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Ingrosso

Dai mercati: fragole bene, giù gli ortaggi e i grossisti chiedono i vaccini

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I carciofi venduti a pochi centesimi pagano il prezzo delle gelate, ancora prezzi bassi per gli agrumi, i finocchi e il cavolfiore

Per fortuna ci sono le fragole a dare colore ai mercati all’ingrosso che non vedono ancora la primavera: scambi sotto la media e prezzi bassi. E poi i vaccini: gli operatori chiedono di essere vaccinati al più presto visto che sono da febbraio scorso in prima linea e sempre esposti al virus. Per quanto riguarda gli articoli c’è una buona richiesta di fragole Candonga, i carciofi pagano amaramente il prezzo delle gelate, sempre più in calo il prezzo delle zucchine e soprattutto dei pomodori. Sempre sotto le aspettative gli agrumi, tengono i kiwi.

A Firenze:  si chiedono i vaccini

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Al lavoro nel mercato di Firenze

Nella città toscana myfruit.it sente Aurelio Baccini, vicepresidente nazionale Fedagro e presidente dei grossisti fiorentini, che conferma la persistenza del passo lento nelle vendite al mercato: “Tendenzialmente continua il trend negativo di febbraio con scarsi consumi e prezzi al ribasso”.

Spiega la situazione con la massima sintesi e massima efficacia Baccini: “Si vende un po’ di tutto e poco di tutto“. Per stimolare i consumi si spera nel bel tempo e nei vaccini: “Gli operatori chiedono di essere vaccinati il prima possibile, siamo una categoria esposta e abbiamo a che fare con tante persone”.

Si vendono le fragole, agrumi lenti e calo del pomodoro

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A passo lento nel mercato di Firenze

Il quadro generale non è esaltante, ma vediamo gli articoli che si vendono. A iniziare dalle fragole: “Siamo nel periodo di punta, si vendono ma i volumi non sono esagerati. Siamo sui 6/7 euro il chilo per la Candonga dalla Basilicata, tutto il prodotto diverso da questa varietà è sui quattro euro”. Non è l’anno degli agrumi: “I calibri piccoli delle arance Tarocco vanno da 0,60 a 0,80 euro mentre quelli più grandi arrivano a 1,50 anche a causa di carenza di questa tipologia di prodotto”. In ribasso le zucchine: “Tengono quelle con il fiore, ma la media sta intorno a 1 ,20 euro. Le melanzane presentano dei prezzi alternanti e al massimo arrivano a 1,50 euro, ma ogni giorno che passa aumenta la produzione che porta al ribasso delle quotazioni. Reggono invece, per ora e non si sa per quanto, i peperoni”. Ma il dramma è il pomodoro abbondantemente sotto l’euro: “I prezzi bassi toccano tutte le tipologie di pomodoro, una situazione abbastanza drammatica”.

Il prezzo dei carciofi è crollato: a 0,20 euro

Per quanto riguarda i Kiwi: “Stanno tenendo il prezzo: siamo intorno ai 2,50 euro con punte che arrivano ai 2,80″. In Toscana c’è un gran consumo di carciofi: “Hanno subito una gelata pazzesca e ne paghiamo le conseguenze, a iniziare dalla Sardegna. Questa situazione dovrebbe continuare per tutta la prossima settimana. I prezzi sono crollati intorno ai 0,20 euro a capolino. Ma – ricorda Baccini – hanno tenuto finora un prezzo altissimo, la media è stata  0,50 /0,60 euro. Due settimane non compromettono la campagna e deve ancora arrivare il grosso del consumo”.

In Calabria vanno forte le fragole locali e la cipolla di Tropea

Palmino Rotundo

Palmino Rotundo Catanzaro

Palmino Rotundo, presidente di Fedagro Catanzaro, disegna il quadro della situazione in Calabria: “Si lavora bene con le fragole, siamo a pieno ritmo. Qui si producono nella piana lametina, nel soveratese. Un prodotto che sta reggendo nel mercato. Si vendono intorno ai quattro euro e il bel tempo sta aiutando il consumo”.

Buone soddisfazioni. “Un altro articolo abbastanza richiesto sono le cipolle di Tropea, la cipolletta fresca con l’Igp parte da 1,50 e sale fino a 2,50 euro. Senza la certificazione Igp  la cipolla, sempre buona, si vende da 1 a 1,50 euro. Questi prodotti reggono il mercato”. A passo lento le arance: “Il Tarocco Nucellare va da 0,60 a 1 euro, il Washington Navel sta per finire e quota da 0,50 a 0,60 euro”. Sul Kiwi c’è prodotto locale: “La prima scelta va da 1,20 a 2,40 euro mentre la seconda scelta oscilla da 0,50 a massimo 0,80. Infine mele e pere si vendono, c’è stato un aumento di circa 0,10 euro”.

Zucchine sotto l’euro, 0,50 euro per gli abbondanti finocchi

mercato catanzaro

Il mercato di Catanzaro

Il presidente dei grossisti fa il punto sugli ortaggi: “Le zucchine sono scese tantissimo nelle ultime settimane; da 2,50 ai 0,80 euro della varietà nera mentre la bianca quota 1,10. Forte la discesa del pomodoro, il grappolo è passato da 1,50/1,20 ai 0,70 attuali. Tengono le melanzane intorno a 1 euro. Sono tutti prodotti di origine siciliana“. I carciofi? “Quelli siciliani sono finiti rovinati dal gelo, e quotano 0,25/28 euro mentre il Violetto pugliese che inizia ora vede il prezzo oscillare da 0,18 a 0,22 a seconda della pezzatura e l’offerta è abbondante. Sulle varietà c’è l’Opal fino a 0,22 e il Madrigal da 0,30 a 0,35″.

In Calabria c’è una forte produzione di finocchi con centinaia di ettari dedicati a Isola Capo Rizzuto, ma i prezzi non regalano grandi soddisfazioni: “Le varie partite non hanno superato i 0,50 euro per il prodotto buono, quello grezzo e non lavorato non va oltre i 0,12 euro. Si fa fatica a coprire i costi di produzione. Anche il Cavolfiore, si coltiva a Cutro, vede molta produzione sui 0,20/0,30 euro. I prezzi sono completamente a terra“.

Anche in Calabria richiesta di vaccini

Nonostante il calo dei consumi il mercato di Catanzaro ancora regge: “Riforniamo tutti i mercati della Calabria: Crotone, Reggio, Cosenza Vibo, Gioia Tauro e per questo resistiamo. Ma i cittadini oggi hanno paura a frequentare i mercati, senza dimenticare il calo della ristorazione”. Rotundo poi punta sui vaccini: “Noi siamo sempre stati in prima linea, non abbiamo mai chiuso e lavoriamo in mezzo alla gente. Non è facilissimo gestire gli spazi quando si lavora. Siamo sempre in pericolo, per questo dobbiamo essere vaccinati”.

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