo più decisioni imposte dalla Presidente, senza confronto, senza ascolto, senza dignità”. 

“Lo diceva Sant’Agostino: la speranza ha due figli, lo sdegno e il coraggio. E oggi è il tempo di entrambi – ha affermato da Roma il segretario generale di Coldiretti, Vincenzo Gesmundo – sdegno per un’Europa tradita da chi, come Ursula von der Leyen, pretende di governarla ignorando le posizioni del Parlamento, degli Stati membri e dei suoi stessi Commissari. Facendo scelte che vanno contro le esigenze dei cittadini e delle imprese. Coraggio, perché dobbiamo fermare chi vuole smantellare la Politica agricola comune per finanziare i carri armati al posto del pane. Una tecnocrazia cieca e arrogante, chiusa nei palazzi della Commissione, sta stravolgendo lo spirito originario dell’Unione, nata per unire i popoli e non per opprimerli. Ma noi non ci stiamo: senza agricoltura non c’è sovranità, senza cibo non c’è pace, c’è solo guerra. Coldiretti si mobilita per difendere il cuore dell’Europa vera: quella delle campagne, del lavoro, delle comunità. Non possiamo lasciare che l’Europa si trasformi in Vonderland. E ricordiamo a tutti: contro i contadini non si governa”.

“Coldiretti scende in piazza per dire no alla tecnocrazia voluta dalla Von der Leyen. Per la prima volta dal 1962 si sta cancellando un bilancio chiaro per l'agricoltura. Noi diciamo no perché questo non è solo un attacco all'agricoltura, non è solo un attacco per i consumatori, ma è un attacco al cuore dell'Europa intera. Senza alimentazione, senza agricoltura non c'è futuro”. Sono le parole di Maria Francesca Serra, presidente Donne Coldiretti, si è unita a Bruxelles come a Roma per denunciare in un blitz come la presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen con il piano in atto di accorpare il bilancio della Politica agricola comune in un fondo unico, stiano minando le fondamenta della democrazia e rischiando di distruggere l’agricoltura europea. 

La presidente Donne Coldiretti e centinaia di giovani e donne hanno denunciato il tentativo dei tecnocrati europei, guidati dalla presidente della Commissione Ue, di distruggere l’agricoltura, la produzione di cibo e la sicurezza alimentare in Europa. La protesta arriva a pochi giorni dall'annuncio del presidente Usa, Donald Trump, dei dazi con l’immobilismo Europeo che sta affossando l'economia con rischi ora per l'agricoltura dieci volte più gravi dei danni che potrebbero causare i dazi di Trump. Questi potrebbero essere gli effetti delle nuove proposte di bilancio che la Commissione presenterà domani, a partire proprio da un fondo unico tra politiche di coesione e politica agricola. 

Per la prima volta dal 1962 l’Europa non avrebbe più un budget destinato con chiarezza al sostegno della produzione di cibo e alla sicurezza degli approvvigionamenti alimentari. Così, con un messaggio chiaro “Abbiamo bisogno dell’Europa come il pane, ma questa non è l’Europa che vogliamo”.

Copagri: "Difendere la centralità della Pac"

“La centralità della Pac va difesa a ogni costo perché rappresenta una condizione fondamentale per continuare ad assicurare la sicurezza alimentare all’interno di tutta l’Unione europea; le ipotesi relative alla riduzione del bilancio agricolo e all’istituzione di un fondo unico rischiano di avere come unico risultato quello di indebolire sensibilmente la tenuta del primario e di portare a una pericolosa rinazionalizzazione delle politiche agricole comunitarie”. Lo ha ribadito il presidente della Copagri Tommaso Battista, che insieme al vicepresidente della Confederazione Giovanni Bernardini, ha incontrato ieri a Bruxelles diversi rappresentanti del Parlamento europeo.

I vertici della confederazione produttori agricoli, presenti nella capitale belga per seguire l’evolversi della situazione, si sono confrontati, fra gli altri, con gli europarlamentari Camilla Laureti, Stefano Bonaccini, Salvatore De Meo e Carlo Fidanza, ai quali hanno sottolineato la necessità di “fare fronte comune contro la tempesta perfetta che si sta abbattendo su un settore già provato dall’andamento del meteo e dalle conseguenze della congiuntura economica, fattori sui quali ora pesano anche i dazi Usa e le deleterie conseguenze delle novità che saranno probabilmente introdotte nella Pac post2027”.

“Il sostegno al reddito, il rafforzamento degli strumenti di gestione del rischio, la sempre più concreta promozione della sostenibilità, da intendersi in chiave economica, ambientale e sociale, così come un sempre più deciso intervento per favorire il ricambio generazionale, andando al contempo a semplificare e sburocratizzare il primario, sono e restano le priorità maggiormente avvertite dai produttori agricoli, che non sembrano trovare adeguate risposte nell’impostazione che trapela da Bruxelles”, ha rimarcato Battista, consegnando agli europarlamentari il documento di posizione della Copagri.

Proprio queste posizioni saranno al centro dei lavori dell’esecutivo della confederazione, che si riunirà oggi a Bruxelles e che seguirà in tempo reale la presentazione del prossimo bilancio pluriennale dell’Unione europea e della proposta legislativa sulla Pac per il settennato 2028-34.

Fonte: Coldiretti - Copagri

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