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Ingrosso

Dai mercati: prezzi al rialzo, ma niente speculazione

Salgono ortaggi e pomodori. Le clementine Orri e Tango in arrivo da Israele e Spagna, carciofi a due velocità

Il freddo fa rialzare i prezzi degli ortaggi. Ma non è speculazione secondo i grossisti che myfruit.it ha sentito. La certezza  secondo gli operatori è la persistenza del calo delle vendite. Con il freddo si riprendono le verdure da cuocere, si vendono bene le arance ma senza esagerare ed è risalito il prezzo dei pomodori ciliegino e datterino. Clementine da Spagna e Israele. 

I prezzi salgono: “Ma secondo domanda e offerta”

Aurelio Baccini, vicepresidente nazionale Fedagro e presidente dell’associazione di Firenze, spiega le dinamiche di mercato. “Ci sarà contrazione della produzione a causa del tempo di oggi e ha influito il clima primaverile delle settimane scorse con molte colture che hanno anticipato lo sviluppo. Questo fenomeno creerà dei problemi”.

Il caso zucchine: “Quelle con il fiore possono oscillare nell’anno da 1 a 7 euro”

Dal punto di vista commerciale: “C’è stata la raccolta anticipata degli ortaggi 25 giorni fa e ha provocato l’aumentato dell’offerta però con una domanda standard, vista la scarsa capacità di acquisto. Ora ci troviamo un bel pacchetto di prodotti  che aumenteranno i prezzi ma non per speculazione.  Siamo legati a domanda e offerta“. Ecco un caso esemplificativo: “Il prodotto principe sono le zucchine. Quelle chiare con fiore nel corso dell’anno oscillano da 1  a 7 euro,  le scure da 0,50 a 3 euro e sono prezzi dati da stagionalità, disponibilità e consumo“.

La doppia velocità dei carciofi

Baccini poi spiega che “ci sono anche periodi in cui dobbiamo subire le promozioni di prodotti venduti anche sotto l’euro che sul mercato si vendono al doppio. Qui entra in scena il marketing, che non si basa su situazioni di mercato e si  possono creare delle turbative”.

Al momento i prodotti che tirano? “Il cavolfiore al rialzo e quota intorno a 1,30/1,50  euro il kg, i broccoli  con 0,10/0,20 euro  in più e i finocchi intorno a 1,20/1,30 euro. Sono articoli che quando c’è un po’ di freddo si vede il movimento”. Le fragole? “C’è un po’ di prodotto dalla Basilicata, si è visto con l’anticipo del mese di dicembre e poi si riprenderà a febbraio”. Le arance? “Si vendono, ma il movimento è molto tranquillo. Questa la situazione dalla seconda metà di novembre con il crollo di vendite e di prezzi”. I carciofi spesso sotto i riflettori in queste ultime settimane? “Viaggiano a due velocità, la varietà Terom  di primo taglio oltre l’euro a capolino, Tema e Violetto a 0,50/0,60  euro  e per i secondi e terzi tagli si scende in maniera sostanziale”.

Pomodori: il grappolo intorno ai 2 euro, ciliegino e datterino sopra

Se nelle settimane scorse il ciliegino era sceso a 1,50 euro il kg  in media ora nei mercati le quotazioni superano i 2 euro: Treviso (2,20), Parma (2,20), Bologna (2,80), Bergamo (2,70),  Torino (2,30). Verso i 3 euro in diversi mercati i datterini: Parma  e Treviso 2,80 euro, Firenze e Bergamo 3 euro.  Il grappolo vede sia prodotto spagnolo sia italiano, ma non c’è una variazione di prezzo in base all’origine. La media è intorno ai 2 euro: 1,90 a Verona e Torino, si sale a 2 euro il kg a Bergamo e fino a 2,30 a Rimini.

