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Le mele trentine sono sane e controllate

Michele Pizzinini, dietologo, risponde a Leonardo Pinelli, il pediatra che ha accusato le mele trentine a Porta a Porta

Martedì scorso, 11 dicembre, scoppia la bufera intorno alle mele trentine: Leonardo Pinelli, pediatra e vicepresidente della Società scientifica nutrizione vegetariana, ospite della trasmissione Porta a Porta condotta da Bruno Vespa e, quella sera, dedicata all’argomento “La guerra delle diete: vegetariani contro carnivori”, ad un certo punto lancia un’accusa molto forte: in Italia esiterebbe una zona, nella quale si producono mele, dove si utilizzano fino a 36 diversi trattamenti a base di pesticidi e, sempre nella stessa zona, si registrerebbero aumenti delle leucemie infantili. Pinelli, benché non sveli subito il nome della zona, poi nominato dal presidente di Coldiretti, Sergio Marini, vale a dire il Trentino, arriva poi a paragonare la situazione presente in questa regione con quella dell’Ilva di Taranto. Sempre in trasmissione, poco dopo, arriverà la replica del presidente della Provincia Lorenzo Dellai, che parlerà di falsità, di come non esistano risultati, nonostante i tanti controlli, che attestino questo legame. Insomma, una smentita categorica.

Dalle pagine di trentinocorrierealpi sabato 15 dicembre, le dichiarazioni di un altro medico, Michele Pizzinini, dietologo che all’Università di Verona ha avuto come professore proprio Leonardo Pinelli. «Credo che paragonare il Trentino al caso Ilva sia quasi una vergogna» ha affermato, infatti, Pizzinini, che ha continuato: «mi sento anch’io di affermare che i nostri prodotti sono sani, non so proprio da dove abbia tirato fuori quell’affermazione il professor Pinelli. È un’affermazione che girava vent’anni fa, oggi penso sia improponibile, è rimasto un po’ indietro con i tempi». Quindi niente falsi allarmismi e il consiglio di continuare a consumare mele trentine: «mangiamo le mele molto tranquillamente anche perché i prodotti del Trentino hanno un controllo molto maggiore di quelli che arrivano da fuori, è un cibo fresco e soprattutto a chilometri zero».

Nella foto: in alto sinistra Michele Pizzinini, in basso a destra Leonardo Pinelli

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