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Nei mercati non soffia aria di Natale. Ortaggi da Marocco, Tunisia e Kenia

mercato ingrosso

Domanda lenta per le clementine e le arance con il primo Tarocco. Rallentano i carciofi e resiste l’uva, siciliana e spagnola

Non soffia aria di Natale tra i banchi dei mercati all’ingrosso. La depressione si misura da tempo, ma per le feste  solitamente si ordina più merce. Purtroppo le previsioni non fanno ben sperare i grossisti italiani. Da settimane gli scambi sono sotto le medie di stagione e i prezzi al ribasso. In questo periodo tanta merce arriva dall’Africa: carciofi dalla Tunisia,  fagiolini da Egitto e dal Kenia. Sul fronte agrumi persiste l’effervescenza al minimo per  clementine e arance. E’ arrivato il  Tarocco, ma siamo all’inizio e c’è richiesta di uva che quota sopra i 2 euro, i kiwi nazionali partono da 1,5 euro ma c’è il crollo nel consumo dopo la fine del prodotto neozelandese. Al ribasso quasi tutti gli ortaggi. A Roma porte aperte ai possessori di partita Iva, ma fino al 6 gennaio.

A Firenze un Natale senza turisti e le vendite non si recuperano

Tutti i mercati italiani soffrono, ma in città ad alto tasso turistico come Firenze la mancanza dei vacanzieri ha una forte incidenza. In negativo. Ce ne parla Aurelio Baccini – presidente di Fedagro Firenze e vicepresidente Fedagro nazionale – che ci offre una sintesi: “Vendicchiamo, ma la gran parte del comparto Horeca è perso e non si riesca compensare questo vuoto. Il mercoledì faccio i listini per il poco del settore che è rimasto e per le mense:  un calo continuo. A iniziare dagli agrumi, abbiamo le Navel molto buone a 0,90 euro, il Tarocco siciliano  oscilla a seconda della qualità da 1,50 a 2 euro ma c’è poca richiesta”.
E’ arrivato il kiwi nazionale: “Ma quando c’è il passaggio da quello neozelandese calano i consumi, almeno inizialmente e poi  si riprende a crescere. Oggi si parte  da 1,50 a salire, a seconda della pezzatura”.  Per quanto riguarda l’uva si vende  e si pensa alla richiesta maggiore che si avrà durante le feste: “L’origine è siciliana e spagnola con prezzi che vanno dai 2,50 ai 3,20 euro. Per mele e pere la situazione è stazionaria”.  Sul fronte ortaggi i prezzi sono in discesa: “Le zucchine  sono ormai crollate: si va da  1 a 1,20 euro, sulle melanzane c’è  ancora  prodotto di campo aperto e siamo intorno a 1 euro. Sono tutti fermi i pomodori da insalata  così come  tutti i rossi, la varietà Daniela dal Marocco è quotato  intorno a 0,90 mentre il grappolo siciliano quota intorno a 1,50 euro. I  peperoni sono tra  1,50/1,60 e le  insalate  tra 1 e 1,20 euro”.

A Roma previsioni non esaltanti: fagiolini dal Kenia e carciofi dalla Tunisia

mercato ortofrutticolo

Entrata gratuita al Car di Roma per i possessori di Partita Iva

Riccardo Pompei, vicepresidente di Fedagro Roma, sui consumi festivi non ripone grande fiducia: “Si inizia a far arrivare un po’ di prodotto in più dalla settimana prossima, ma le previsioni non sono buone. Le vendite sono al di sotto delle medie stagionali“.

Si capirà  meglio la rilevanza dei consumi festivi tra qualche giorno. “Alcuni articoli hanno rallentato, per esempio gli agrumi con arance e clementine e queste sono decisamente sotto l’euro per le pezzature piccole. Le arance Navel vanno da 0,70 a 0,80, io ho un Tarocco Nucellare sopra l’euro”.  L’uva invece è sui 2 euro.
Hanno rallentato anche i carciofi: “Il Violetto italiano va da 0,50 a 0,70 – spiega Pompei – ma è arrivato quello tunisino di buona qualità che va da 0,70 a 0,80 poi il Romanesco che parte da 0,70 per toccare 1,10 euro“.

Dai Paesi nordafricani arrivano anche i fagiolini: “Dall’Egitto e dal Marocco intorno ai 3 euro, mentre dal Kenia un prodotto molto buono che raggiunge i 6 euro. A terra vediamo  alcuni prodotti come i cavolfiori prima molto ricercati, i broccoli romaneschi che vanno molto si vendono a 2/3 euro a cassetta, le melanzane che avevano avuto un’impennata sono calate, origine Spagna e Italia, a 1,30.  Poi abbiamo i pomodori siciliani a grappolo a 1,20, il Piccadilly a 1,80 e il ciliegino a 2,30 euro. Infine, i finocchi tra 0,80 e 0,90 mentre le zucchine quotano 1,10 ma la  romanesca raggiunge i  2,50 euro”.
Per stimolare gli scambi fino al 6 gennaio possono entrare e comprare i i possessori di partita Iva: “Non vediamo l’ora – commenta il direttore generale Fabio Massimo Pallottini – di accogliere le persone che vorranno venire a trovarci per acquistare frutta, verdura e prodotti ittici freschi e freschissimi all’ingrosso”.
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