A febbraio 2023 il costo dei noli ha rallentato la caduta libera registrata nei mesi precedenti. A dirlo sono le società di consulenza Drewry – che ha focalizzato l’attenzione sui noli spot – e Xeneta, che ha invece esaminato i contratti di medio e lungo termine.
A condizionare il futuro prossimo della logistica sarà però il varo di alcune nuove grandi portacontainer, il che aumenterà l’offerta di stiva.
In arrivo le grandi portacontainer
Secondo Alphaliner, società che offre dati e consulenze agli operatori del settore marittimo, il portafoglio complessivo di ordini di portacontainer ammontava, al primo febbraio 2023, a 7,70 milioni di teu (twenty-foot equivalent unit), poco meno del 30% dell’attuale capacità. Di questi, 2,50 saranno consegnati nel 2023, 2,95 milioni nel 2024 e 2,25 milioni nel 2025.
I numeri Asia-Ue a/r
Entrando nel merito della situazione attuale, se si considera la rotta tra Asia ed Europa, emerge che il nolo tra Shanghai e Rotterdam ha un costo medio di poco inferiore ai 1.600 dollari per container da 40 piedi. Nella pratica, l’83% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Numeri simili se si considera la tratta tra Shanghai e e il porto Genova. Il costo è di poco meno di 2.500 dollari, ossia l’80% in meno rispetto a febbraio 2022.
Più bassi i costi per spedire la merce dall’Europa verso l’Asia. Da Rotterdam e Shanghai sono sufficienti 715 dollari per container.
I costi tra Europa e Stati Uniti
Tendenze al ribasso si rilevano anche nella tratta Europa-Usa, sebbene i costi del posto in stiva siano più alti. Nella rotta transatlantica tra Rotterdam e New York il valore del nolo medio supera i 5.500 dollari, con un calo del 14% rispetto al 2022. Nella direzione opposta (New York-Rotterdam) la situazione è stabile: circa 1.150 dollari, ossia una flessione del 2% rispetto a febbraio dello scorso anno.
I contratti di medio-lungo termine
Per quanto riguarda i noli a medio e lungo termine, lo Xeneta Shipping Index rileva mediamente un calo dell’1% a febbraio 2023, dopo il crollo del 13,3% di gennaio. Si tratta del sesto mese continuo di ribassi, con una perdita del 22% rispetto ad agosto 2022.
