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Logistica e Trasporti

Merci: +22% l’export, cresce anche l’import (+38%)

Logistica e trasporti

A dirlo il report di Fedespedi. Il punto sulla situazione dei trasporti marittimi e aerei: bene i porti italiani, cresce Fiumicino

“Nonostante i tanti fattori di crisi, che caratterizzano l’attuale scenario internazionale, l’andamento dell’economia globale nel 2022 è stato meno negativo del previsto”. Si apre così la 21esima edizione dell’Economic Outlook di Fedespedi, l’associazione di categoria che rappresenta le imprese di spedizioni internazionali in Italia e che, con il rapporto quadrimestrale, mira a fare il punto sul trasporto marittimo e aereo nel contesto macroeconomico e del commercio estero italiano.

Il 2022 è l’anno della ripresa

Secondo Fedespedi il 2022 è l’anno della ripresa dell’import-export italiano dopo la flessione del 2020 causata dalla pandemia. Nel merito, le esportazioni sono aumentate del 21,8% e le importazioni del 38,4. Gli analisti fanno però notare che sulla ripresa pesa l’inflazione galoppante.

“Nel mese di gennaio 2023 – si legge nel report – i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,2% su base mensile e del 10,1% su base annua, rispetto al +11,6% di dicembre 2022. La flessione del tasso d’inflazione è imputabile soprattutto al rallentamento del trend di crescita dei prezzi dei prodotti petroliferi sui mercati internazionali e di conseguenza su quelli interni. A dicembre 2022 le vendite al dettaglio sono diminuite dello 0,2% in valore e dello 0,7% in volume rispetto a novembre 2022, mentre sono aumentate 3,4% in valore e diminuite in volume (-4,4%) rispetto allo stesso mese del 2021. Le vendite di beni alimentari sono aumentate del 5,6% in valore, mentre in volume sono diminuite del 6,6 per cento. Stessa dinamica per le vendite dei prodotti non alimentari: +1,7% in valore, -3,1% in volume. Le vendite online, il cui peso come modalità di acquisto tende a crescere, sono caratterizzate da forti oscillazioni, anche con periodicità mensile”.

Il punto sul mare

Il traffico mondiale di container nel 2022 ha superato i 173 milioni di teu (twenty-foot equivalent unit), con una contrazione del 3,9% rispetto all’anno precedente. I flussi di esportazione sono scesi in quasi tutte le regioni, tranne l’Africa sub-sahariana. In compenso è aumentata la puntualità delle portacontainer: se all’inizio 2022 solo il 30,4% era in orario, tale percentuale è salita a dicembre al 56,6 per cento.

Le prime stime sul 2022 mostrano che i porti italiani hanno movimentato circa 11,5 milioni di teu, con un aumento del 2,4% sull’anno precedente. Tra i porti principali hanno però avuto performance negative Genova (-1%), Spezia (-8,2%) e Salerno (-13,7%). Sono invece cresciuti Savona (+19,4%) Trieste (+15,9%), Ravenna (+7,3%) e Gioia Tauro (+7,1%).

I porti del Mediterraneo, esclusi quelli italiani, hanno movimentato 42,5 milioni di teu (arrivano a 54 milioni di teu con l’Italia), mostrando una flessione dell’1% rispetto al 2021. Soffrono quelli di Valencia (-9,9%), del Pireo (-7,3%) e d’Alessandria (-6%). In flessione anche i porti del Nord Europa: -5,2% con una movimentazione di 43,9 milioni di teu.

Come già riferito da myfruit.it, nel 2022 sono diminuiti i noli container: la ricerca di Fedespedi mostra il ridimensionamento anche delle tariffe. Fatta 100 la media dei noli di gennaio 2020, a marzo 2022 l’indice ha toccato il suo massimo a quota 501 per quelli sulla direttrice Cina-Nord Europa, 456 sulla direttrice Cina-Mediterraneo e 373 per l’indice generale, per poi flettere velocemente, portandosi rispettivamente a quota 109 (-78,2% rispetto al massimo), 125 (-72,6%) e 105 (-71,8%) all’inizio del 2023.

La situazione nei cieli

Per quanto riguarda il trasporto aereo delle merci, la ricerca di Fedespedi fa riferimento ai dati della Iata (International air transport association), secondo cui il traffico cargo espresso di dicembre 2022 è calato del 15,3% rispetto allo stesso mese del 2021, rimanendo sotto i livelli di dicembre 2019.
L’Italia è però in controtendenza: prosegue la crescita del trasporto nazionale, aumentato dell’1,7 per cento. Malpensa mantiene la posizione dominante (con una quota del 65,1%), ma perde il 3,5%, mentre Fiumicino cresce dal 38,8 per cento.

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