Agrumi: arance Tarocco sui 2 euro i calibri più grandi, primo Orri da Israele

Si vendono bene considerando l’inflazione a doppia cifra le arance. Il Tarocco vede un’ampia forbice a seconda del calibro con sotto l’euro per quelli più piccoli e fino a sfiorare i 2 euro per quelli più grandi. Il Washington Navel da sotto l’euro a poco sopra 1,50 euro il kg. Le clementine comuni non vanno molto sopra 1,20 euro mentre la varietà Tango dalla Spagna quota 1,90/2 euro nei mercati di Verona,  Torino, Treviso,  Padova e Firenze. C’è anche il primo Orri da Israele  che si vende intorno ai 3 euro il chilo.  I limoni con il primofiore sia spagnolo sia siciliano quotano in media 1,20/1,40 senza grandi differenze per l’origine. Stabile il bergamotto calabrese che quota intorno ai 2 euro in diversi mercati.

Le pere tengono il prezzo: abbondantemente sopra i 2 euro

Archiviata la  tragica stagione precedente quest’anno le pere tengono comunque il prezzo. Le Abate emiliano-romagnole con il calibro 75/80 supera i 2,50 euro il kg, ma anche il 70/75 in alcune piazze si avvicina a questa quotazione e, in media, si è sopra i 2 euro come a Roma, Firenze, Parma,  Bologna, Rimini. E’ una stagione di calibri piccoli ma anche questi superano l’1,50 e si avvicinano a seconda dei mercati ai 2 euro. Dall’Olanda la Decana Comizio che quota intorno e sopra i 2 euro. Buone quotazioni anche per la Kaiser emiliano-romagnola che supera spesso i 2 euro nelle quotazioni come nei mercati di Firenze, Treviso,  Torino, Napoli,  Milano. La varietà William  nel calibro 75/80 supera i 2 euro a Reggio Emilia, Piacenza, Bologna,  Firenze, Torino e Verona.

Le quotazioni delle mele Annurca, Fuji e Pink Lady

L’Annurca Igp dalla Campania quota intorno e supera i 2 euro nel calibro più grande. La  Fuji dal Trentino  si vende con la Marlene e la Melinda intorno e soprattutto sopra 1,50 euro il chilo. Prezzi simili per la varietà Gala. Abbondantemente sopra i 2 euro la Pink Lady. Da 1,80 a 2,30 euro il kg le melagrane da Turchia e Spagna.

I kiwi  gialli italiani da 110/120 grammi  vedono una forbice di prezzo da 4,50 a 6 euro il kg.  Sotto i 5 euro a Firenze, Bergamo, Verona e Torino, sopra le quotazioni a Roma,  Bologna,  Reggio Emilia, Padova, Milano, Cagliari. La varietà  Hayward 120/130 grammi  origine Italia e marchio Zespri  supera i 2,50 euro il kg e in alcune piazze supera i 3 euro. Nella pezzatura 110/120 grammi  c’è anche prodotto greco e le quotazioni superano 1,50 euro il chilo.

Le uve vedono la Timpson bianca sudafricana superare i 4 euro il kg nei mercati di Bologna, Padova, Milano, Firenze e Bergamo. La Red Globe quota un po’ meno: siamo  sui 3 euro.  Infine la Aledo  spagnola  è abbondantemente sopra i 2 euro il chilo.

L’esotico dall’ananas all’avocado

Il paniere della frutta esotica è abbastanza ampio. Vediamo i diversi prodotti a iniziare dalla papaya di origine brasiliana con la quotazione che oscilla dai 3, 40 euro il kg di Verona ai 4,60 di Firenze, Milano e fino ai 5 euro di Rimini. Il passion fruit  è di origine colombiana, si registra la stabilità dei prezzi che oscillano dai 5,50 euro  di Torino fino ai  6,50 di Reggio Emilia ma la quotazione media è sui 6 euro,  prezzo che si  registra a Firenze Milano Parma Roma.

L’avocado di varietà Ass è soprattutto peruviano con quotazioni da 4,50 euro a Cesena, Bologna, Torino, Rimini e un po’ meno a Padova dove quota 4,30 euro e poi  4,80 a Verona. Dal Brasile arriva il mango con una forbice molto ampia di prezzo partiamo dai 2 euro di Treviso ai 3,30 di Rimini, 2,10 a  Padova mentre a Torino arriva a 5,80 euro il kg.  Infine l’ananas gold con il 7 pezzi con origine Costarica a 3,80/4 euro  nei mercati di Firenze e Reggio Emilia  e fino ai  4,50 di Roma mentre con il 6 pezzi sempre origine Costarica oscilla da 1,30 a 2 euro.

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