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Logistica e Trasporti

Logistica, i container si muovono a passo di lumaca

Una strategia per fronteggiare il surplus di offerta. La velocità di crociera potrebbe scendere ancora del 10% prima del 2025

Il trasporto marittimo delle merci procede a rilento. E lo fa nel vero senso della parola: per arginare il surplus di offerta le navi portacontainer hanno rallentato la velocità di crociera e, a quanto dicono le stime, continueranno a farlo.

Le stime

A dirlo sono i dati di Clarksons Research, secondo i quali nel primo trimestre del 2023 la flotta di navi container si è mossa alla velocità più bassa di sempre: in media 13,8 nodi (-4% rispetto al 2022). Il rallentamento è confermato anche da Alphaliner: secondo la società negli ultimi due anni la velocità media dell’intera flotta mondiale sarebbe diminuita di circa un nodo.

Ma c’è di più: secondo un’altra analisi, quella di Bimco (Baltic and international maritime council), le navi in futuro potrebbero andare ancora più piano: si stima fino al 10% in meno rispetto a oggi prima del 2025.

Inversione di tendenza

Una situazione all’opposto di quanto si era fatto durante l’emergenza sanitaria, quando gli operatori, per far fronte ai picchi di domanda e alla situazione fuori controllo nella gestione dei porti, avevano aumentato la velocità media di navigazione fino al 4 per cento.

Non è una novità

Il rallentamento dei servizi è uno strumento noto per la gestione critica del trasporto marittimo e viene impiegato ogni volta che si registra una sovraccapacità strutturale o un aumento del prezzo del carburante: “Il settore – fanno notare da Alphaliner – attualmente sta affrontando entrambi i problemi”.

Si tratta di criticità che non si risolveranno nel breve periodo: secondo Alphaliner, anche il passaggio a nuovi carburanti come il Gnl, il metanolo e l’ammoniaca favorirà le basse velocità, poiché questi saranno molto più costosi di quelli attuali. E, di conseguenza, le navi anche in futuro procederanno a passo di lumaca.

A peggiorare la situazione ci saranno anche le nuove normative ambientali e le tasse previste sull’impronta di carbonio: le quali, per loro natura, genereranno un ulteriore aumento dei prezzi del carburante, innescando così, a cascata, il rallentamento della velocità di viaggio.

Altri effetti negativi si avranno se aumenterà il numero di navi portacontainer in circolazione. Un’evenienza concreta, se di pensa che Maersk e Msc, per esempio, hanno di recente annunciato di voler immettere altre navi nel traffico Asia-Europa.
Le portacontainer – hanno però sottolineato le due compagnie – si muoveranno fino a tre giorni più lente di prima, assorbendo così tutta la nuova capacità.

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