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CSO: +5% di pere in Europa

La produzione 2002 di pere è prevista intorno alle 2.247.000 tonnellate

Pere: previsioni di produzione 2002 in Europa e in Italia – Aggiornamento a cura del CSO

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These figures are revised: “A seguito di una errata comunicazione dei dati da parte della FRANCIA durantePrognosFruit 2002 a Trento, le previsioni europee di Pere diramate in occasione del convegno di Trento risultano alterate. Con questo comunicato stampa il CSO fornisce i dati corretti.

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Con 2,2 milioni di tonnellate a livello europeo e 858.000 tonnellate a livello nazionale l’offerta di pere rimane su livelli medio-bassi

In Europa la produzione 2002 di pere è prevista pari a 2.247.000 tonnellate, il 5% in più rispetto al 2001 ed il 4% in meno rispetto alla media delle produzioni che normalmente si ottenevano negli anni ’90. All?aumento dell?offerta rispetto al 2001 concorrono Italia, Olanda e Belgio, in contrasto con le flessioni produttive attese in tutti gli altri paesi. Olanda e Belgio, dopo gli scarsissimi livelli raggiunti nel 2001, ritornano su quantitativi in linea con le loro potenzialità produttive, rispettivamente con 175.000 e 145.000 tonnellate. La Spagna, con 600.000 tonnellate, risulterà in calo del 9 % sul 2001, interrompendo il trend di crescita degli ultimi anni, mentre la Francia scenderà di sette punti percentuali, attestandosi sulle 235.000 tonnellate.

Per quanto riguarda l’Italia, il più importante paese produttore, occorre premettere qualche considerazione sulla situazione strutturale della coltura prima di passare agli aspetti produttivi. L’offerta italiana di pere, fino al 1998, superava mediamente le 950.000 tonn., ma dal 1999 non è più riuscita a raggiungere le 900.000 tonn. rimanendo poco sopra le 800.000 tonn.

Le basse produzioni di questi ultimi anni vanno ricercate nel calo di investimenti di diverse varietà, tra cui Guyot, Max Red Bartlett, Decana del Comizio, Kaiser, Passacrassana e Conference. Solo William, Abate e Coscia hanno mantenuto o consolidato l’entità degli impianti.

Il ridimensionamento della pericoltura italiana appare molto evidente confrontando le stime di quest’anno con le medie del periodo 1993-1998.

Risultano infatti incrementi produttivi per le sole varietà Abate (+11%) e Coscia (+10%), mentre la William si mantiene esattamente sugli stessi valori.

Per tutte le altre varietà si accusano flessioni pesanti che vanno dal 15% in meno per la Conference al 61% in meno per Guyot. La Kaiser flette del 52% e la Passacrassana del 52%. Nel complesso la specie, con 858.000 tonn., rimane quest’anno al di sotto del periodo 93-98 dell’11%.

Al di là delle fluttuazioni annuali la pericoltura italiana appare dunque al riparo da eccedenze strutturali di offerta. Volendo comunque raffrontare la situazione produttiva di quest’anno con quella del 2001, risulta un modesto miglioramento (+8%), grazie alle maggiori produzioni di Decana (+40%), Max Red Bartlett (+14%) e Abate (+13%). Conference e William sono stimate solo in lieve incremento, rispettivamente del 2 e 4%.

Occorre però precisare che sul piano qualitativo l’offerta di quest’anno destinata al consumo fresco risulterà fortemente ridotta a seguito di 2 grandinate di forte intensità che hanno interessato, il 6 di giugno e il 13 luglio, importanti aree dell’Emilia Romagna, a cui vanno aggiunti diversi fortunali di rara violenza.

UNIONE EUROPEA ? PERE ? PREVISIONI 2002

PER PAESE

(data di riferimento: 20 luglio 2002)

dati in tonnellate

PAESE

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