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Logistica e Trasporti

Amazon alla conquista dello spazio

L’obiettivo è allargare la banda larga per permettere a tutti acquisti e-commerce. Domani partono due satelliti, entro il 2028 saranno 3.200

Domani 6 ottobre Amazon sarà sullo spazio. Con l’obiettivo di allargare la banda larga, e dunque di rendere la rete disponibile anche nelle aree attualmente disagiate, il colosso dell’e-commerce lancerà due dei satelliti della sua costellazione chiamata Kuiper composta da 3.200 elementi. Questi ultimi dovrebbero raggiungere tutti l’orbita entro il 2027-28.

Che cosa si sa

Al momento aleggia un alone di mistero sulla missione spaziale di Amazon. Si sa solo che il lancio è previsto alle ore 20 italiane del 6 ottobre. Dei satelliti, peraltro prodotti internamente, non si sa nulla: né che forma abbiano, né di che strumentazione siano dotati, né la loro orbita di destinazione.

In una nota Amazon ha dichiarato solo che i satelliti saranno rilasciati a una quota di 500 chilometri. Nessuno sa per quale altra distanza potranno muoversi in autonomia.

Qual è la missione dei due satelliti

Dopo anni di simulazioni e test in laboratorio, il lancio dei due satelliti servirà ad Amazon per avere dati reali circa l’orbita. Saranno quindi usati per testare i collegamenti con le stazioni di terra e quelle spaziali, per verificare le manovre satellitari, il sistema propulsivo, quello di alimentazione ecc.

Le prossime fasi

Amazon ha poi comunicato che, entro la prima metà del 2024, verranno lanciati in orbita i satelliti operativi. Entro la fine del prossimo anno sarà invece dato avvio ai test e alle prime attivazioni commerciali. Si stima infatti che già nel 2025 Project Kuiper possa iniziare a concorrere nel mercato della connessione internet satellitare, seppur con una copertura non ancora globale.

Correva l’anno 2021

Che per il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, lo spazio fosse un pallino era chiaro già da qualche tempo. Nel luglio del 2021, esattamente nel giorno del 52esimo anniversario dell’allunaggio dell’Apollo 11, Bezos decollò infatti dal deserto del Texas a bordo del veicolo New Shepard per poi atterrare di nuovo dopo circa un quarto d’ora. La missione – a sua detta compiuta – era di effettuare il primo volo suborbitale, superando la linea di confine tra l’atmosfera terrestre e lo spazio.

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