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Mele: i produttori altoatesini si uniscono

Prossima la fusione tra otto aziende, sei sono in lista d’attesa.

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Agricoltura. Le cooperative e i consorzi di produttori di frutta sudtirolesi di fronte alle sfide della concorrenza
Mele, scoppia la febbre delle sinergie
In vista la fusione tra otto aziende, altre sei sono in lista d’attesa
BOLZANO. La mela altoatesina sta soffrendo di una crisi di posizionamento sul mercato. Il nodo non è legato a problemi di qualità o quantità, ma alla commercializzazione di un prodotto che sta registrando un calo di interesse da parte dei consumatori più attratti da altri sapori.
Proprio per riuscire a superare questa fase dei calo di “assorbimento” da parte del mercato (sia nazionale che straniero e in maniera particolare germanico) le cooperative di produzione locale stanno mettendo a fuoco nuove strategie commerciali. Ora la parola d’ordine, per tutti, è “sinergie”. Ecco quindi che si stanno definendo tutta una serie di alleanze, di cooperazioni e di fusioni. Ben 14 cooperative locali sono attualmente alle prese, in maniera più o meno avanzata, con operazioni di stretta collaborazione.
A dare una mano a “concentrare” gli sforzi è la nuova legge provinciale che garantisce contruibuti solo a quelle aziende che commercializzano almeno 2500 vagoni di frutta. Quindi un obbligo esplicito per le cooperative più piccole ad unirsi.
È così che si sta già lavorando concretamente all’unione della Egma della Bassa Atesina con la Cooperativa di Caldaro (il prossimo 6 marzo i soci voteranno per la fusione). Assieme potranno commercializzare una importante quantità di mele: ben 3700 vagoni pari a 37 mila tonnellate di frutta. In fase avanzata è anche la trattativa tra la Tisog e la Cooperativa coltivatori di Gargazzone. I tempi tecnici fanno pensare che il “matrimonio” si possa celebrare già prima dell’estate.
Analogo discorso anche per la forte Cofrum di Marlengo e la cooperativa coltivatori di Cermes che già collaborano, ad esempio, alla conservazione di circa 30 mila tonnelate di frutta. In via di realizzazione anche l’intesa tra la Ogs di Castel Firmiano e la Og di Nalles. All’intesa dovrebbe aderire anche la Gog di Cornaiano, ma ci sono ancora dei passaggi di ruolo da definire. Abboccamenti sono in corso anche con la Sacra di Appiano che da sola vanta 2500 vagoni di mele. Colloqui sono in corso anche tra la Opan di Andriano e la Fruchthod dell’Oltradige, così come tra la Oga e la Bogal di Lagundo e le altre due cooperative della Val Venosta la Alpe di Lasa e la Ovieg di Eoris. Probabili anche intese o fusioni tra la Tog di Terlano e la Lev di Vilpiano che già oggi operano con la Obsi di Settequerce. Nella Bassa Atesina sinergie in vista anche tra Neufrucht e Neuselifrut di Egna e la Eofrut di Termeno.

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