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Ingrosso

Ortomercato di Milano: in balia dei fantasmi pagati 2 euro l’ora

I grossisti di Ago ripetono come l’estate scorsa: “Mancano i controlli”

Siamo alle solite all’ortomercato di Milano dove, come l’estate scorsa, si ripete il salto  della recinzione da parte di  decine e decine di persone. Quelle che entrano ogni notte nel girone del lavoro pagato a pochi euro l’ora. Myfruit l‘aveva scritto l’agosto scorso seguendo le cronache locali del quotidiano milanese Il Giorno. Siamo punto e a capo come mostrano le foto del giornale stampato nella capitale lombarda che definisce gli acrobati: “I fantasmi di notte: schiavi per 2 euro l’ora. A decine scavalcano la recinzione per lavorare in nero. Dopo anni di denunce, nulla è cambiato“. Niente si muove.

I grossisti stanchi di denunciare, ma non mollano

Gli operatori del mercato milanese hanno compilato decine di cahiers de dolèances sullo stato attuale e sulle richieste dei tempi per il nuovo mercato dove si devono trasferire. Sono delusi, ma non si arrendono e mettono le cose in chiaro. Almeno quelli riuniti in Ago (Associazione grossisti ortomercato Milano) che stanno lavorando ad un comunicato stampa che sarà diffuso nei prossimi giorni e anticipano i concetti generali a myfruit.it: “Ripetiamo per l’ennesima volta che noi grossisti non solo non assoldiamo lavoratori in nero, come più volte accertato dai vari controlli a sorpresa dell’ispettorato al lavoro presso i nostri punti vendita, a parte qualche eccezione su operatori grossisti nordafricani che non appartengono alla nostra associazione, ma siamo fortemente danneggiati. Soprattutto subiamo un danno d’immagine da questa situazione con questi fatti illeciti che si verificano all’interno dell’area mercatale”.

Mancano i controlli

La soluzione è ovvia, ma si deve ripetere: mancano i controlli per  impedire l’accesso al mercato. In attesa del nuovo comunicato riportiamo le parole che ci aveva riferito l’estate scorsa Salvatore Musso, consigliere dell’associazione grossisti: “Serve un sistema di controllo. Abbiamo una percentuale di aziende italiane che insieme a una gran parte di quelle straniere non rispettano le regole. L’ente gestore dice che non ha risorse e personale disposto a lavorare di notte, mancano, quindi, i servizi di controllo e prevenzione pur avendolo segnalato i fatti in Prefettura”. Siamo ancora lì. E i fantasmi li ha contatti il collega del Giorno: riferisce di compensi pari a 2 euro l’ora, sono decine e decine.

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